Sicilia, "tempesta" senza crisi

In un paesino della Sicilia più profonda, la gente si muove in auto, persino con ingombranti fuoristrada. Da dove arrivano i quattrini? Su 2087 abitanti, 1.000 pensioni...

10/08/2011
Operai forestali in Sicilia.
Operai forestali in Sicilia.

Di recente sono stato in Sicilia, proprio mentre imperversava la tempesta finanziaria. Nell'entroterra della più grande isola del Mediterraneo, arrivavano gli echi degli alti e bassi della Borsa nei sonnacchiosi paesini appollaiati sulle rupi sotto un cielo turchino che è difficile trovare altrove. Apparentemente nessuno sembrava interessarsi alla crisi. Una sorta di rassegnata pazienza sembrava avvolgere il giallo paesaggio delle stoppie estive.

Qualcuno mi faceva notare che da quelle parti la crisi non c'è. E già questo appare sorprendente. In effetti non è proprio così. Non c'è la crisi perché non c'è neppure un tessuto produttivo ed economico. E allora di che cosa vive la popolazione locale? L'agricoltura è residuale, così pure la pastorizia che insieme danno lavoro a due o tre famiglie. Ma solo in parte. Eppure ci sono negozi, perfino piccoli supermercati. La gente si muove in auto, perfino con gli ingombranti fuoristrada anche solo per percorrere poche centinaia di metri. Dunque esiste una circolazione monetaria per quanto ridotta. Da dove arrivano i quattrini?

La prima grande "industria" è costituita dalle pensioni dei vecchi. Su 2.087 abitanti (dati 2010), con un’età media di 47,1, ci sono 862 famiglie e 1.000 pensioni. Quarantacinque famiglie circa campano grazie allo stipendio del Comune. Altrettanti sono i "lavoratori socialmente utili", tradotto vuol dire categoria di assistiti che gravano sulle finanze degli enti locali. E ancora si contano una quarantina di operai forestali. Ce ne sono oltre 30.000 in tutta l'isola, divisi in due grandi categorie: i cinquatunisti (quelli impiegati per 51 giorni all’anno) e i centocinquantunisti (quelli che lavorano 151 giorni all’anno).

Sono padri di famiglia impegnati stagionalmente nei rari boschi siciliani che ogni tanto ardono misteriosamente. Quando i forestali non corrono tra gli alberi bruciacchiati risultano disoccupati e quindi retribuiti con l'apposita indennità Inps. Nel frattempo fanno di tutto: i contadini, gli allevatori, gli imbianchini... In nero. La crisi è altrove. Calati juncu ca l'acqua passa... Letteralmente: abbassati giunco che l’acqua passa. Vuol dire che i siciliani piuttosto che ribellarsi si piegano e aspettano che passi la tempesta.

Giuseppe Altamore
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da dino avanzi il 11/08/2011 19:49

Per favore Sig. Franco Salis, stiamo solamente commentando l'articolo di Giuseppe Altamore : Sicilia, tempesta senza crisi. Non voglio fare una polemica NordSud

Postato da Franco Salis il 11/08/2011 14:33

Mi stupisco del dissenso di dino avanzi il 11/08/2011 10.53. Parlare di voto di scambio per una pensione di invalidità è come parlare di ruba galline. Allora una qualsiasi persona non giovane in condizioni economiche disagiate con qualche acciaco veniva presentato da un pinco pallino che ruotava intorno a personaggi di partiti al governo e all’opposizione indifferentemente.(conservo una lettera carta intestata regione sarda e firmata da uomo politico del PCI) e la pensione veniva assicurata. L’onorevole di turno neppure “schedava” il beneficiario perché sapeva che questi per aver ricevuto un favore sentiva il dovere di “ricambiare” col voto. E NON MI VENIRE A DIRE CHE QUESTO E’ VOTO DI SCAMBIO Caro dino avanzi le cose funzionavano così. In qualche maniera era necessario compensare i meridionali delle ruberie del Nord. Dal tuo commento delle ore 08,46,devo dedurre che sei giovane,diversamente avresti saputo che la crisi al sud è stata meno percepita perché più sobrio è lo stile di vita e con pochi spiccioli donati dai genitori i giovani andavano avanti. Al nord i giovani con i soldi frutto di sfruttamento dei loro genitori andavano nelle discoteche a divertirsi spendendo in una serata più di quanto il genitore meridionale percepiva in un mese. Io posso parlare di queste cose perché le ho vissute in prima persona. Tu ne devi solo averne sentito parlare .Nell’estate dalla quarta alla quinta elementare io già lavoravo ovviamente non assicurato. Mi facevo le vendemmie, non assicurato e la raccolta delle olive di sera non assicurato da terra con le dita immerse spesso con erba ghiacciata, al mattino a scuola. Il tutto per onorare il lavoro di mio padre che all’età di 10 anni è stato messo a girare la macina al posto dell’asino. La biada costava di più del compenso dato a mio padre. Pur essendomi fatto strada e assurto ad una posizione sociale ritenuta dignitosa,io dalla parte dei ladri ,organizzati e con eticcheta aggregazione ecclesiale,non ci andrò mai,e starò sempre con quelli con cui è stato don Virginio Colmegna.@Holmoz,Io i soldi per sfamare i 4/5 miliardi non li prendo dalle pensioni ,ma da chi ha rubato!

