Scuola: meglio cambiare i genitori

Davvero la scuola italiana è prigioniera dell'ideologismo dei professori di sinistra? Come mai, allora, in tutta Europa trionfano le destre, anche quelle fascistoidi?

14/05/2011
Una manifestazione degli studenti per la scuola pubblica.
Una manifestazione degli studenti per la scuola pubblica.

Ho seguito con interesse, dalla platea privilegiata di Famigliacristiana.it, il dibattito sulla scuola innescato dagli articoli dei colleghi Francesco Anfossi (“Il Cavaliere e i prof bolscevichi” del 14 aprile) e Marin Faliero (“Ma la scuola non è solo ferie e salario” del 4 maggio). Com’è logico, vista la quantità e la qualità degli interventi dei lettori, vi ho trovato spunti notevoli e simpatiche bizzarrie.

     Per esempio: qualcuno dice che i genitori dovrebbero poter scegliere classi e professori. In modo da ritrovarsi i simpatizzanti per la sinistra in una classe (col professore ritenuto di sinistra) e i simpatizzanti della destra in un’altra, col loro professore “dedicato”?
   
     E poi, chi lo dice che i genitori siano più saggi dei professori? Altro esempio: uno dei nostri lettori ha ribadito in molti post che a Fukushima (Giappone, la centrale nucleare) non era successo niente. Poi abbiamo pubblicato un articolo con il parere di un esperto di Greenpeace che sosteneva quanto segue: il livello di allarme 6 è poco, dovrebbero portarlo a 7 (il massimo). Lo stesso lettore ha scritto che quell’esperto era un cialtrone. Risultato: l’allarme è infine stato portato a 7 dal Governo del Giappone. Secondo voi, quel signore sarebbe il genitore moderato, non ideologico né prevenuto di cui si favoleggia?  

   

     Sogno o son desto?

     Naturalmente le opinioni, tutte, sono libere e degne. E come tali sono accolte su Famigliacristiana.it. Non posso però nascondere che il dibattito sulla scuola mi è parso a tratti surreale. Perché in esso si è parlato di una realtà che forse nemmeno esiste. Non dimentichiamo da dove siamo partiti: dall’affermazione di Silvio Berlusconi secondo cui la scuola pubblica è pervasa da “insegnamenti di sinistra che inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia”.

     Per carità, qualche esempio non manca, come hanno indicato i lettori. Non manca, peraltro, nemmeno qualche esempio del contrario: chissà come mai, nessuno ha citato il caso del professore che ha fatto cantare in aula “Faccetta nera” (cosa delle ultime settimane, mica preistoria). E se la canzone fascista si nota, passa magari più inosservata (ma passa) la notazione positiva su certi argomenti o certi personaggi. O li conosco solo io i professori che votano centrodestra?  

  

Una manifestazione della destra estrema inglese.
Una manifestazione della destra estrema inglese.

    L'inquinamento delle sinistre

    Se vogliamo uscire dall’ipocrisia, dobbiamo constatare che l’ansia di ripulire la scuola dalla perniciosa influenza delle ideologie anima soprattutto il centrodestra. Da Berlusconi ai peones del suo partito, come il deputato Fabio Garagnani (Pdl), componente della Commissione Cultura di Montecitorio, che qualche giorno fa ha proposto sanzioni contro i professori che “fanno politica” a scuola. Anche a Famigliacristiana.it succede la stessa cosa: sono i lettori simpatizzanti per Berlusconi e il centrodestra a lamentare la presenza dell’ideologia nella scuola.  

     Curioso. Molto curioso. Perché sulla realtà questa scuola inquinata dalle sinistre (comuniste, si presume) non esercita alcuna influenza. Siamo da anni governati da una maggioranza politica di centrodestra che si formò proprio sdoganando gli ex fascisti e che ora si rafforza imbarcando al Governo esponenti della destra radicale. Com’è possibile che una scuola così inquinata dalle sinistre (e ancor più doveva esserlo vent’anni fa, quando Berlusconi scese in campo) produca così pochi risultati a favore delle sinistre?  

