Presidente, more solito!

Commento di Silvio Berlusconi alla morte di Gheddafi: "Sic transit gloria mundi!". E la frase fa il giro del mondo.

20/10/2011

Da uno che ha baciato l’anello al dittatore di Tripoli in vita non potevamo aspettarci che un glorificazione in morte: “Sic transit gloria mundi”.

Silvio Berlusconi non ci ha nemmeno pensato un attimo e la sua frase ha fatto immediatamente il giro del mondo. Ma lui è abituato così. Parla “apertis verbis”, insomma chiaro e franco, come nella recente occasione del nome del suo nuovo partito. E lo fa “coram populo”, senza chiedersi “cui prodest?”, senza assolutamente riflettere, almeno una volta, “cum grano salis”.

Certo “de gustibus non disputandum est”. Eppure sarebbe meglio farlo: “Sapiens ut loquatur multo prius consideret” (un sapiente prima di parlare deve molto pensare). Ma non sembra la regola del nostro Presidente. Forse, dopo quel baciamano, era naturale associare gloria a Gheddafi: “Promissio boni viri est obligatio”. (Le promesse delle persone per bene sono un impegno che va mantenuto). Anche con una fulminea dichiarazione “post mortem”.

Il Cavaliere parla “pro domo sua”, “sic et sempliciter”, anzi “ ridendo dicere verum”, “sine ira et studio”, neppure “una tantum”. E non lo fa “obtorto collo”, ma, “mirabile visu” (cosa incredibile a dirsi), insomma “more solito”, “ex abrupto” (all’improvviso) “ex abundantia cordis” (dal profondo del cuore).

Cosa c’è stato tra lui e Gheddafi? Forse un “do ut des”? Se fosse vero sarebbe stato meglio una “damnatio memoriae” piuttosto che esercitarsi nel “carpe diem”, nel cogliere l’attimo di una dichiarazione “ad hoc” sicuramente ed esageratamente “ad abundantiam”. Tutto questo “absit iniuria verbo”, sia detto senza offesa.

Alberto Bobbio
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Postato da folgore il 29/10/2011 14:34

Se il Premier tace per qualche giorno ecco la reprimenda (è già avvenuto) perché mentre gli avvenimenti incalzano lui non dice nulla. Se parla e avesse, nel caso, detto una frase di compianto per il Gheddafi ecco sarebbe scattata la reprimenda: prima lo bombarda e poi le lacrime di coccodrillo. Se lo avesse condannato alla sua morte sarebbe scattata la reprimenda opposta: ecco ora gli parla contro mentre prima ci faceva affari. Cita una frase latina, peraltro abbastanza scontata, ed ecco la reprimenda in lingua. Se mi trovassi al suo posto sinceramente non saprei cosa fare. Mi viene alla mente quella vecchia barzelletta in cui un giorno un tale aveva imitato il Salvatore camminando sulle acque e i suoi detrattori lo avevano criticato dicendo un "vedi che non sa nemmeno nuotare!".

Postato da FrancescoC il 28/10/2011 09:08

Esprimo di nuovo il mio dissenso nei confronti del sig. Bobbio che esprime una idea ed un atteggiamento politico verso il quale sono in assoluto disaccordo. Mi spiace che Famiglia Cristiana esprima un giornalismo così fazioso perfettamente in linea con quello di Repubblica. Ma se l'orientamento di Repubblica e ben comprensibile viste le vicende che oppongono la Famiglia Berlusconi contro la Famiglia De Benedetti editore di Repubblica e causa principale degli sproloqui mondiali contro Berlusconi non capisco l'opposizione inutile sbagliata e contraddittoria di uno dei più importanti giornali cattolici Italiani. Io non acquisterò più FC. Saluti Francesco

Postato da Michelone il 25/10/2011 16:36

Non vi è piaciuta neache la mia lezioncina a Bobbio sulle traduzioni dal latino (non pubblicata). Vi piacciono solo i commenti "non pericolosi"! E vi chiamate ancora Famiglia Cristiana!

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Michelone,
manco ti rispondo.
Saluti

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 24/10/2011 18:31

Gent.le F.C. , dopo essermi messo le mani nei capelli, correggiamo l’obbrobrio del PC sbarazzino: “o fortuna /velut luna /statu variabilis /semper crescis /aut decrescis /vita detestabilis / nunc obdurat /ludo mentis aciem /egestatem / potestatem /dissolvit ut glaciem /sors immanis / et inanis /rota tu volubilis /status malus /vana salus /semper dissolubilis /obumbrata et velata /michi quoque niteris /nunc per ludum /dorsum nudum /fero tui sceleris / sors salutis /et virtutis /michi nunc contraria est / affectus / et defectus /semper in angaria /hac in hora /sine mora /corde pulsum tangite /quod per sortem / sternit fortem /mecum omnes plangite NB. Vediamo ora cosa ne esce; se in modo corretto, poi, a richiesta, proporrò una mia traduzione !

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 23/10/2011 14:15

“Sic transit gloria mundi”. A parte i miei incorreggibili refusi, cito dal dizionario di Renzo Tosi. “ Deriva dal cerimoniale dell’incoronazione del papa, durante la quale per ben tre volte il maestro di cerimonie,genuflesso, mostra all’eletto un ciuffo di stoppa sopra una canna argentata e,dopo che un chierico vi ha appiccato il fuoco, pronuncia tali parole”. *** ANEDDOTI : Pio III nel 1503 ne fu profondamente commosso ( per la cronaca morì dopo solo 26 giorni di pontificato ); Sisto V,all’opposto, rispondeva:” La gloria nostra non passerà mai, perché non abbiamo altra gloria se non che fare buona giustizia.” ( senz’altro Berlusconi , anche super-latinista oltre che eccelso umanista, aveva in mente questo ! oppure qualcuno glielo vuol comunicare , avv.Ghedini permettendo). Fonte scritturale proposta: 1° Lett. San Giovanni,2,17: Et mundus transit, et concupiscentia eius (καὶ ὁ κόσμος παράγεται καὶ ἡ ἐπιθυμία αὐτοῦ) (sia chiaro che quel “ concupiscentia eius "non l’ho aggiunta io, controllate). Al seguito: Imitazione di Cristo ( libricino dei miei anni ginnasiali,vero tesoretto che conservo ancora: “Oh!Quam cito transit gloria mundi “ 1,3,6 ). Inno XI sec. “Huius mundi decus et gloria/quam sint falsa et transitoria”( Moll,Halle 1861,138). Ripetuta nelle SENTENZE del tardo Medioevo ( quando i maghi Otelma non predicevano di certo un “certo” Berlusconi, e nemmeno …i PM rossi):”Ut flatus venti sic transit gloria mundi”( Walter 32395), presente nel mistico R.Rolle, morto nel 1349 (Tosi non mi dice come)”: Ut stuppae flamma sic transit gloria mundi” ( horstmann p.428). A me, concedetemi l’immodestia di un mio ricordo. Torna in mente, con altra parola, uno dei sempre piacevolissimi carmina burana (carmen buranum) b , anche se da goliardo non cantavo,( né io né i miei compagni di studio), per non passare per un po’ tocco come qualcuno , ma che cito a memoria, mentre canticchio per la bella messa in musica di CARL ORFF “O fortuna ( =gloria,no?) velut luna,statu variabilis “. Volete canticchiarla anche voi, dopo il FORZA Italia o dopo il per “FORTUNA” che Silvio c’è? FORZA : “o fortuna velut lunastatu variabilissemper crescisaut decrescisvita detestabilis nunc obduratludo mentis aciemegestatempotestatemdissolvit ut glaciemsors immanis et inanisrota tu volubilisstatus malusvana salussemper dissolubilisobumbrata et velatamichi quoque niterisnunc per ludumdorsum nudumfero tui sceleris sors salutiset virtutismichi nunc contrariaest affectuset defectus semper in angariahac in horasine moracorde pulsum tangitequod per sortem sternit fortemmecum omnes plangite “.(Errori di stumoa permettendo). FORZA.

Postato da ironyman il 23/10/2011 12:13

La violenza sanguinaria dovrebbe inorridire tutti a prescindere dal credo perché contraria al sentimento di umanità che alberga in ogni essere. E non può essere giustificata solo perché diretta contro qualcuno che a sua volta ne ha fatto uso anche in forme estreme..Questo vale per Gheddafi e per Bin Laden. E’ un argomento che mi pare sia stato già trattato a margine di un altro blog sul modo di fare giustizia degli USA. So di esprimere una posizione molto radicale rispetto alle convinzioni prevalenti anche tra gli stessi fedeli. Eppure io penso che nessuno meriti tanta violenza e men che meno la morte a meno che, sono d’accordo con la dottrina ufficiale, la morte di qualcuno è necessaria per salvare la vita di altri. Ma un Gheddafi catturato, condannato e messo dietro a delle sbarre non avrebbe potuto nuocere a nessuno. La vita se è un bene supremo come con tanto risalto rivendicano gli “ortodossi” cattolici, non ammette distinzioni. La vita di Gheddafi ha, al cospetto di Dio, lo stesso valore della mia stessa vita. E la stessa cosa deve affermarsi con riferimento all’embrione umano che tanti improvvisati e “convinti” difensori ha tra coloro che plaudono alle esecuzioni di Bin Laden e Gheddafi.

