Scuola, la protesta corre in Rete

Studenti e professori manifestano in 90 città. Con la solidarietà di lavoratori e pensionati. Ecco cosa scrivono sui social network.

12/10/2012
Gli studenti lanciano carote contro la sede del Ministero (Ansa).
Gli studenti lanciano carote contro la sede del Ministero (Ansa).

Studenti, disoccupati e lavoratori insieme. Da quanti decenni non accadeva? Così Francesco, “lettore appassionato” commenta su Twitter le manifestazioni di oggi. “Portiamo avanti la protesta di noi studenti desiderosi di un mondo migliore”, spiega Federico, studente di un liceo classico di Cagliari. Di motivi per scendere in piazza oggi i ragazzi ne hanno tanti, come studenti e come giovani cittadini. Basta leggere le loro parole di protesta sui social network per capire come la rabbia per i tagli alla scuola vadano a sommarsi all’indignazione – che accomuna tutte le generazioni, in verità – per quanto sta accadendo nelle stanze della politica, da Roma a Milano. Sotto l'ashtag #12ott la cronaca di una giornata di proteste, un flusso di pensieri, delusioni e speranze. Una giornata tutt’altro che facile con manifestazioni in 90 città: i ragazzi protestano, i docenti li applaudono e tutti, studenti e “prof”, si ritrovano in piazza per chiedere più attenzione al futuro della scuola. Non li ferma neanche il diluvio, come sta accadendo a Napoli.


Nella capitale il corteo sfila per via dei Fori imperiali al grido “La cultura non è in vendita”, cercando di forzare i blocchi dei celerini, fino a riuscire ad andare a protestare sotto la sede del ministero dell’Istruzione, mentre dai balconi la gente applaude questi giovani che chiedono un futuro. Il clima pare disteso, mentre gli studenti distribuiscono carote rispondendo al ministro Profumo che ha detto per la scuola “Ci vuole il bastone e la carota”. Lancio di carote anche a Torino, dove sacchi di ortaggi sono stati scaricati sotto la sede del Miur dove i ragazzi sono stati chiari con lo slogan: “Profumo tieniti le carote, tieniti i bastoni e caccia li soldi!”. A Milano la protesta si è “divisa” con gruppi di studenti sotto il Pirellone gridando “Fuori la mafia dalla Regione” e l’invito “Formigoni go home”: la manifestazione ha portato a tafferugli, con i ragazzi che strappano le bandiere della Regione e il lancio di fumogeni.

Save schools no banks. Oggi in discussione in commissione parlamentare c’è il progetto di legge 953 con il quale cambia la rappresentanza e la partecipazione studentesca, oltre ad ammettere l’ingresso di privati all’interno dei consigli dell’autonomia (gli attuali consigli d’istituto): e proprio sull’ingresso dei privati insiste la protesta degli studenti che chiedono invece una riorganizzazione dell’istruzione meritocratica, con più borse di studio e meno interessi privati: a Milano uova e fumogeni sono stati lanciati contro la sede di Unicredit di piazza Cordusio. Sulle conseguenze molto pratiche dei tagli si concentra anche la manifestazione di Firenze dove studenti e professori si sono uniti in un unico corteo che ha fatto tappa al liceo Galilei dove è crollato un soffitto: “Ecco il destino della scuola italiana”, twittano gli studenti. 

Genitori e figli. Non sono solo i professori ad essere accanto ai ragazzi. Lo sono molti lavoratori, i pensionati, i cittadini comuni che sopportano il traffico bloccato, le corse saltate dei bus, le strade chiuse. Solidarietà arriva anche dai genitori. Un padre scrive: “Sto con i figli miei, i quali a loro volta stanno con me”. “Difendete con determinazione anche i miei diritti”, invita un operaio. I tagli, alla scuola, al welfare, alla sanità, mettono d’accordo tutti.

Eleonora Della Ratta
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Postato da vivosognifly il 13/10/2012 14:24

Ma per l'amor del celo! Che nessuno tocchi Caino. Ovvero che nessuno metta in discussione questo trattamento da cenerentola dei professori. Non dimentichiamoci che qui siamo in Italia, paese di ministri,camorristi, assassini e ladri. Ma ragazzi qui comandano loro. Quale tipo di trattamento volevate aspettarvi per un semplice professore che fin quando rimane sano, lucido, operativo tende ad insegnare ai suoi alunni per vocazione, all'infuori delle proprie materie, valori come: -Onestà -Libertà -Rispetto dei più deboli -Fraternità. Certo la maggior parte degli insegnanti sono tutta spazzatura, psicopatici da snobbare, schifare e maltrattare perché ormai inutili. Sì inutili è vero ma vi siete mai chiesti perché? Chi li riduce così? Vi rispondo subito: Questo mondo da schifo indottrinato più in Italia che in altri paesi che crede in valori come: -Rubare -Schiavizzare -Schiacciare i più deboli -Nascondere le verità Cari ministri, camorristi, ladri e assassini mi rivolgo a voi: Ora che non avete creduto nei valori della cultura ma solo nell'economia di cui se ne stanno vedendo i frutti ultimamente e per questo mi complimento. Ora che avete una famiglia composta anche da figli, in alcuni casi prodotti da sesso fatto per puro piacere materiale. Voglio farvi una domanda: Siete contenti del futuro preparato ai vostri figli? Altra domanda: Volete continuare così? Va bene allora continuate così: Voi che la sera tornate nelle vostre regge accoglienti e calde dove vi attendono rasserenanti famiglie, dopo un pomeriggio trascorso in lussuosi alberghi in compagnia di avvenenti amanti o meglio prostitute pur non battendo il marciapiede. Però sappiate che ci sono professori che: -dopo aver studiato per anni con onestà senza alcuna raccomandazione. -dopo aver lavorato con altruismo e dedizione nella scuola. -dopo aver dato tutto anche la vitalità a questi giovani ormai morti dentro grazie a voi genitori. -dopo aver ricevuto ingratitudini. - ed infine dopo esser stati anche licenziati senza scrupoli. ormai vivono senza una dignità ,senza un lavoro e senza dimora, costretti anche a dormire per strada privati di tutto come la propria privasi, le sicurezze in cui ormai non crediamo più ed anche la vita che per noi una volta aveva un vero e grande valore che abbiamo trasmesso con amore ai nostri alunni, ha perso il suo significato. Continuate dunque ma non finirà qui se è vero che Dio esiste.

Postato da martinporres il 12/10/2012 17:03

Lo sciopero degli studenti non ha nessun senso. e' uno sciopero contro se stessi, contro il proprio futuro, contro i propri genitori che fanno dei sacrifici per farli studiare, contro la collettività che paga le tasse per garantire una scuola che fino alla maturita è praticamente gratuita. E' legittimo dimostare, ma fuori dall' orario scolastico.

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