   

Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National, con la figlia Marine.
Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National, con la figlia Marine.

     Per favore, guardiamoci intorno

     Ma non solo. Guardiamoci intorno. Assistiamo a un ritorno in forze delle sinistre? Non direi. Sta forse rinascendo il Partito comunista? Non mi pare. Però i senatori De Eccher, Di Stefano, Totaro, Bevilacqua e Giorgio Bornacin (gruppo PdL) hanno presentato un decreto di legge costituzionale per eliminare il divieto alla riorganizzazione del partito fascista. Sarà un caso ma abbiamo visto spuntare manifesti elettorali con il Duce e mai come quest’anno il 25 Aprile è stato imbrattato da simboli e slogan di marca fascistoide. Perché il revisionismo è una bella cosa, ma non tutti sono Ernst Nolte o Renzo De Felice. Ci sono anche i cialtroni e i politicanti.     

      Allarghiamo lo sguardo all’Europa. Quali sono i movimenti in crescita? Le sinistre? I comunisti? No, il contrario. All’ombra delle destre moderate e del “revisionismo” (serio o da burla che sia) crescono solo le destre estreme. In Francia il Fronte Nazionale di Le Pen, il Partito del Popolo in Danimarca, il movimento di Pim Fortuyn in Olanda, Republikaner, Npd e Dvu in Germania, il Partito nazionale britannico in Gran Bretagna, il Vlaams Blok in Belgio, Democrazia Nazionale in Spagna, il Fronte ellenico in Grecia. Per non parlare dei Paesi dell’Europa dell’Est. Partiti accomunati dal mito delll'egualitarismo, dell'ateismo scientifico, della lotta di classe? No, accomunati dalla xenofobia, dall'aggressività, dal mito dello Stato forte. Quindi, di nuovo: di che mondo stiamo parlando? Di quello reale o di quello di fantasia costruito da Berlusconi, dove tutti quelli che non sono con lui sono comunisti pronti a mangiare i bambini?  

     Se stiamo alla realtà, ciò che dovremmo fare è, paradossalmente, l’esatto contrario di quanto auspicano il Cavaliere e alcuni lettori. Nelle scuole dovremmo darci da fare per ricordare il valore della Costituzione, della Resistenza (a cui parteciparono tanti cattolici e liberali), della democrazia, dei sistemi fondati sul multipartitismo, dello Stato sociale, del libero mercato (contro le oligarchie economiche), dell’europeismo. Per esercitare la memoria storica e, fin dove si riesce, allenare i cervelli.

Fulvio Scaglione
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Postato da antonel il 17/05/2011 19:19

Caro Scaglione, solo una precisazione: la mia "sgridata" riguardava quanto lei ha scritto in queste pagine. Prendo atto, da lettrice attenta del sito e un po' meno della rivista, della posizione del suo direttore. Molto bella. La condivido al 90 per cento, forse di più. Manca solo, a giudizio mio e penso anche di qualcun altro che ha partecipato al dibattito, la sottolineatura che riconoscendo anche economicamente il ruolo pubblico della scuola privata (magari defiscalizzando l'onere per le famiglie) si ridurrebbero le classi in quella pubblica con la possibilità di pagare molto meglio gli insegnanti e di ridar loro un ruolo culturale degno di questo nome. Oggi non è possibile perché tutto o quasi il bilancio finisce in un mare di stipendi. E' un discorso lungo, aiuterebbe anche le casse dello Stato e forse don Sciortino lo condivide. Lei che ne pensa? E' roba da "meglio cambiare i genitori"? Quanto è offensivo e settario quel titolo! Grazie comunque.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Cara Antonel,
io condivido al 90% quanto Lei scrive ora qui. Il 10% è dissenso sul giudizio sul titolo, che non era settario ma provocatorio.
Stia bene, a presto

