28/07/2011
Una veduta di Kiev, capitale dell'Ucraina.
L'Ucraina è uno dei pochi Paesi al mondo (con Canada, Russia, India e alcuni Stati degli Usa) in
cui è permessa la maternità surrogata. Chi non riesce a portare a termine
una gravidanza e decide di affittare l'utero di un'altra donna, non ha molta
scelta: nel mondo sono una decina i Paesi dove la pratica è consentita.
In Ucraina, però, risulta particolarmente economico:
per affittare un utero qui si spendono circa 30 mila dollari, cifra simile a
quella richiesta in India, che però è molto più distante dall'Europa. Per questo
le cliniche sparse per l'ex repubblica sovietica e specializzate in maternità
surrogata stanno aumentando.
Secondo il Medical Law Center, una società di Kiev
che offre assistenza legale agli interessati, il numero di neonati surrogati
cresce del 20% ogni anno e potrebbe salire di un altro 40% quest'anno vista
l'apertura di diverse nuove cliniche. Ufficialmente nel 2010 ci sono stati 120
parti surrogati, ma secondo Sergej Antonov, responsabile del Medical Law Center,
il dato reale è superiore di almeno il 30%, dato che le autorità ucraine non
richiedono alle cliniche di riportare il numero dei nuovi nati.
Il boom è
causato anche dall'ambiguità del diritto internazionale in materia. In Italia,
ad esempio, dove la maternità surrogata non è consentita, molte coppie ne hanno
beneficiato ugualmente. Come? E' sufficiente che sul certificato di nascita le
autorità ucraine registrino come madre naturale quella italiana. Non
propriamente una missione impossibile in uno dei Paesi più corrotti al mondo.
Stefano Vergine