Scuola, risposta a Mario Monti

Monta sulla rete (ma non solo) la polemica degli insegnanti italiani contro le dichiarazioni del Presidente del Consiglio rese domenica sera alla trasmissione tv “Che tempo che fa".

28/11/2012
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ospite di Fabio Fazio, durante la trasmissione televisiva della Rai "Che tempo che fa" (Ansa).
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ospite di Fabio Fazio, durante la trasmissione televisiva della Rai "Che tempo che fa" (Ansa).

In un minuto di una più ampia intervista dedicata al futuro dell’Europa unita e ai problemi della crisi economica, Monti a un certo punto lancia una bordata contro la classe docente del nostro Paese: “C’è un grande spirito conservatore e grande indisponibilità a fare anche due ore in più la settimana, cosa che avrebbe permesso di liberare risorse per fare politiche didattiche. Gli studenti hanno fatto bene a manifestare il loro dissenso, ma i corporativismi spesso usano i giovani per perpetuarsi, per non adeguarsi a un mondo più moderno”. Dunque i docenti italiani costituirebbero, per il capo del governo, una casta conservatrice e corporativa. Apriti cielo! E giustamente: non si ricorda attacco così duro agli insegnanti da parte di un primo ministro.

Insegnanti che però non ci stanno a essere dipinti come un freno alla modernizzazione e alla produttività del Paese. Anche perché le ultime finanziarie hanno già chiesto a questa categoria pesanti sacrifici: vedi il blocco degli scatti di anzianità fino al 2014, la riduzione dei fondi alle scuole, l’aumento del numero di studenti per classe ecc. I professori fanno notare, peraltro, che l’ipotesi di aumento orario contenuta inizialmente nella bozza della legge di stabilità (ipotesi poi rientrata in seguito alle sonore proteste dei lavoratori della scuola) era di 6 ore di lezione a settimana (e non di 2 come detto da Monti), ovviamente a parità di retribuzione.

E 6 ore in più di lezione frontale significano in realtà un aumento, come minimo, di 12 ore di lavoro, poiché per ogni ore di lezione va calcolata almeno un’altra ora per la preparazione della didattica e per la correzione delle verifiche scritte. “Si continua impunemente”, scrive sul web un collettivo di docenti, “a misurare il nostro lavoro in termini di presenza a scuola, come se si misurasse il lavoro degli avvocati solo con la loro presenza in tribunale oppure il lavoro del giornalista Fabio Fazio, che non ha minimamente replicato a Monti, con la sua presenza in trasmissione”.

La polemica tra gli insegnanti e il capo del Governo deflagra in concomitanza con la pubblicazione di un’importante ricerca realizzata da Pearson, il colosso mondiale dell’editoria didattica (da noi, Pearson Italia comprende alcuni marchi storici come Paravia e Bruno Mondadori). Un corposo dossier, intitolato The learning curve (La curva dell’apprendimento) e presentato martedì scorso a Londra, volto a comparare i sistemi scolastici di 50 Paesi. In base a questo autorevole studio, le due nazioni con le migliori performance scolastiche risultano essere Finlandia e Corea del Sud (l’Italia è al ventiquattresimo posto: meglio della Francia e della Norvegia, peggio del Regno Unito e della Germania).

In realtà, i sistemi scolastici di Finlandia e Corea del Sud sono molto diversi tra di loro: il secondo rigido e basato su verifiche e test, un sistema in cui gli studenti sono obbligati a investire molto tempo, ad esempio, nello studio e nei compiti per casa; il sistema finlandese molto più flessibile, incentrato sul lavoro a scuola, sulla socializzazione e sullo sviluppo della creatività.

I due sistemi hanno però in comune alcuni elementi molto importanti: la valorizzazione del capitale umano degli insegnanti. Un capitale umano che non può essere sostituito da alcuna innovazione tecnologica. In che modo si valorizzano i docenti? Attraverso il riconoscimento diffuso del loro ruolo sociale, il rispetto che viene loro tributato (anche, ma non solo, attraverso stipendi adeguati al livello di un professionista: cosa che in Italia non si può certo dire per quanto riguarda i salari degli insegnanti), cospicui investimenti da parte dello Stato per formarli e aggiornarli continuamente. Di certo denigrarli e bastonarli a ogni occasione – come ha fatto il premier Monti domenica scorsa – non va in questa direzione.

Roberto Carnero
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Postato da giancarlochiari il 01/12/2012 12:49

Monti ha ragione se si considera il confronto tra insegnanti di scuole di grado diverso, 24 alle elementari, 18 alle superiori, non si sa quanto poche all'università. Ha torto perchè se è facile chiedere 6 ore in più a chi insegna educaziuone fisica (non pochi arrontano lo stipendio lavorando in palestre) non lo è altrettanto per chi insegna lettere o discipline che richiederebbero prove scritte da correggere a casa. Resta il fatto che non facendo concorsi e non selezionando insegnanti da decenni nella scuola non sono certo entrati i primi della classe, ma spesso solo i laureati che non avevano trovato posto altrove, per cui l'Itali non ha insegnanti validi di matematica nelle scuole e nelle superiori, come non ne ha di scienze e di discipline che nel mondo del lavoro offrono posti ben retribuiti. Non parliano poi dei docenti delle elementari, categoria dove negli anni 70 si sviluppò dal basso il tempo pien, unico cambiamento vero della scuola italiana negli ultimi decenni, raso al suolo da Moratti e Gelmini, anche qui il peggioramento è evidente e anche qui la selezione non si è più fatta ma si è cancellato l'unico orario per l'aggiornamento e si è ridotto l'aggiornamento ad una caricatura con dirigenti sicuramente meno preprati dei vecchi direttori didattici

Postato da genepi il 30/11/2012 11:45

Visto che, qualsiasi ministro che assume un incarico di governo conosce poco o niente del "lavoro degli altri", che non sia il proprio, propongo una "sperimentazione" prima che si dicano cose o si assumano dei provvedimenti solo per... far prendere aria ai denti. Come per la stragrande maggioranza di lavoratori dipendenti: - Dotare a tutto il corpo insegnanti di Budget segna tempo; i dati vengono registrati, oltre che dall' "amministrazione scolastica" anche dall'inps (come per qualsiasi lavoratore dipendente). - Svolgere tutto il lavoro della funzione docente ( didattica, scrutini, consigli di classe/istituto..... programmazione, proparazione e correzione compiti ) sul luogo di lavoro (plesso scolastico) in modo che, per il "tempo lavoro", ci sia evidenza obiettiva. (basta con il portarsi il lavoro a casa). - allo "sforamento" dei tempi lavoro, ci sia il pagamento di "straordinario". - in caso di "straordinario" strutturale (quando viene superato il monte ore annuo del 20%), si assume personale. - Cambiamento del sistema concorsi: dal semplice "conoscere" la materia di insegnamento al "saper insegnare" la materia. Dopo questa "sperimentazione", si potrà discutere nel merito con dati e numeri in mano.

Postato da rosa maria finocchiaro il 29/11/2012 19:51

Certamente Mario Monti ha salvato la credibilità dell'Italia all'estero, ma ha distrutto gli italiani. Non ha avuto il coraggio di opporsi ai politici che non hanno voluto che si toccassero i loro stipendi e i loro ENORMI privilegi. Avrebbe dovuto dimettersi non aggredire il popolo disarmato. E' stato più dannoso della tromba d'aria a Taranto!

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 29/11/2012 18:42

Di fronte non alla BORDATA ma alla piccineria della riflessione di chi è stato Rettore universitario ed è Presidente non eletto del Consiglio ,e si confronta coi grandi di ogni paese tutti i giorni, c'è una sola replica ( allo stesso "livello" ! ma di ben diverso valore): "Onorevole Mario Monti: si è guardato allo specchio? Ha mai invitato ,mai ,i tanti "onorevoli" a fare altrettanto? ". Si dimEZZI ,si dimeZZANO, il suo- loro stipendio, e cominciamo da qui a .... "liberare risorse". Dalla risposta alla prima domanda si vedrà la SUA CREDIBILITA'; dalla "risposta" al secondo invito si vedrà il livello di moralità/eticità (ammesso che LEI ed i chiamati in causa,dopo di lei, sappia/no qual è il significato ) di chi ci governa, ecc,ecc. Togliere il boccone dalle mani di chi soffre non le suggerisce nulla? Certo, come quella signora ( gliel'avranno insegnato al Leone XIII ) : ... le brioches ... E cosa sono i continui sacrifici imposti, con ostinazione ? Qualcos'altro? PS: In fatto di spirito conservatore e di corporativismi mi sembra che si sia guardato ... allo specchio, senza bisogno di giovani choosy. Un buon docente le avrà insegnato: "De plenitudine cordis os loquitur"; i parroci d'una volta: "Da quale pulpito..."

Postato da lauretta il 29/11/2012 18:22

Monti ha superato la misura, e con lui anche Napolitano che lo ha avallato, probabilmente senza conoscere bene la realtà cui ha fatto riferimento, in sostegno al premier: il mondo della scuola. Monti però non si é comportato come avrebbe dovuto, peraltro mentendo sul numero delle ore: compito di un politico rappresentante delle istituzioni è sostenere e apprezzare coloro che diffondono i valori civili, gli insegnanti. E invece no, questi insegnanti danno fastidio, bisogna umiliarli. È forse preoccupato Monti che il moto di protesta e di sdegno dei docenti si possa saldare con l'insoddisfazione e le preoccupazioni dei ragazzi: infatti, ha offeso spudoratamente i primi, additandoli a strumentalizzatori dei secondi, sperando di insinuare così, subdolamente, il dubbio negli ascoltatori. Evviva Dio se i docenti sono finalmente diventati corporativi, dopo decenni di solitudine e, spesso, abnegazione (ore prestate gratuitamente alla scuola, lealtà verso lo stato di cui ci si sentiva rappresentanti, cura degli alunni bisognosi senz'altro aiuto che la personale buona volontà ...) nei quali si è di loro fatto scempio. Che gratitudine! Ma ora basta, vogliamo prima di tutto essere rispettati per il nostro ruolo e per il prezioso apporto che diamo e abbiamo dato finora senza riserve allo stato. Nessun rappresentante dello stato deve più permettersi di parlare in questo modo degli insegnanti e della scuola, sia essa privata o pubblica.

Postato da DOR1955 il 28/11/2012 18:57

Sembra che super-mario-fmi (ma è proprio super mario o un'abbaglio colletivo?) non ne azzecchi una: dopo gli insegnanti, la sanità. E con solo queste due ultime "perle" si è finalmente svelato per quello che è. Altro che "ha salvato l'Italia"; sta distruggendo il sistema sociale vanto del popolo italiano. Che poi vadano eliminati gli sprechi e i latrocini è un'altra cosa; ma su questo "versante" non ha fatto nulla. A suo ulteriore demerito.

Postato da martinporres il 28/11/2012 17:56

In totale sintonia con il primo ministro Mario Monti che ha lanciato un messaggio di grande utilità politica.

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