Scuola: in piazza contro i tagli

Gli insoddisfatti del mondo della scuola, studenti come insegnanti, scendono in piazza per protestare contro i tagli e i disservizi nell'Istruzione

23/11/2012
Un momento della manifestazione nazionale indetta dai movimenti studenteschi e dai precari della scuola in concomitanza con la giornata di sciopero generale europeo, a Roma, il  14 Novembre 2012 (foto Ansa).
Un momento della manifestazione nazionale indetta dai movimenti studenteschi e dai precari della scuola in concomitanza con la giornata di sciopero generale europeo, a Roma, il 14 Novembre 2012 (foto Ansa).

Si annuncia per sabato 24 novembre un’altra giornata nera per Roma. Nella capitale si sono dati appuntamento cortei e manifestazioni di studenti e insegnanti. È sciopero generale della scuola. Anche se nelle ultime ore la Cisl, la Uil e lo Snals si sono tirate fuori e non aderiscono allo sciopero.

Sono molti i motivi di scontentezza per chi lavora nella scuola: i tagli al bilancio dell’istruzione previsti nella cosiddetta “legge di stabilità”, le condizioni salariali e contrattuali dei docenti (che si vedono bloccati i già piuttosto magri scatti di anzianità), il nuovo concorso per gli insegnanti, giudicato inutile e costoso, essendoci già peraltro lunghe code di precari abilitati da stabilizzare.

Accanto a queste ragioni, se ne aggiungono altre. Alcune di portata “storica”, come un’edilizia scolastica sempre più fatiscente e inadeguata (sempre più, nel senso che con il taglio dei fondi agli istituti diventa impossibile anche quel poco di manutenzione ordinaria che prima si riusciva a fare per non far cadere a pezzi gli edifici). Altre, invece, nuove nuove: vedi quanto stabilito dal decreto “agenda digitale”, che ha deciso un’accelerazione nella direzione dell’elettronica e dell’informatica (registri, libri di testo ecc.), senza che però docenti, studenti e scuole siano forniti dei supporti tecnologici necessari a questa “rivoluzione” (che pure, di per sé, sarebbe auspicabile).

Un malcontento diffuso e profondo, che riguarda anche gli studenti. Non è un caso che nelle ultime settimane siano molti gli istituti occupati dai ragazzi, soprattutto (ma non solo) nella città di Roma (dove siamo a quota 30). Gli alunni hanno occupato, qui perché mancano le aule, lì perché non ci sono i laboratori, altrove perché i bagni non funzionano. Motivi pratici, ma anche legati a una protesta più ampia, quella relativa alle scelte del governo, che non sembra così propenso a investire nel capitolo istruzione, anzi. Scelte politiche – affermano i ragazzi – che rischiano di assestare un colpo durissimo alla qualità dell’offerta formativa e al diritto allo studio.

Ciò che i sindacati, gli insegnanti e gli studenti che protestano per ragioni condivisibili, vorrebbero evitare per sabato, è che si ripeta lo scenario già visto in occasione di analoghe proteste nelle ultime settimane, con violenze e scontri tra facinorosi e forze dell’ordine. La manifestazione principale avrà luogo a Piazza del Popolo sabato dalle 10 alle 13. Però nel frattempo sono stati autorizzate altre forme di protesta: un sit-in davanti al ministero dell’Istruzione a viale Trastevere, un corteo dei Cobas (i sindacati di base) da piazza Repubblica a piazza Santi Apostoli, una manifestazione comune di studenti e insegnanti alla Piramide Cestia. Oltre a un appuntamento nel pomeriggio con Casa Pound Italia, l’organizzazione di estrema destra, che Questura e Prefettura vorrebbero evitare venisse a contatto con i manifestanti di sinistra. Insomma, il rischio di una degenerazione c’è. Speriamo che non si avveri, perché in questo modo passerebbero in secondo piano i contenuti di una protesta che presenta diverse ragioni per essere sostenuta.  

Roberto Carnero
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da gianfranco caserta il 23/11/2012 13:54

la manifestazione raccoglie solo una parte degli insegnanti, segno che l'analisi della situazione della scuola italiana ed il giudizio sui tagli non sono affatto condivisi e sono invece espressione, per la maggior parte, dell'estrema sinistra. Nel merito, occorre una comparazione attendibile fra quanto si spende in italia e quanto in francia o germania per studente nella scuola (universita' esclusa) perche' si potrebbe scoprire che la differenza non e' nella quota pro capite per studente ma nel modo in cui i soldi vengono spesi, forse per i troppi insegnanti che poco lavorano in italia.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati