14/05/2011
Una manifestazione degli studenti per la scuola pubblica.
Ho seguito con interesse, dalla platea privilegiata di Famigliacristiana.it, il dibattito sulla scuola innescato dagli articoli dei colleghi Francesco Anfossi (“Il Cavaliere e i prof bolscevichi” del 14 aprile) e Marin Faliero (“Ma la scuola non è solo ferie e salario” del 4 maggio). Com’è logico, vista la quantità e la qualità degli interventi dei lettori, vi ho trovato spunti notevoli e simpatiche bizzarrie.
Per esempio: qualcuno dice che i genitori dovrebbero poter scegliere classi e professori. In modo da ritrovarsi i simpatizzanti per la sinistra in una classe (col professore ritenuto di sinistra) e i simpatizzanti della destra in un’altra, col loro professore “dedicato”?
E poi, chi lo dice che i genitori siano più saggi dei professori? Altro esempio: uno dei nostri lettori ha ribadito in molti post che a Fukushima (Giappone, la centrale nucleare) non era successo niente. Poi abbiamo pubblicato un articolo con il parere di un esperto di Greenpeace che sosteneva quanto segue: il livello di allarme 6 è poco, dovrebbero portarlo a 7 (il massimo). Lo stesso lettore ha scritto che quell’esperto era un cialtrone. Risultato: l’allarme è infine stato portato a 7 dal Governo del Giappone. Secondo voi, quel signore sarebbe il genitore moderato, non ideologico né prevenuto di cui si favoleggia?
Sogno o son desto?
Naturalmente le opinioni, tutte, sono libere e degne. E come tali sono
accolte su Famigliacristiana.it. Non posso però nascondere che il
dibattito sulla scuola mi è parso a tratti surreale. Perché in esso si è
parlato di una realtà che forse nemmeno esiste. Non dimentichiamo da
dove siamo partiti: dall’affermazione di Silvio Berlusconi
secondo cui la scuola pubblica è pervasa da “insegnamenti di sinistra
che inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia”.
Per
carità, qualche esempio non manca, come hanno indicato i lettori. Non
manca, peraltro, nemmeno qualche esempio del contrario: chissà come
mai, nessuno ha citato il caso del professore che ha fatto cantare in
aula “Faccetta nera” (cosa delle ultime settimane, mica preistoria).
E se la canzone fascista si nota, passa magari più inosservata (ma
passa) la notazione positiva su certi argomenti o certi personaggi. O li
conosco solo io i professori che votano centrodestra?
Una manifestazione della destra estrema inglese.
L'inquinamento delle sinistre
Se vogliamo uscire dall’ipocrisia, dobbiamo constatare che l’ansia
di ripulire la scuola dalla perniciosa influenza delle ideologie anima
soprattutto il centrodestra. Da Berlusconi ai peones del suo partito,
come il deputato Fabio Garagnani (Pdl), componente della
Commissione Cultura di Montecitorio, che qualche giorno fa ha proposto
sanzioni contro i professori che “fanno politica” a scuola. Anche a Famigliacristiana.it
succede la stessa cosa: sono i lettori simpatizzanti per Berlusconi e
il centrodestra a lamentare la presenza dell’ideologia nella scuola.
Curioso. Molto curioso. Perché sulla realtà questa scuola inquinata
dalle sinistre (comuniste, si presume) non esercita alcuna influenza. Siamo
da anni governati da una maggioranza politica di centrodestra che si
formò proprio sdoganando gli ex fascisti e che ora si rafforza
imbarcando al Governo esponenti della destra radicale. Com’è possibile
che una scuola così inquinata dalle sinistre (e ancor più doveva esserlo
vent’anni fa, quando Berlusconi scese in campo) produca così pochi
risultati a favore delle sinistre?
Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National, con la figlia Marine.
Per favore, guardiamoci intorno
Ma non solo. Guardiamoci intorno. Assistiamo a un ritorno in forze
delle sinistre? Non direi. Sta forse rinascendo il Partito comunista?
Non mi pare. Però i senatori De Eccher, Di Stefano, Totaro,
Bevilacqua e Giorgio Bornacin (gruppo PdL) hanno presentato un
decreto di legge costituzionale per eliminare il divieto alla
riorganizzazione del partito fascista. Sarà un caso ma abbiamo visto
spuntare manifesti elettorali con il Duce e mai come quest’anno il 25
Aprile è stato imbrattato da simboli e slogan di marca fascistoide.
Perché il revisionismo è una bella cosa, ma non tutti sono Ernst Nolte o
Renzo De Felice. Ci sono anche i cialtroni e i politicanti.
Allarghiamo lo sguardo all’Europa. Quali sono i movimenti in
crescita? Le sinistre? I comunisti? No, il contrario. All’ombra delle
destre moderate e del “revisionismo” (serio o da burla che sia) crescono
solo le destre estreme. In Francia il Fronte Nazionale di Le
Pen, il Partito del Popolo in Danimarca, il movimento di Pim
Fortuyn in Olanda, Republikaner, Npd e Dvu in Germania, il Partito
nazionale britannico in Gran Bretagna, il Vlaams Blok in Belgio,
Democrazia Nazionale in Spagna, il Fronte ellenico in Grecia.
Per non parlare dei Paesi dell’Europa dell’Est. Partiti accomunati dal
mito delll'egualitarismo, dell'ateismo scientifico, della lotta di
classe? No, accomunati dalla xenofobia, dall'aggressività, dal mito
dello Stato forte. Quindi, di nuovo: di che mondo stiamo parlando? Di
quello reale o di quello di fantasia costruito da Berlusconi, dove tutti
quelli che non sono con lui sono comunisti pronti a mangiare i bambini?
Se stiamo alla realtà, ciò che dovremmo fare è, paradossalmente,
l’esatto contrario di quanto auspicano il Cavaliere e alcuni lettori.
Nelle scuole dovremmo darci da fare per ricordare il valore della
Costituzione, della Resistenza (a cui parteciparono tanti cattolici e
liberali), della democrazia, dei sistemi fondati sul multipartitismo,
dello Stato sociale, del libero mercato (contro le oligarchie
economiche), dell’europeismo. Per esercitare la memoria storica e, fin
dove si riesce, allenare i cervelli.
Fulvio Scaglione