10/02/2011
Da sinistra: Luigi Angeletti, leader della Uil, in treno con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e con Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.
Fa piacere che il ministro Tremonti, insieme ai segretari di Cisl e Uil, abbia preso il treno per vedere come funzionino le linee fra Nord e Sud. Cioè bene fra Milano e Roma, male o malissimo via via che si scende verso Scilla e Cariddi. Certo, qualche marginale obiezione ci sarebbe. Se per esempio il ministro si fa seguire dalla televisione, il che non capita né e a noi né a voi, significa che l’evento è piuttosto singolare, per non dire eccezionale.
Ma guarda, un alto componente del governo che si cala al livello dei normali cittadini. Inoltre, senza bisogno di piegarsi a una simile faticata, bastava che Tremonti si facesse dare dal suo ufficio stampa qualcuna delle lettere che utenti infuriati spediscono ai giornali. Dai maltrattati del sud ai pendolari del nord, centro e sud, l’elenco dei disagi e la richiesta di rimedi servono assai più di una semplice giornata sulle rotaie.
Ci sarebbe ancora un rilievo, autore Andreotti, secondo cui i matti si dividono in due categorie: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono riformare le Ferrovie dello Stato. Ma vediamo di non prendere sul serio le battute, e meno ancora di cercare il pelo nell’uovo. Chiediamoci piuttosto se altri ministri imiteranno Tremonti, settore per settore, verificando di persona ciò che scrivono i lettori. Se riescono a dimenticare per qualche ora Ruby e le Procure, provino a mettersi in coda negli ospedali per prenotare una visita specialistica, in qualche Pronto Soccorso per farsi medicare, agli sportelli delle Poste, davanti ad altre blindature statali e parastatali. E provino pure a spedire reclami a quegli uffici in cui sembra non viva nessuno, visto che nessuno risponde. Insomma, controllino come sta funzionando, o non funzionando, la pubblica amministrazione. Avranno tutta la nostra gratitudine.
Ultima postilla: se davvero si daranno da fare, meglio che non convochino le telecamere. E’ un modo per evitare ingiusti sospetti. Meglio ancora, poi, se invece di una singola spedizione ne compiranno decine, o centinaia, facendosi aiutare dai loro dipendenti. I quali, visto l’alto esempio, potranno a loro volta scomodarsi. Che poi ne venga fuori qualcosa di concreto, sarà o non sarà. Nella categoria dei matti, il ministro Brunetta insegna, ci sono anche quelli che vogliono riformare la burocrazia italiana.
Giorgio Vecchiato