Postato da vittoriasacca il 22/10/2011 17:48

E aggiungo, ognuno la commenta come può, secondo il suo sentire. Dal nostro capo di Governo non ci si poteva aspettare altro se non un "sic transit gloria mundi", visti i suoi passati rapporti con Gheddafi.

Postato da vittoriasacca il 22/10/2011 17:41

La fine di Gheddafi è purtroppo simile a quella che hanno fatto tutti i dittatori della storia. Pur non di meno, ho avuto un senso di pietà per lui nel vederlo, in quegli ultimi istanti della sua vita, grondare sangue dal volto mentre con la mano cercava di asciugarlo. La morte annunciata, e soprattutto quella violenta, non dovrebbe appartenere al genere umano. Ma quando il popolo ha fame e soffre, perde di vista facilmente le regole buone della vita e della convivenza civile e non fa sconti a nessuno.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 22/10/2011 14:29

Nel mare (anzi:oceano) dei commenti di questi giorni (anche miei ,altrove) un punto forse da ricordare ( in casa nostra, visto l'ignoranza a livello storico che regna). Gheddafi FUGGIVA ( lui che affermava che sarebbe RIMASTO fino all'ultimo nella sua terra - e qualcuno ,nonostante il semplice fatto "fisico-ambientale”non voluto! , l'ha ricordato subito ,a casa nostra ,in quel giorno come “titolo” di merito), FUGGIVA dopo quell'escalation di violenza negli ultimi mesi della ribellione-rivoluzione-guerra contro di lui; FUGGIVA e NON è stato ucciso ,ma linciato, come l'esito da Dongo e Piazzale Loreto in casa nostra per un altro fuggitivo. Si riferisce che abbia detto, appena stanato dal tubo-fogna-rifugio: "Non sparate"…, quasi ( ma togliete pure il quasi) un APPELLO alla pietà, a ciò che dovrebbe esserci sempre nel cuore anche del più crudele. Lui che di pietà in certe occasioni non ne ha proprio mai avuto. Non "sic transit gloria mundi", ma : “ “questo” è l'uomo” ( forse potremmo "rivedere" diversamente quell'immagine dell' "ecce homo") ; l'uomo che può diventare “quasi” ( di nuovo:toglietelo l’avverbio ) il male incarnato ( e solo Dio ci può salvare,dopo che il male dell'uomo ha linciato anche …Dio-uomo nella sequenza delle sevizie, dalle frustate a sangue all'agonia della croce . Se ci fossero stati i telefonini,allora, non avremmo visto immagini di quell’uomo di duemila anni fa forse ancor più raccapriccianti di quelle di questi giorni?1) Il solo uomo giusto ed 2) uno dei più sfrontati dittatori ,quasi blasfemicamente "uniti" dall'ignominiosa terribile fine. Con la DIFFERENZA, che non ho visto colta, ma ridicolizzata, dalla citazione latina di Berlusconi: allora ... " IL BENE "che è stato annientato dal male, oggi ... " IL MALE" che è stato “ non distrutto” dal male ( in quanto : "male" che ha generato tra noi altro "male" , la fine linciaggio-vendetta-dispregio della persona : OGNI persona; bisogna ripeterlo? solo il bene o la giustizia distrugge il male). Sono questi … i miei pensieri ,che mi sconvolgono, in quanto: se TRA NOI ci fosse la persona “giusta” ( = il bene che tutti abbiamo in noi) non avrebbe "offeso" noi Italiani ( dopo l'offesa del baciamano ed annessi-connessi di quei giorni ) con quel detto latino: ma non AVREBBE forse PROPOSTO una riflessione anche sulle nostre ( seppur limitate) responsabilità (NOSTRE significa :dei politici che non ebbero fermezza verso il dittatore libico)? In quel male che ha annientato il solo uomo giusto di duemila anni fa c'è anche una parte del NOSTRO male ( ed una parte del MIO che sto scrivendo) e che ,penso , un cristiano (tra l'altro: ... anche un altro cristiano che "pretendeva " di poter ricevere pure lui l'eucaristia-show ) dovrebbe commentare con le sole parole adeguate:” “Noli vinci a malo,sed vince malum in bono” ( μὴ νικῶ ὑπὸ τοῦ κακοῦ, ἀλλὰ νίκα ἐν τῷ ἀγαθῷ τὸ κακόν. (San Paolo,Romani,12,21).

