02/07/2011
Dominique Strauss Kahn con la moglie Anne Sinclair.
Cherchez la femme... Ancora una volta. C'era da aspettarselo. Erano
già tre settimane che Tristane Banon era di nuovo stata inghiottita
dall'anonimato. La Banon é la giornalista francese che, allo scoppiare
del caso Strauss Khan, ha rivelato ai media il
tentativo di violenza di cui era stata vittima qualche anno fa, da
parte di DSK. Questo ripiombare nel silenzio ha dato da pensare. Che
qualcuno la volesse riportare a miti consigli visto che il procuratore
Cyrus Vance stava smontando una ad una le accuse
della misteriosa Nafissatou Diallo alias Ophelia?
Fatto sta che la
Banon é sparita dalla circolazione. E pure tutto il coro di voci che
seguivano il carro della gogna di DSK gridando "Io lo sapevo!" "E'
malato, non si sa controllare!" e via dicendo. Se alle
accuse infiammate é stata sostituita un'improvvisa moderazione, é
perché la bomba a orologeria innescata dal team di difensori stava per
esplodere. Nafissatou Diallo sarebbe cosí una bugiarda, una prostituta,
una figura losca circondata da persone di malaffare.
Una brutta immagine messa su in 48 ore e profondamente diversa dal
ritratto dipinto qualche tempo fa dal New York Times, che
aveva spedito tre reporter in Guinea per indagare sul passato e sulle
relazioni di Nafissatou.
Alla luce delle nuove rivelazioni,
le teorie sul complotto ai danni dell'ex Presidente del Fondo Monetario
Internazionale, inevitabilmente, riaffiorano. Un dettaglio, saputo fin
dalle prime ore dell'indagine, ovvero il fatto che la Diallo arrivasse
da una nazione francofona, la Guinea, ha messo
in moto dall'inizio qualche sospetto. Come in tutti i Paesi della
cosiddetta France Afrique, le ex colonie, il rapporto con Parigi é
ancora molto stretto. I media nazionali guineani riservano molto spesso
le prime pagine a quanto accade in Francia.
Gli avvocati
di DSK hanno dunque rifiutato l'idea che la donna ignorasse
completamente l'identità del loro illustre cliente. Qualcuno, una volta
affossata la reputazione della Diallo, sta pensando a una macchinazione
architettata addirittura all'ombra della Tour Eiffel. Il deputato socialista Francois Loncle ha fatto allusione a un
possibile coinvolgimento del gruppo (francese) Sofitel-Accor, a cui
appartiene il lussuoso hotel di Manhattan teatro dello scandalo, nello
svolgersi della vicenda. Volendo spostare la
lente di Sherlock Holmes sul fortunato gruppo di hotellerie d'oltralpe,
effettivamente viene fuori che Gilles Pélisson, ex AD della società, fa
parte del giro di imprenditori vicini a Sarkozy. Pélisson lavorò
infatti per molto tempo a fianco di Martin Bouygues,
uno dei finanziatori della campagna presidenziale.
Un giornale della Guinea con il servizio su Nafissatou Diallo.
Complotto? Forse, ma ai danni di chi?
Un'amicizia non
rende automaticamente complici di un complotto, ma qualcuno, nelle file
pro-Strauss Kahn, sta valutando l'ipotesi seriamente. "Non voglio
accusare nessuno in particolare" ha riferito, prudente,
Loncle. "Ma é successo qualcosa tra Parigi e New York... esistono degli
uffici, sapete...esistono delle organizzazioni che potrebbero creare ad
arte tutto questo imbroglio...".
Il complotto, in questa storia ingarbugliata, potrebbe essere però
anche al contrario. Ovvero, ai danni della cameriera. Le sue ammissioni
e la rivelazione delle sue bugie sono arrivate in modo torrenziale,
tutte d'un tratto. Una cosa che lascia un po'
perplessi é la famosa traduzione di una telefonata compiuta da
Nafissatou proprio nei giorni che seguirono la presunta violenza. In
quella chiamata rivolta al fidanzato in carcere in Arizona, la Diallo
avrebbe fatto riferimento a una montagna di quattrini
in arrivo grazie a quanto era appena successo.
La traduzione é giunta
sul tavolo del procuratore Vance due giorni fa, un mese e mezzo dopo i
fatti e l'arresto. Il motivo di tanto ritardo é stato spiegato dicendo
che la telefonata era in peul, o fulani, una
lingua africana. Ma il peul non é il dialetto di una borgata isolata,
bensí la lingua di milioni di persone sparse fra il Mali, il Niger, il
Cameroun, la Guinea e la Nigeria. Esistono alcune differenze dialettali
fra le regioni, ma la radice é una. Possibile
che in un caso come questo, ci sia voluto cosí tanto tempo per scovare
un interprete?
I giornalisti africani di Guinea News, sono stati in
grado nelle ultime ore di appurare l'identità del boyfriend dietro le
sbarre. Si tratterebbe di un certo Mamadu Jallow,
originario del... Gambia. E'quindi ancora più probabile che la lingua peul in cui si sono espressi non fosse quella dialettale propria della
Guinea, ma la lingua comprensibile ad entrambi. Parlata da moltissime
persone.
Poi ci sono i conti bancari con cifre
a cinque zeri che Nafissatou avrebbe aperto a proprio nome in giro per
gli Stati Uniti. Anche in questo caso, é possibile che un team di
investigatori privati al soldo di DSK quali Guidepost Solutions, in
grado di vantare nel proprio organigramma veterani
dei servizi segreti Usa, non sia giunta prima alla scoperta di
questi conti correnti intestati esplicitamente alla cameriera?
Strauss Kahn tra i poliziotti durante un'udienza al tribunale di New York.
Il sospiro di sollievo dei socialisti
Sempre i giornalisti guineani affermano che ad avere aperto i conti
sarebbe stato proprio questo Jallow: il giovane gambiano avrebbe
depositato il denaro proveniente dai suoi traffici illeciti usando come
prestanome l'ingenua fidanzata. Il che ammorbidirebbe
un po' la posizione della Diallo, visto che, a detta del suo entourage,
la donna non aveva un tran tran quotidiano proprio di una milionaria.
Ma in questo momento, la stampa internazionale non sembra occuparsi
troppo di questi dettagli, e preferisce focalizzarsi sul
piatto di pappardelle al tartufo da 100 dollari gustate da Strauss Kahn
in un ristorante italiano di Manhattan, durante la sua prima serata da
uomo libero - almeno su suolo americano, visto che il passaporto é
ancora in mano alla procura.
Intanto la Francia si interroga sulla possibilità per Strauss Kahn
di riaffacciarsi alla scena politica. Sebbene la sinistra tiri sospiri
di sollievo, e la consorte Anne Sinclair sorrida ai fotografi con
un'espressione trionfante, rimane sotto la luce
dei riflettori un uomo che ha rivelato tutta la sua debolezza e il suo
rapporto alterato con le donne. A pochi mesi dalle primarie socialiste,
favorito nei sondaggi e prossimo a una candidatura presidenziale, é
accettabile che un politico di tale statura ceda
ai suoi impulsi - perché rapporto c'é stato, ed ammesso- in maniera cosí
irrazionale?
Si può davvero passare un colpo di spugna sui volti di
Nafissatou Diallo, Tristane Banon, Piroska Nagy (l'analista dell'FMI con
cui DSK ebbe una relazione fugace)? Sulle mille
voci, che, ben prima dello scandalo, definivano Strauss Kahn come
"obsedé sexuel" (voci messe nero su bianco nel libro Sexus politicus di
Christophe Deloire, pubblicato nel 2008)? Come conciliare quest'immagine
con la misura e l'equilibrio richieste a chi
si pone alla guida di un Paese? La Francia già si interroga sul futuro,
sebbene, oltreoceano, il tribunale di New York sia ancora lontano dal
mettere la parola fine al caso.
Eva Morletto