Postato da frassinello il 17/05/2011 15:04

Caro Scaglione, contrariamente a lei non pretendo di “sapere tutto” e di leggere tutti i giornali internazionali, la mia battuta su Fukushima era a futura memoria. Vedremo, come si dice, a bocce ferme la verità. Per il resto le nostre opinioni sono molto diverse, amen. Mi spiace solo il tono un po’ supponente e quella continua accusa di berlusconismo e di vedere comunisti dappertutto. E’ sicuro di non attribuire ad altri, rovesciate, delle sue idiosincrasie? Un solo appunto. Per correttezza ci dica chi, tra quelli che vogliono Commissioni d’inchiesta nella scuola, era fiancheggiatore dei terroristi. O anche soltanto nuotavano in quell’acqua. Come Pisapia, per intenderci.

Postato da antonel il 17/05/2011 12:03

Egregio Scaglione, non si faccia prendere dal complottismo. Non so se gli altri post erano fotocopie pilotate, certo so che lei in un’altra pagina mi ha chiesto di firmare e io l'ho fatto. Vuole anche una fotografia? Mi perdoni la polemica, ma lei attacca sempre e solo a senso unico (del tipo “avete scatenato un putiferio dal quale non sapete uscirne”: ma le pare?) e non si pone come arbitro del dibattito. E quel senso unico è sempre il solito refrain: siete berlusconiani e che cosa andate cercando che tanto l'Europa va a destra (che cosa c'entra poi...)? Beh, non mi sembra che ieri i risultati elettorali lo abbiano confermato come trend ineluttabile (meno male), ma non è questo il punto. Il punto è che continua a scrivere che la posizione di Famiglia cristiana è chiara. Ok, è chiara, ma vorrebbe una volta per tutte sintetizzarcerla qui, rispondendo punto per punto alle mie e altrui obiezioni sulla scuola pubblica, sul diritto di scelta della famiglia (anche della classe, senza bisogno di referendum, ma chiudendo quelle disertate), sul diritto costituzionale delle famiglie non solo a educare, ma anche a "istruire" i figli? Che cosa ne pensate della scuola non statale? Perché è costretta a ridursi a scuola dei ricchi dato che lo Stato "laico, democratico e antifascista" la boicotta? Sarebbe già un bel passo avanti. E ci aggiungerei anche la risposta a Folgore su chi fa la battaglia per la scuola pubblica e manda i figli alla privata. Ce ne sono anche da voi?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Cara Antonel, vengo volentieri incontro alla Sua richiesta, anche se, mi scusi, fare un giornale e poi sentirsi chiedere "come la pensate"... L'immagine qui accanto è la riproduzione di due pagine che don Sciortino, il Direttore, ha dedicato proprio al tema della scuola (pubblica e privata). Le basterà cliccare sull'immagine per essere rimandata al testo completo. Mi limito qui a far notare che nel sommario c'è scritto bello grosso "Le famiglie devono poter scegliere la scuola che meglio risponde alle proprie esigenze". L'articolo risale, si fa per dire, al numero 15 di Famiglia Cristiana, in data 10 aprile, ed è solo l'ultimo di molti nostri interventi sul tema. Cordialmente

Postato da antonel il 16/05/2011 10:58

Segnalo l'intervento dell'insegnante e scrittrice Paola Mastrocola sul Corriere della sera di oggi, pagina 36.