Postato da Libero Leo il 22/10/2011 13:22

Premetto che a me non interessa tanto la politica, ma, piuttosto, la ricerca della verità. Perciò quanto sotto riportato, pur riferito a Berlusconi, l'avrei scritto anche se me ne fosse stata data l'occasione con riferimento ad un'altra persona. Premetto anche che nella "missione" di FC c'è scritto "Famiglia Cristiana non manca di coraggio e di autonomia, pur rimanendo politicamente equidistante." Da molto tempo seguo Alberto Bobbio su FC e non ricordo d'aver visto qualche suo scritto che riporti o commenti una notizia positiva per Berlusconi. Eppure qualche volta, seppur raramente, vi sono notizie a lui favorevoli, pubblicate persino da giornali a lui decisamente contrari. Ad esempio, in questi giorni anche su Repubblica è stata data la notizia del suo proscioglimento nell'ambito del processo Mediatrade. Inoltre Wall Sstreet Journal, commentando la situazione in Italia, presenta il governo Berlusconi come l'unico (il meno peggio) che dimostri di saper gestire la crisi, perché l'opposizione è divisa e non dimostra di avere buone idee per far fronte alla crisi. Ma Alberto Bobbio ben difficilmente scriverà in merito a ciò. D'altra parte è prontissimo a fornirci le notizie, a volte anche poco importanti e poco verificate, che mettono Berlusconi in cattiva luce. Come mai? Se un giornalista, relativamente ad una persona (sia Berlusconi o Prodi o Vendola o altri) o ad uno schieramento politico (centro-destra o centrosinistra o altro), comunica solo le notizie positive o solo le notizie negative, è opportuno ritenerlo "politicamente equidistante"? E se non è "politicamente equidistante", è in sintonia con la missione di FC sopra riportata? PS. Alberto Bobbio, dopo questo pezzo sulla dichiarazione di Berlusconi, quando ne farà uno analogo sulla recente dichiarazione di Rosy Bindi pubblicata da quasi tutti i media e che riporto qui: "No, gli stronzi sono stronzi. Galleggiano anche senz'acqua"? Giusto per par condicio o per essere politicamente equidistante.

Postato da ironyman il 22/10/2011 08:26

Divertente e molto ironico l’articolo di Bobbio, come sempre sagace. Belle le dotte citazioni alcune delle quali, lo confesso, per me nuove. Pensare che quando un collega mi ha riferito dell’uscita di Berlusconi senza specificarne l’occasione avevo quasi pensato che si fosse ormai convinto che anche per Lui era arrivato il momento di abbandonare i fasti del potere. Poi ho sentito l’intervento alla convention dei “responsabili” circa le sue aspettative di durata ed allora ….. , nulla di nuovo sotto il cielo. Devo dire che nemmeno il Forum di Todi da segnali davvero incoraggianti. Mi sembra che si possa affermare che forse è stata decretata la fine di Berlusconi ma non certo del berlusconismo che, fintantochè si continuerà a porre veti ad ogni prospettiva di superamento, gli sopravviverà di sicuro. E’ pur vero che un famoso detto invita a stare attenti a non cadere dalla padella alla brace, ma pensare che vi possa essere qualcosa di peggio del Berlusconismo è, nella migliore delle ipotesi, pura visione.

Postato da prof.amici il 22/10/2011 07:36

Aggiungerei: quousque tandem abutere patientia nostra...

Postato da METAFISICO il 21/10/2011 22:03

Poteva mancare la foto del baciamano di Berlusconi a Gheddafi? Figuriamoci! Non dev'essere sembrato vero al nostro bravo giornalista di poter poterne approfittare per l'offensiva mediatica. Peccato che non pubblichi le numerose altre foto che ritraggono diversi altri leaders mondiali nei loro calorosi incontri con il tiranno libico. Aggiungo una nota al post di nicolag, al quale sembra che "Veronica Lario aveva proprio ragione a chiedere ai suoi (di Berlusconi) amici di aiutarlo". Un'altra signora, Hillary Clinton, in un analogo caso di "scappatelle", non chiese agli amici del Presidente di aiutarlo, lo aiutò lei stessa, insieme a lui davanti alle telecamere. Ancor oggi Bill Clinton è un leader rispettato nello scenario politico americano e Hillary è ai vertici della amministrazione USA. E Veronica?

