21/04/2010
Un controllo della Polizia Stradale (foto di Vincenzo Coraggio, archivio Asaps).
Leggera diminuzione degli incidenti nei primi tre mesi dell'anno. Ma aumentano i feriti e ancora di più i morti, con una concentrazione nei fine settimana. Preoccupano soprattutto i comportamenti di guida dei giovani, che pagano sulla strada un prezzo altissimo. Ed è un'inaspettata inversione di tendenza rispetto ai risultati positivi del 2009. I dati per ora più precisi riguardano soltanto la rete autostradale, quella dove l'incidentalità è notoriamente più bassa e sotto controllo (grazie anche al successo del sistema di rilevamento Tutor), ma è tuttavia un campanello d'allarme che continua a porre l'Italia tra i Paesi europei meno virtuosi nella riduzione degli incidenti e nella diffusione di comportamenti più responsabili al volante.
Da gennaio a marzo, secondo i dati della Polstrada, ci sono stati sulle nostre autostrade 7.863 impatti, con un calo dell'1%, ma i feriti sono aumentati del 2,8%, e molto più negativo è il bilancio delle vittime: 82 morti nel primo trimestre dell'anno, con un aumento rispetto al 2009 del 18,8%. E' bene ricordare che questi sono dati rilevati dalla Polizia Stradale, non sempre sono omegenei riapetto a quelli dell'Istat, di solito ancora più drammatici.
Sono numeri preoccupanti anche, e soprattutto, viste le proposte di legge, mai del tutto
abbandonate, di aumentare il limite di velocità a 150 chilometri l'ora. Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, uno dei portali sulla sicurezza più accreditati in Italia, propone una riflessione: "Non è che l'ipotesi
dei 150 all'ora sulle autostrade a 3 corsie, sottoposte al controllo del Tutor, sta gia cominciando a far
danni? Il miraggio dell'innalzamento dei limiti, infatti, è stato abbondantemente anticipato sui media, e questo potrebbe indurre chi solitamente ha già il piede pesante a premere ancora di più sull'acceleratore, tanto prima o poi arriva la nuova legge che ci copre. Legge che realizzerebbe ciò che temiamo da sempre: nella proposta inserita nel pacchetto di provvedimenti già approvati
dal Senato, si potrebbero sfiorare i 200 all'ora, di media, rischiando pochissimo, pagando un dazio insignificante: stando nei 40 km oltre il limite, sfiorando quindi i 200 km l'ora, la nuova proposta prevede la perdita di soli 3 miseri punti, e quasi tutti ne hanno ormai in dotazione 24-26, con una multa di appena 155 euro, senza sospensione della patente. Se non è un invito a correre questo. E forse qualcuno, visto l'aumento dei morti in autostrada, ha già cominciato a lasciarsi andare".
A proposito di punti, sono stati resi noti i risultati al 31 dicembre 2009. In sei anni e mezzo di patente a punti, entrata in vigore il 1° luglio 2003, in base ai dati resi
disponibili dal ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, i punti
totali prelevati sono
stati 58.467.823. Secondo i calcoli dell'Asaps, se si considera che
sono stati spalmati su 35.606.242 patenti attive (solo di
recente si sono aggiunti i certificati dei ciclomotoristi), si può dire che a ogni patentato sono stati prelevati 1,642 punti di
media. I più indisciplinati alla guida sono stati i giovani nella
fascia 20-24 anni: hanno perso
mediamente 2,346 punti ciascuno; nella fascia successiva, 25-29 anni, hanno perso in media 2,308 punti. Dopo i 40 anni si passa sotto la
media nazionale, con 1,543 punti persi tra i 40 e i 44 anni, mentre sono 1,403 i punti persi in media fra 50-54 anni, e 1,199
fra
gli over 65. Gli automobilisti "maturi", dunque, si confermano i più responsabili, mentre è sempre più preoccupante lo stile di guida dei giovani.
Andando più in dettaglio nell'analisi delle attitudini al volante, i dati ministeriali rivelano che sono i maschi, in assoluto, ad adottare comportamenti più a rischio: il 75,98%
dei
punti sono stati prelevati proprio a loro. Alle donne solo il 24,02%, e ormai i numeri quasi si equivalgono: i patentati maschi
sono il 57,27%, le femmine il 42,73%. Le infrazioni
che hanno causato più perdita di punti? Velocità (fascia oltre i 10 km/h oltre il limite, per esempio basta non rispettare i 70 km all'ora sulle tangenziali, non lo fa quasi nessuno ed è una "strage" con gli autovelox, con i vigili appostati e spediti dalle Amministrazioni locali per fare cassa), mancato uso delle cinture,
attraversamento col
semaforo rosso, uso del cellulare.
A proposito di telefonino in automobile: è ormai dimostrato che causa una diminuzione della soglia di attenzione maggiore della stanchezza. Studi approfonditi rivelano che spedire Sms al volante, o parlare al cellulare mentre si guida, determina una perdita secca della capacità di reagire alle situazioni dinamiche che accadono sulla strada, impossibilità di impiegare con prontezza i comandi, rallentamento vistoso dei riflessi. Tanto che alcuni esperti suggeriscono non solo di usare il viva voce o l'auricoloare come richiede il nostro Codice della Strada, ma di non telefonare tout court mentre si è in movimento. Non lo fa quasi nessuno. E gli incidenti aumentano.
Pino Pignatta