Postato da eugallesi il 15/05/2011 14:29

Prendo atto che per Famiglia (ripeto: famiglia) cristiana i professori e la scuola statale sono più importanti dei genitori favorevoli a una scuola più pluralista e meno settaria, magari anche non statale. E prendo atto che questi genitori o sono dei poveretti che pendono dalle labbra di Berlusconi o dei fascisti, comunque da epurare.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Eugallesi,
cara Antonell
e cara Eugenia Milli,
che mi scrivete lo stesso giorno, quasi alla stessa ora, con mail che sembrano fatte in fotocopia, per accusarmi di avervi dato del (delle) fascista (e), suvvia, cercate di essere un po' meno puerili.
Intanto, vi offendete un po' facilmente, visto che siete tra i lettori più pugnaci, polemici e sarcastici.
Ma soprattutto, voi sapete benissimo che io non vi ho mai dato del fascista o fascistoide. Il mio pezzo  è lì a dimostrarlo. La vostra sembra piuttosto una scusa comoda per uscire da una polemica che avete iniziato ma che non sta in piedi.
Ripeto, se serve: questa scuola che sarebbe ideologicamente viziata a sinistra (e chissà quanto lo era vent'anni fa, alla discesa in campo del Cavaliere), a quanto pare produce una società che si orienta sempre più a destra. In Italia come nel resto d'Europa. Prima di chiedere fantasiose commissioni parlamentari per riscrivere i programmi, sarebbe utile capire com'è possibile un tale paradosso.
Il resto, scusate, sono chiacchiere. Comprese quelle di Eugallesi quando ci accusa di tenere più alla scuola pubblica che a una scuola "più pluralista e meno settaria, magari anche non statale". Le prese di posizione di Famiglia Cristiana in merito sono molte e inequivocabili, basta aver voglia di leggerle.
Cordialmente

Postato da antonel il 15/05/2011 14:23

Cara Famiglia cristiana, è se invece dei genitori cambiaste il vicedirettore? Ma come si permette a darci dei fascisti perché esponiamo, magari con molta determinazione, le nostre idee? Sembra il bue che dà del cornhuto all'asino.

Postato da e.milli il 15/05/2011 11:38

Signor Scaglione, ma come si permette di darmi (darci) della fascistoide solo perché non la penso (pensiamo) come lei? La battaglia per una scuola all'altezza dei nostri figli le sembra una battaglia fascista? Solo perché Berlusconi, tra tante stupidaggini, ha detto una cosa giusta divento (diventiamo) tutti fascisti? Sono veramente indignata.
Eugenia Milli