Postato da Franco Salis il 21/10/2011 18:54

@lorenzo20 il 21/10/2011 00.14,daba che nei commenti c'è un altro errore e non è di digitazione,trovalo.Io penso alla sostanza delle cose,dal mio punto di vista,senza pretesa di esclusività.Ciao

Postato da lorenzo20 il 21/10/2011 17:40

P.S.: è rimasto, ahimè, il "sempliciter".

Postato da lorenzo20 il 21/10/2011 17:37

Caro Dott. Scaglione, ero (abbastanza) sicuro che si trattasse di errori di battitura (ma non avete i "correttori di bozze"?). su "ob" e "torto", sono perplesso: a naso, senza consultare testi, "ob" (e "propter") reggono l'accusativo, quindi sarei propenso a interpretare il tutto come un ablativo assoluto col verbo "obtorquere". Grazie della risposta, ricambio i saluti. Prof. L. Lorenzi

Postato da Victoria il 21/10/2011 16:42

Sono una convinta antiberlusconiana, eppure a me sembra che la frase lapidaria in latino del premier sia stata male interpretata. È la prima volta che mi trovo a prenderne le difese.Con franchezza rilevo che, a mio modesto modo di vedere, B. non volesse riferirsi ad una presunta "gloria" del tiranno ucciso. Penso invece che avesse l'intento generico di significare che chi è stato famoso in vita, per un motivo o per l'altro, "passa" e lascia il mondo senza rimpianti né suoi né di altri verso di lui. Scusate l'obiezione, ma io l'ho letta così.

Postato da Michelone il 21/10/2011 16:14

Sig.ra MARA 44, studi un po' di più!

Postato da nicolag il 21/10/2011 15:37

Bello ed appropriato il commento di Alberto Bobbio,anche se va sicuramente a sbattere su una personalità che non assorbe niente,anzi fa rimbalzare tutto,ben contento che chi gli sta intorno, per il proprio sfacciato interesse, lo coccola,lo giustifica e lo gratifica di continue lodi. Forse è da credere che la vittima alla fin fine,almeno in questo gioco assurdo, sia non solo il Paese,ma anche lui. Veronica Lario aveva proprio ragione a chiedere ai suoi amici (purtroppo invano) di aiutarlo. Chi sa se la scomparsa in modo atroce di Gheddafi gli sarà utile per una attenta riflessione e conclusione salvifica in corner !

Postato da Mara44 il 21/10/2011 15:14

condivido l'articolo che mette a nudo l'inadeguatezza delle persone che, purtroppo, occupano posti per i quali non sono all'altezza. Ma, oltre a questo, mi ha colpito il fascino del latino che rende inequivocabile il significato delle parole, senza, a mio avviso, la possibilità di alcun "contesto" usato per intobidare le acque

Postato da FRANCO PETRAGLIA il 21/10/2011 10:45

Carissimo e stimatissimo Dott. Bobbio, la mia , mi creda, NON E' UNA LODE SERVILE MA CONVINTA.Ho trovato il Suo articolo eccezionale e lo condivido pienamente. Onore al merito! Grazie di esistere alla redazione di F.C. Un grazie di cuore anche per le locuzioni latine, che mi hanno fatto vi-rivivere momenti magici dei miei anni verdi: scuola media da me frequentata in illo tempore. Un abbraccio cordiale e verace. Antichisimo abbonato alla rivista.

Franco Petraglia
Cervinara (AV)

Postato da lorenzo20 il 21/10/2011 00:14

1) "sic et simpliciter", non "simpliceter"; 2) "obtorto collo", e non "ob torto"; 3) "carpe diem", non "carpem". Ad majora!

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Già corretti gli errori di battitura. Su "ob torto collo" oppure "obtorto collo" è aperto il dibattito: abbiamo lettere molto dotte sulla legittimità dell'una e dell'altra versione.

Grazie, saluti

Postato da dino avanzi il 20/10/2011 22:48

Riprendo: un sapiente prima di parlare deve molto riflettere. Spero che la fine di Gheddafi faccia riflettere i politici che governano il nostro paese.

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