Sulcis, la disperazione dei minatori

Protestano per il posto di lavoro, a 373 metri di profondità. Il dramma della disoccupazione della Sardegna, dove si contano 120 mila senza lavoro.

30/08/2012
La protesta della Carbosulcis (foto Ansa).
La protesta della Carbosulcis (foto Ansa).

La rabbia dei minatori di Nuraxi Figus e degli operati dell’Alcoa di Portovesme rappresenta il grido di dolore della Sardegna, una regione messa in ginocchio dalla crisi economica e dalla disoccupazione. Nell’isola si contano 120 mila persone senza lavoro e il tasso di disoccupazione ha raggiunto la cifra record del 16, 5 per cento. Il Sulcis è una delle zone più colpite dalla crisi, dove rischiano di scomparire attività industriali che fino ad oggi hanno garantito  la sopravvivenza di centinaia di famiglie.

I minatori della Carbosulcis sono al quarto giorno di occupazione dei pozzi di Nuraxi Figus,  a una profondità di 373 metri, accanto a una stanza blindata dove sono stivati oltre 690 chili di esplosivo e 1.221 detonatori. Ieri mattina, durante una conferenza stampa nella galleria, il sindacalista Stefano Meletti, della Rsu Uil, si è procurato dei tagli a un polso gridando: «È questo che dobbiamo fare? Ci dobbiamo tagliare?». Con la protesta, che non esclude altri gesti clamorosi, i minatori della Carbosulcis chiedono il rilancio della produzione, con un progetto integrato per lo sfruttamento della miniera per produrre energia. Sempre nel Sulcis, nella parte sud occidentale della Sardegna, è in corso un’altra vertenza che tiene con il fiato sospeso centinaia di lavoratori e le loro famiglie.

La vertenza riguarda il futuro dell’Alcoa di Portovesme, un’azienda produttrice di alluminio. La multinazionale americana Alcoa, che ha acquistato l’impianto nel 1996, sta pensando alla dismissione della sede sarda. I sindacati e i lavoratori sperano nell’arrivo di un compratore, anche se da anni l’Alcoa chiude in rosso il bilancio aziendale. Senza l’arrivo di un compratore (si spera nella multinazionale Glencore), lo stabilimento chiuderà alla fine dell’anno e da gennaio partirà la cassa integrazione per 500 lavoratori. Stasera alle 20, dal porto di Cagliari, 56 lavoratori dell’Alcoa partiranno in traghetto per Civitavecchia e presiederanno la sede del ministero dello sviluppo Economico, dove venerdì 31 si terrà un vertice per discutere il futuro dell’Alcoa e degli stabilimenti minerari del Sulcis. Anche i minatori aspettano, sottoterra, buone notizie da Roma.

Roberto Zichittella
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