Postato da frassinello il 15/05/2011 11:22

Caro Scaglione, posso rispondere per punti? Ho letto anch'io (e qualche volta ne sono autore) quello che lei commenta. Perciò: 1) Lasci stare il Governo del Giappone. Non è un esempio di comunicazione corretta. Nemmeno quando esagera e l'ha fatto più volte dopo essere stato accusato di troppo ottimismo. A proposito, come va a Fukushima? 2) Dare alla famiglia la possibilità di scegliere la scuola e la classe sarebbe un diritto costituzionale (articolo 30, primo comma: "È dovere e diritto dei genitori mantenere, ISTRUIRE ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio"). Non ha scritto lei che compito della scuola sarebbe anche "ricordare il valore della Costituzione"? Non insisto solo perché per me, al contrario di una diffusa opinione comune, la Costituzione italiana non è poi qual granché di democrazia che vogliamo far credere. Però, se vogliamo rispettarla, rispettiamola tutta. 3) L’avvio del dibattito, se ricordo bene, era su insegnanti e autori di libri di storia farebbero il lavaggio del cervello a bambini e ragazzi. E questo avviene, con tanto di esempi che avete pubblicato. Però, poi, la discussione si è estesa sulla qualità della scuola. Ed è qui il punto: perché una famiglia deve lasciare suo figlio in una classe in cui i professori (non importa come la pensino politicamente) non sono bravi? Perché non può scegliere la classe o la scuola che ritiene migliore anche e non solo per i valori (valori, non idee politiche) che trasmette? Sa perché spesso questo non avviene? Perché il sistema burocratico è rigido, ma molto di più perché questo Stato “liberale” non glielo consente economicamente. Scopro dopo anni di lettura, magari critica ma fedele, che Famiglia cristiana non è di questa idea? Non me n’ero mai accorto. 4) La scongiuro, non cada così in basso anche lei da buttarla sempre su Berlusconi o la destra europea. Che cavolo (scusi!) c’entra con il dibattito sulla qualità e sui valori della NOSTRA scuola? Per inciso, guardi che del professore che ha fatto cantare “Faccetta nera” in aula hanno parlato tutti i giornali e tutte le televisioni con grande scandalo. Un po’ meno, molto meno, hanno parlato dei libri di scuola infami che “giustficano” Stalin e criticano De Gasperi. Legga bene il dibattito, sono citati nomi e cognomi di questi “storici”. Scopro dopo anni di lettura, magari critica ma fedele, che Famiglia cristiana ritiene il comunismo meno abominevole del fascismo? Non me n’ero mai accorto. E perché fa tanta ironia sull’anticomunismo? La farebbe sull’antinazismo? 5) Quello che lei scrive nell’ultimo capoverso è un po’ retorico, ma accettabile, solo che ricorda troppo le litanie degli anni Settanta sulla scuola “proletaria, democratica e antifascista”. Intanto per le strade i terroristi ammazzavano politici, magistrati, servitori dello Stato. Sono stato troppo duro? Le chiedo scusa e comunque lei ha l’arma per punirmi: può non pubblicare.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Frassinello,
rispondo anch'io per punti.
1. A quanto pare, l'unico al mondo che conosce davvero la situazione di Fukushima (dove va tutto bene, sono tutti contenti e l'aspettano per le vacanze in agosto) è lei. Ok. Io, però, vedo la stampa internazionale lamentare l'operato del Governo giapponese, per settimane impegnato a nascondere la verità ai suoi cittadini e al mondo. Boh!?!?!
2. D'accordo sulla possibilità di scegliere la scuola (la posizione di Famiglia Cristiana in merito è chiarissima da tempo), ma scegliere la classe? Che facciamo, le classi per referendum? E poi, in ogni caso, è possibile già oggi non solo cambiare classe ma anche cambiare istituto.
3. Ho risposto ad altri sulla questione del "lavaggio del cervello". Sulla qualità della scuola, e sulla possibilità di sceglierla in base ai "valori", Le ripeto quanto al punto 2: Famiglia Cristiana ha preso posizione molte volte e molto chiaramente. Non mi dica che lo scopre adesso.
4. Io non la butto su Berlusconi, è Berlusconi che la butta sui prof bolscevichi. Ribadisco: ci sono di sicuro libri di testo scorretti e professori scorretti. Ma non prendimoci in giro con l'immagine di una scuola filocomunista che fa il lavaggio del cervello ai ragazzi. Altrimenti non si spiega perché da vent'anni l'Italia piega sempre più a destra (come ci ripete ogni giorno con orgoglio lo stesso Cavaliere). E questo succede in Italia e in tutto il resto d'Europa. Tutto qui. Non cada Lei, la supplico, così in basso da credere a certe baggianate.
5. Se il mio stile è retorico non so, Lei è liberissimo di pensarla così, ovvio. Però vorrei farLe notare una cosa: negli anni Settanta, che sono stati quelli della mia università, quelli che volevano trattare con i terroristi erano gli stessi (politicamente parlando) che oggi vogliono le commissioni d'inchiesta sulla scuola. Di certo solo un caso, ma io allora stimavo di più quelli che coi terroristi non volevano avere a che fare. E lei?
A presto

