23/08/2011
Saif al-Islam, il figlio di Muammar Gheddafi.
La situazione a Tripoli resta confusa, con segnali contraddittori circa la reale capacità, da parte degli insorti, di tenere in pugno la città che sembravano avere in gran parte conquistato nella notte fra domenica e lunedì.
La sorpresa più clamorosa è la comparsa in pubblico, da uomo libero, di Saif al-Islam, il figlio di Muammar Gheddafi, che lunedì era era stato segnalato non solo nelle mani dei ribelli, ma addirittura già consegnato alla Corte penale internazionale, che intende giudicarlo per crimini di guerra.
Waheed Burshan, un membro del Consiglio nazionale di transizione, ha dichiarato ad Al Jazeera: “Avevamo conferme dell'arresto di Saif al-Islam, ma non abbiamo idea di come sia riuscito a fuggire”.
Saif al-Islam è comparso nelle strade di Tripoli circondato e acclamato da decine di sostenitori. Sorridente, euforico, con il braccio teso e le dita delle mani che mimavano la “V” di vittoria, il figlio del Colonnello ha detto alla Bbc: “Abbiamo spezzato la schiena ai ribelli, entrando a Tripoli si sono cacciati in una trappola, stiamo vincendo”.
Alcuni combattenti volontari, fedeli al regime di Gheddafi, festeggiano la comparsa del figlio del Rais, Saif al-Islam.
Saif al-Islam si è fatto accompagnare da alcuni giornalisti vicino al
compound di Bab al-Azizia, considerato l'ultimo rifugio del leader, e
ha assicurato che il padre “naturalmente” si trova a Tripoli sano e
salvo.
Nella notte si è sparsa la voce che anche Mohammad, un altro dei figli
di Gheddafi, sarebbe riuscito a fuggire dopo essere stato catturato
dagli insorti.
Nella notte fra lunedì e martedì le forze della Nato hanno intensificato
i raid aerei sulla capitale e in particolare sul quartiere di Bab
al-Azizia.
Solo nella giornata di domenica 21 agosto i raid aerei sono stati 126.
Gli sviluppi della notte fanno temere che a Tripoli la situazione sul
terreno sia meno favorevole agli insorti di quanto si potesse pensare
nella giornata di lunedì. Il regime sembra davvero finito, ma Gheddafi
non è ancora caduto e i suoi fedelissimi non si arrendono. La battaglia
di Tripoli potrebbe durare ancora a lungo e costare molto sangue.
Roberto Zichittella