Postato da Holmoz il 11/08/2011 14:10

Caro "kocise", che cuore magnanimo! Perchè non lo usi per i 4 o 5 miliardi di esseri umani sparsi per 5 continenti che non hanno di che sfamarsi, di dove dormire, di come curarsi; e nessuno che ricordi i torti da loro subiti (torti veri, non quelli della Trinacria che qualcosa esporta, da almeno un secolo: malavita, oltre che arance e burocrati). Cos', per gradire.

Postato da kocise il 11/08/2011 11:33

Personalmente provo fastidio a leggere questi articoli. Non credo che questa sia informazione. E' solo una fotografia di una parte di realtà che corre il rischio di essere veicolata per verità assoluta. Proviamo a fare una foto ad un poveraccio brutto sporco e cattivo, diamola in pasto alla gente e con la società che ci ritroviamo in cui il cattivismo è l'unico verbo imperante saremo tutti pronti a dargli cristianamente addosso senza chiederci chi era e perché si è ridotto così. Chi per mestiere fa informazione dovrebbe chiedersi perché quella terra è così fatalista, analizzarne la storia del passato più o meno recente e cogliere le motivazioni vere dei fatti. Se vuole posso aggiungere altre notizie, altri sprechi, per cercare di capire. Per esempio la città di Catania amministrata qualche anno fa dal medico personale di berlusconi ha prodotto un buco di parecchie centinaia di milioni di euro. Ripianati con un intervento governativo straordinario e con il sindaco promosso a parlamentare ovviamente in quota PDL. Nella città di Palermo qualche anno fa il presidente dell'Amia (municipalizzata per l'igiene ambientale) crea un buco di qualche centinaio di milioni di euro (dormiva a Dubai in due stanze nella stessa notte). Il sindaco, compagno di partito, dovrebbe denunciarlo ma evita scaricando il buco sulla cittadinanza. Il presidente si dimette e viene premiato con un posto da parlamentare sempre del PDL. Ho fatto anch'io un paio di foto. Vi chiederete come è possibile tutto ciò. Solo a Palermo ci sono diecimila impiegati comunali in più rispetto a quelli di un qualsiasi comune. Se ognuno di questi porta cento voti quanti ne otterrà chi li ha assunti? E potremmo fare tante altre foto: quelle dei capimafia, quelle dei morti ammazzati per strada, quella degli eroi morti (di cui una certa Italia si dimentica) e di quelli vivi. Dei movimenti antimafia. Esempi positivi e negativi di una terra mai stata felice, mai indipendente, sempre terra di conquista. Calati juncu ca' passa la china.

Postato da dino avanzi il 11/08/2011 10:53

Mi permetto di intervenire ancora, perché non sono d' accordo con quanto scritto da Franco Salis. Le pensioni di invalidità, come le assunzioni facili, sono state utilizzate come voto di scambio in funzione del consenso elettorale. La realtà siciliana, come tutta la realtà meridionale, è stata ed è molto complessa per cui non mi sento di giudicare,ma per favore chiamiamo le cose con il loro nome, cosi facendo rendiamo omaggio alla realtà e alle persone che abitano nell'Italia meridionale.

Postato da dino avanzi il 11/08/2011 08:46

L'articolo si commenta da solo, tutte cose di cui si parla da anni. La crisi in questi paesi non esiste, ma mandano in crisi altre persone a cui fanno pagare il conto delle loro "rendite passive".

Postato da Franco Salis il 11/08/2011 06:02

E' una situazione somile a tante altre realtà.Trova origine negli anni '60 in seguito al famoso boom economico,quanto lo stato per ridistribuire "ricchezza" accumulata,rilascia facilmente le pensioni di invalidità,che hanno quindi una valenza sociale.Che cosa si vuole pretendere da queste piccole comunità? che alla loro età anziani che vadano a Roma per protestare e sfasciare vetrine perchè non si dà loro possibilità di sviluppo? Certamente "est modus in rebus" e vediamo se qualcuno si è infiltrato in questi interventi "economici".

Postato da Holmoz il 10/08/2011 20:36

Un piccolo spaccato di Italia. Di Italia che assomiglia al Terzo Mondo. Solo che nel Terzo Mondo mamma Stato non regala pensioni, stipendi o indennità di disoccupazione. Forse sarebbe sbagliato -o da razzisti- spedire una parte dei soldi ,che arrivano dal centro, oltremare? Dopotutto è mezzo secolo almeno che vengono spediti sempre sull'isola del sole!

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati