Sicilia, un governo nel vuoto

Il vero vincitore delle elezioni regionali è l'astensionismo: un siciliano su due non ha votato. In testa il candidato del Pd-Udc. Grillo non sfonda.

29/10/2012
Grillo ha ottenuto una buona perormance ma non ha sfondato come le altre forze politiche temevano. In copertina, il candidato Pd-Udc Crocetta (Ansa).
Grillo ha ottenuto una buona perormance ma non ha sfondato come le altre forze politiche temevano. In copertina, il candidato Pd-Udc Crocetta (Ansa).

Se fosse un partito avrebbe già vinto. Stiamo parlando dell’astensionismo, che nel voto per le regionali in Sicilia ha raggiunto l'incredibile e storico risultato del 52 per cento, ovvero la maggioranza assoluta. Ha votato infatti il 47,42 per cento dei siciliani, contro il 66,68 per cento delle precedenti consultazioni. Significa che la Sicilia è un’isola sospesa tra astensionismo e ingovernabilità, come ha già commentato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Le exit polls e lo scrutinio di 502 seggi su 5308 assegnano la vittoria al candidato del Pd e dell’Udc Rosario Crocetta, con il 31,5 per cento.

Un dato che se confermato (è ancora prematuro, visto che stiamo considerando un decimo dei seggi) premierebbe il modello di alleanza tra il Partito democratico di Bersani e l'Udc di Casini. Tutto questo potrebbe avere una valenza nazionale in vista delle politiche del 2013. Sull’altro fronte si conferma la spaccatura del Centrodestra. Nello Musumeci, il candidato del Pdl, si attesta sul 26 per cento e insegue Crocetta. Uno dei viceré dell’Isola, Gianfranco Micicché ha raggiunto il 16,60 per cento. Il temutissimo Beppe Grillo, con il suo 15,7 per cento ottiene un’ottima performance ma non sfonda, resta il quarto partito. Significa che i siciliani, che in altri tempi avevano assegnato a Berlusconi il “cappotto” di 61 collegi a zero, sono a dir poco scettici sulle ultime mosse del Cavaliere e disgustati dalla casta politica in generale, ma non hanno dato alcuna delega in bianco al comico genovese, protagonista dell’impresa natatoria della traversata dello Stretto.

Significa che si sono tenuti la scheda elettorale in tasca, e aspettano gli eventi. Così che se i primi scrutini verranno confermati, avremo un candidato che governa con il 30 per cento dei voti validi. Corrispondenti al 15 per cento degli aventi diritto al voto.

Francesco Anfossi
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Postato da Celso Vassalini il 29/10/2012 16:00

Nel corso dello spoglio in Sicilia, quest’oggi “giorno magico che io interpreto come la primavera d’Italia. Con emozione, ripercorro gli eventi di vent’anni fa sottolineandone “l’impressionante analogia, anche se il sistema politico appare ancor più logoro e sfibrato e le leadership meno adeguate di allora. Il ‘ventennio’ si chiude con il voto miracolo Siciliano è un sonora condanna della classe Politica. Oggi come allora più debole e fragile della magistratura e della finanza e delle strutture Comunali che guida, orienta e decide. Solo un profondo rinnovamento”, “può allontanarci dai miasmi del passato. Il Movimento 5 Stelle sostiene e ama il proprio Paese e le proprie Città, si tratta di Cittadini in movimento e non della sottomissione”, “bensì dell’orgoglio di partecipare. La realtà è che la colonia Italia, che dal 1945 ha perso la sua sovranità ed è amministrata direttamente o indirettamente da Paesi e potentati economici stranieri, ha anche la sfortuna di essere rappresentata da una oligarchia partitocratica (cosa diversa dalla democrazia) che si nutre per sopravvivere, non solo di mediocrità e disonestà, ma anche di squallide manovre. Non si saprebbe definire in altri termini una classe politica (di destra, di centro e di sinistra) che sostiene, tutti o quasi d’accordo e con l’avallo del Presidente della Repubblica, un “ras” nominato dai poteri forti finanziari che ha detronizzato un Presidente del Consiglio comunque nominato dal popolo con libere elezioni. Ha poi dell’incredibile il fatto che il popolo, la gente, i cittadini - pur rendendosi conto sulla loro pelle della tragedia che stiamo vivendo - non reagiscano adeguatamente per cacciare dal tempio mercanti e falsi profeti al servizio di oscuri potentati, dando forza alle antiche convinzioni aristoteliche: “Ogni popolo ha il governo che si merita”. I partiti, per essere chiari, non sono delle aziende dove si va continuamente alla ricerca di persone valide che apportino sempre nuovi contributi di professionalità e competenza. I partiti hanno bisogno di mediocri, di imbecilli, di ladri ricattabili disposti a servire fedelmente e silenziosamente il capo di turno; in cambio, quando sarà il momento, essi potranno prendere il suo posto. Se andate a ripercorrere le storie di molti personaggi che cavalcano la scena politica italiana troverete molti esempi del genere, di stallieri-autisti-porta borse“ squali” diventati ministri o sottosegretari. E molte altre storie di personaggi illustri “fatti fuori” per aver espresso le loro opinioni in dissonanza con i diktat dei padroni del vapore. Che fare dunque per impedire a queste associazioni prive di personalità giuridica di delinquere attraverso l’operato di molti suoi membri. E se qualcuno obietterà che così si apre la strada alla dittatura, rispondetegli che non vi è nulla di più falso e che comunque non vi può essere nulla di peggiore di questa dittatura dei partiti, ora alleati della feccia usuraia mondialista, che ci sta portando giorno dopo giorno verso il baratro. La Regione Lombardia e il Comune di Brescia gestiti dal centrodestra chiude un ciclo amministrativo nel segno del malaffare e del degrado istituzionale". "Dopo la Sicilia, primavera d’Italia, ora spetta alla Lombardia, alle Sue Citta e al Suo Paese. Celso Vassalini.

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