13/02/2012
La razione da campo dei soldati americani (copertina: foto Ansa; questa foto Reuters).
Il 25% dei soldati americani è sovrappeso e conseguentemente rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale. A questo quadro vanno aggiunti il rischio personale delle reclute collegato ai danni fisici, e il costo per l'erario costretto a pagare spese mediche supplementari. Soldati che non sono in grado di correre, portare pesi sulla schiena, in pratica fare il mestiere per cui sono pagati, non sono certamente il vanto di un Paese e meno che mai degli Stati Uniti dove la First Lady da due anni conduce una crociata contro l’ obesità dei bambini e della popolazione in generale.
Con questi precedenti la conclusione presa dal Pentagono di far annunciare da Michelle Obama la revisione di ciò che viene servito nelle mense militari non poteva che essere scontata. Parlando da una base aerea a Little Rock in Arkansas, la First Lady ha lanciato il nuovo programma “Obesità e Consapevolezza” che per la prima volta in 20 anni provocherà cambi fondamentali nel rancio dei soldati.
Per un milione e 450 mila soldati divisi in 1.100 mense non più, o almeno ridotte compatibilmente con le esigenze di distribuzione e servizio, le razioni supercaloriche pronte all’ istante che saranno sostituite da cibi preparati con un occhio d’ attenzione agli ingredienti, da frutta, vegetali, pane e biscotti integrali.
“Questa decisione è stata presa dai comandi militari", ha commentato Michelle Obama, "non soltanto perché è diventato un problema di dieta e di salute, ma anche perché si tratta di sicurezza nazionale”. Nel suo discorso la First Lady ha poi rivelato l’esito di uno studio condotto dal Pentagono in cui emerge che un quarto dei soldati fra i 17 ed i 24 anni sono sovrappeso al punto da non poter eseguire gli ordini che ricevono. “Il problema", ha concluso Michele Obama, "si è aggravato al punto da temere che i nostri militari non siano in grado di fare fronte a eventuali emergenze nazionali”.
Abbiamo un’epidemia di obesità", ha ammesso il sottosegretario alla difesa Jonathan Woodson, "ma l’ esercito è tradizionalmente in grado di fissare dei parametri e questa è un’ opportunità per gestire questa crisi”. Il sottosegretario ha poi spiegato che l’esercito americano spende 4.65 miliardi di dollari l’anno (3.52 miliardi di euro) in cibo e 1.1 miliardi di dollari l’anno (833 milioni di euro) in spese sanitarie collegate all’obesità dei militari.
Per promuovere cibi sani il Pentagono cambierà i menu nelle caserme e farà rimuovere dai distributori automatici delle basi militari gli snack ipercalorici colpevoli di contenere troppe sostanze grasse. L’ acqua (e questa sarà dura da far adottare) sarà proposta come alternativa alle bevande gassate che gli americani in genere devono a ettolitri.
Michelle Obama, che non perde occasione di partecipare a talk show per promuovere la sua campagna "Let’s move” (Muoviamoci) contro l’obesità e la nutrizione sbagliata per i bambini, ha spiegato che l’ iniziativa del Pentagono sarà percepita dall’ intero Paese come un messaggio positivo. “In pratica", ha concluso, "ancora una volta vedremo l’intero esercito americano che darà il buon esempio”.
Mariuccia Chiantaretto