Postato da ironyman il 14/05/2011 20:20

Condivido punto per punto la riflessione di Scaglione in merito al dibattito sulla scuola. Una discussione per lunghi tratti davvero surreale condizionata com’è dalle visioni deliranti del capo del governo che però tanto credito riscuotono . Purtroppo noi italiani non abbiamo memoria storica, non l’abbiamo mai avuta ed in questo mare di incultura civile i revisionisti da strapazzo ci sguazzano. La nostra è una democrazia molto fragile, checché ne pensino taluni, e la schizofrenia che pervade la politica la sta mettendo a dura prova. In questi ultimi giorni se ne sono sentite di tutti i colori, dai comunisti che non si lavano alle solite considerazioni sui canoni estetici degli avversari (certamente diversi da quelli delle note ed eleganti bisognose frequentatrici della corte di Arcore), dall’accusa garbata e rispettosa del libero confronto (da vera “moderata”) rivolta dalla Moratti all’indirizzo del suo avversario tacciato di terrorismo, all’ennesimo colpo inferto alla legalità ed alle persone perbene dalla promessa del solito condono edilizio per i napoletani.. Senza dimenticare i continui attacchi alla magistratura (un cancro da estirpare!) e la perniciosa invadenza sulle tv. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Non ci resta che confidare nelle future generazioni di uomini e di politici e quindi nella capacità della scuola di formarli. Se proprio volessi fare un appunto al preciso resoconto di Anfossi gli obietterei che forse questa fuga dai fatti non è frutto del mancato esercizio delle intelligenze. Ve ne sono troppe, penso agli opinion leader alla Ferrara piuttosto che Sgarbi ecc. che non sono affatto sopite anzi danno prova di un attivismo cinico e pregiudizialmente mirato alla difesa di determinate posizioni. Sono purtroppo menti sì brillanti ma asservite ad un egoismo di fondo che li fa ripiegare su se stesse e le allontana dalla verità e dalla ragionevolezza. Si sa, non sempre l’intelligenza va di pari passo con la saggezza. E per saper guardare i fatti, le loro cause e le loro conseguenze, occorre molta saggezza. Perciò un contributo decisivo al risveglio delle coscienze deve arrivare anche dalle voci libere e critiche della società sana. Gli spazi di libertà si stanno sempre più assottigliando. E confidiamo ovviamente che anche FC continui a dare il suo apporto.

Postato da folgore il 14/05/2011 13:07

Ma perché tanti di quelli che a parole difendono la scuola pubblica (ovvero quella statale) nei confronti di quella privata poi, all'atto di doverci mandare i loro figli, scelgono quella privata? Perché la scuola italiana (figlia del sessantotto) è una di quelle in cui gli alunni passano più tempo in Europa e nel contempo una delle meno stimate (voglio essere soft, almeno oggi)? Perché se io volessi scegliere una scuola cattolica (non ho detto di destra o sinistra) devo dapprima pagare con le tasse quella pubblica e poi coi miei soldi quella privata se la scelgo per i miei figli?

Postato da Franco Salis il 14/05/2011 09:58

Prima del 68,il rapporto fra professore e genitore era improntato al rispetto reciproco perché entrambi facenti parte della stessa classe sociale (la scuola non era di massa).Di riflesso anche i rapporti tra docenti e alunni. Con la contestazione globale, la situazione è cambiata “anche il figlio dell’operaio andava a scuola,che scandalo” e il peso di essa è stato scaricato sugli insegnanti( un po’ come i cittadini scaricano i loro problemi sul sindaco. In cambio di questo peso, il ministero era sempre dalla parte dell’insegnante. Lo studente per lo più soccombeva. Quando non era opportuno per ragioni di “ordine pubblico” sanzionare il comportamento del alunno,questo veniva sanzionato, col voto nascosto nell’anonimato del voto collegiale,a fine anno. Non è stata mai fatta chiarezza sui ruoli docente alunno genitore e questo non poteva portare che alla conflittualità. Giustamente si dice che se tutti gli studenti fossero diventati e rimasti di sinistra,oggi il governo non sarebbe stato di destra,sia in Italia che in Europa. Il fenomeno era presente anche a livello ecclesiale:erano solo le vecchiette che frequentavano la chiesa. Anche oggi l’età media di chi frequenta la Messa è piuttosto elevata,come si spiega? Le vecchiette di allora sono morte e le chiese sarebbero state deserte:i giovani di allora divenuti adulti hanno riscoperto certi valori,purtroppo abbandonandone altri che meriterebbero di essere coltivati. Questo per significare che non si può parlare di genitori,docenti alunni separatamente ma nel contesto e quindi nella cultura dominante della società del momento. Parlare di cultura dominante per me è gravoso,mi limito quindi ad evidenziare un solo aspetto, che la attraversa nelle varie fasce di età e sociali,chiesa inclusa, in senso orizzontale e verticale:la tendenza al dominio. Essa consiste nella tendenza,spesso consumata, di sopraffare gli altri, più o meno consapevolmente. Questa tendenza induce alla mancanza di rispetto della scala dei valori che ognuno di noi ha ereditato e costruito. Ed ecco quindi che ciò che avrebbe dovuto essere un servizio diventa esercizio di potere. I genitori contro i figli e i figli contro genitori. Se non fai così non ti do la paghetta, che i figli vivono come un ricatto e reagiscono facendo nel peggiore dei modi ciò che si chiede loro. Professori contro alunni,se non studi quello che ti dico io, indipendentemente dagli interessi reali, ti boccio. Gli alunni, spalleggiati dai genitori, accusano i professori sia di cose vere, ma anche di cose non vere. A questo punto si scatena la corsa frenetica alla conquista del potere o posti di comando o posti di lavoro remunerativi. In questa corsa tutti i valori,o almeno quelli che si oppongono alla conquista, vengono calpestati. Di questo fenomeno ci viene triste spettacolo da chi avrebbe dovuto dare l’esempio,non faccio nomi,siamo in campagna elettorale. Per non annoiarvi troppo,vorrei concludere proponendo che ciascuno faccia il mea culpa e tutti insieme,visto che qualcosa dobbiamo cambiare,anzi che cambiare i genitori cambiamo il governo! Come uscirne. La risposta ci viene da “Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2011” cap. 4 punto 35 “ la complessità dell’azione educativa sollecita i cristiani ad adoperarsi in ogni modo affinché si realizzi una “alleanza educativa tra tutti coloro che hanno responsabilità in questo delicato ambito della vita sociale ed ecclesiale”. Continuando la lettura “Fede,cultura ed educazione interagiscono,ponendo in rapporto dinamico e costruttivo le varie dimensioni della vita. La separazione e la reciproca estraneità dei cammini formativi,sia all’interno della comunità cristiana sia in rapporto alle istituzioni civili,indebolisce l’efficacia dell’azione educativa fino a renderla sterile”.

Postato da folgore il 14/05/2011 00:02

Ringrazio l'autore per avermi tatto comprendere quale sia il ruolo marginale attribuito, da parte di alcuni, ai genitori. Forse una lettura degli articoli 29 e 30 della Costituzione non farebbe certo male....

Postato da dino avanzi il 13/05/2011 21:40

E' molto bello e condivisibile ciò che scrive anna69. Se tutti gli insegnanti mettessero al primo posto la serenità dei bambini o ragazzi a loro affidati, la scuola sarebbe sicuramente migliore e, forse, diventerebbe il luogo dove" esercitare la memoria storica e allenare i cervelli" . Dino '51

Postato da anna69 il 13/05/2011 17:47

Grazie a Famiglia Cristiana per aver inquadrato, in modo obiettivo, quanto la scuola dovrebbe essere e fare. Dal canto nostro cercheremo di mettercela tutta, nel nostro piccolo, per rendere la scuola migliore poichè c'è chi ama veramente questo settore e prova molta soddisfazione per ciò che fa, quello che percepisce viene in secondo piano poichè il fattore maggiormente appagante e fondamentale è la serenità di ogni bambino che ci viene affidato. Saluti.

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