26/10/2011
Il poeta e pensatore indiano Rabindranath Tagore.
"Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d'anni?". Con queste parole, dalla sua India, si rivolgeva idealmente a ciascuno di noi, Rabindranath Tagore, e immaginava che la sua poesia, o forse ogni poesia, oltrepassasse i confini angusti del tempo mortale per raggiungere i posteri, le generazioni successive, per diventare immortale. Tagore nacque in India, a Calcutta, nel 1861. Staordinario talento creativo, iniziò a comporre poesie da bambino e, dopo alcuni anni trascorsi in Gran Bretagna (periodo che gli permise di avvicinarsi con ammirazione al sistema di valori europeo), ritorno in India, con la convinzione che cultura orientale e quella occidentale potessero integrarsi pacificamente. La sua visione spirituale e filosofica lo portò a creare un'originale fusione tra politeismo induista e cristianesimo, sulla base di un panteismo mistico che vedeva la manifestazione della presenza di Dio in ogni espressione della natura.
Nel 1913 Tagore ricevette il Nobel per la letteratura. Oltre che poeta, fu drammaturgo, prosatore, musicista, pittore. Ma da noi, oggi, è celebre soprattutto per le sue liriche che cantano con leggerezza e armonia l'amore vissuto come esperienza mistica che, secondo la visione orientale, pervade l'intera essenza dell'uomo. Tagore morì in India nel 1941. Nel 1925 aveva visitato Milano e tenuto un discorso al Circolo filologico destando grande ammirazione con la sua serenità e la sua eloquenza armoniosa. Ora, a 150 anni dalla nascita di questo geniale e carismatico pensatore indiano, la città di Milano gli rende omaggio con una serie di eventi tra cinema, letteratura, danze indiane, pubblicazioni e convegni, fino al 29 ottobre in diverse sedi (Centro San Fedele, Pime, Cinema Gnomo, Libreria Azalai, Spazio Sirin). Per informazioni: Associazione culturale Dioniso, telefono 02/72.00.41.00, email ass.dioniso@alice.it; oppure Is.IAO, telefono 02/50.31.23.76, email isiaomilano@unimi.it.
Giulia Cerqueti