17/10/2011
Todi - Dal nostro inviato
Il “conclave” di Todi delle associazioni cattoliche
finisce con indicazioni chiare e con la richiesta di un “nuovo governo forte” e
di una “nuova maggioranza”. Lo dice alla fine della giornata davanti ai
giornalisti il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che parlava a
nome delle Forum delle associazioni che hanno organizzato l’appuntamento, cioè
Cisl, Acli, Compagnia delle Opere, Mcl, Confcooperative, Confartigianato e
Movimento Italia lavoro di Natale Forlani.
Dopo una discussione durata tutto il
giorno e aperta dalla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente
della Cei, Bonanni ha detto: “Questo Governo non va bene, occorre un Governo
più forte che metta insieme tutte le forze che intendono lavorare per mettere
in sicurezza il Paese”. Poi la parola è passata al presidente della
Confartigianato Giorgio Guerrini che ha ribadito il concetto: “Noi diciamo che
questo governo non ce la fa e neppure questa maggioranza”.
Andrea Olivero,
presidente delle Acli, ha poi precisato: “Le Acli hanno chiesto le dimissioni
di Berlusconi, già da tempo e oggi l’abbiamo ribadito. In ogni caso occorre un
altro Governo, ma non spetta alle associazioni cattoliche dire chi lo deve
guidare e che tipo di maggioranza dovrà sostenerlo. Queste sono prerogative del
capo dello Stato e del Parlamento”.
Poi ha parlato Luigi Marino, che è
presidente delle Cooperative bianche, il quale ha aggiunto che “la gente da noi
si aspetta chiarezza e coraggio, dunque i cattolici devono scendere in campo
per cambiare questa politica che ha prodotto guasti morali, sociali ed
economici”.
Tra le associazioni ci sono delle differenze sulla strategia da
indicare. A Todi era rappresentato tutto il mondo cattolico impegnato ed è la
prima volta che avviene da dopo il Concilio Vaticano II. Nessuno ha parlato di
nuovo partito, ma molti hanno posto il problema di come dar sbocco a “questa
forza”, sono parole di Luigi Marino, presidente di Confcooperative, che si è
riunita a Todi: “Questo cammino deve imboccare prima a poi la strada politica”.
Marino ha sottolineato che “in caso di elezioni politiche anticipate questo
percorso si deve realizzare in tempi rapidi con proposte e progetti, in modo da
cambiare il Paese, ma non da soli”.
Il presidente dell Mcl, Carlo Costalli ha
rilevato che “con la fine di Berlusconi ci sarà una scomposizione del quadro
politico e dei partiti ed in quel caso i cattolici devono essere pronti a diventare
protagonisti della ricomposizione”. Il rettore della Università cattolica
Lorenzo Ornaghi ha parlato esplicitamente di “strumenti” per orientare
“l’azione politica” e qui, ha osservato che la riflessione “non può non
soffermarsi anche sull’indispensabilità o sulla convenienza del tradizionale
strumento del partito o di quello, più recente, dell’aggregato di partiti”.
Tutti però hanno sottolineato che le elezioni politiche anticipate sono una
sciagura, se prima non si cambia la legge elettorale. La proposta elaborata a
Todi è quella di tornare alla preferenze, con un sistema proporzionale
corretto, anche con uno sbarramento, e che preveda la sfiducia costruttiva, cioè chi
manda a casa un governo deve dire prima chi prenderà il suo posto.
Alberto Bobbio