15/12/2010
Heidi Busetti
Vestita di tutto punto, si aggira fra gli invitati dei matrimoni. Nessuno la conosce, ma non è un'“imbucata”. Il taccuino che porta con sè rivela che Heidi Busetti, 35enne bergamasca, è una wedding reporter, una giornalista specializzata nel raccontare matrimoni. La sua è la classica storia di chi da una passione riesce a inventarsi un lavoro: «I miei genitori si sono sempre amati profondamente. Da piccola, osservando l'armonia che regnava fra loro sognavo il momento in cui mi sarei sposata anch'io».
Il primo passo per coronare questo sogno è stato collaborare con una rivista che si occupa di matrimoni. Ma sentiva che le mancava qualcosa. «Mi occupavo di tutti gli aspetti esteriori: i vestiti, le bomboniere, il ristorante, mentre a me ciò che incurisce di più è la storia d'amore, il percorso che porta due persone a promettersi di voler trascorrere insieme il resto della loro vita». Ecco quindi che Heidi si trasforma in wedding reporter. Apre un sito, www.heidibusetti.com, e una pagina su Facebook. In breve, coppie di aspiranti sposi iniziano a contattarla prima del matrimonio: raccontano la loro storia e poi la invitano il giorno delle nozze. Lei annota tutto e il risultato diventa un ricordo esclusivo per gli sposi, un'originale bomboniera da donare agli invitati o addirittura un libro.
I racconti più belli, infatti, vengono pubblicati nella collana Wedding Stories dell'editore Arpanet. Il primo libro, “Un matrimonio incantato”, racconta la storia di Federico e Viola, due ragazzi che hanno organizzato un matrimonio “a tema”, il bosco, realizzando una festa dall'atmosfera fatata. «L'idea è di proporre in ogni libro degli spunti che possano essere utili agli aspiranti sposi», continua Heidi. «I prossimi, per esempio, si intitoleranno “Un matrimonio classico” e “Un matrimonio divertente”». Dal suo particolarissimo punto di osservazione, Heidi nota nei matrimoni particolari che magari sfuggono agli invitati, o agli stessi sposi. «Spesso nel giorno delle nozze emergono delle dinamiche che poi si riprodurranno nella vita di tutti i giorni, come la suocera che tende a essere un po' invadente, o il marito che lascia tutte le incombenze pratiche alla moglie».
Rispetto a quando i suoi genitori si sono sposati, i matrimoni sono cambiati moltissimo: «Prima tutto era molto più semplice, non solo nell'organizzazione, ma anche nel rapporto fra gli sposi che spesso arrivavano all'altare senza aver mai avuto altre esperienze amorose», spiega Heidi. «Oggi invece di solito ci si sposa dopo aver vissuto altre storie più o meno importanti, ma questa maggiore “esperienza” non si traduce necessariamente in una maggiore consapevolezza, anzi: mi capita spesso di sentire spose pronunciare frasi come “mi sposo perché ho paura di restare sola” o “perchè è da sei anni che stiamo insieme” o ancora “perché lui ci tiene tanto”.
Manca insomma quell'entusiasmo che si dovrebbe avere quanto si compie un passo così importante per la propria vita». Da parte sua, la cronista di matrimoni è felicemente sposata con un fotografo di matrimoni («sono stata io a convincerlo a intraprendere questa strada, quando ci siamo conosciuti era un impiegato tessile», confida) e ha due bambini. E la sua storia d'amore, com'è iniziata? «È stato il classico colpo di fulmine. Dopo mezz'ora che lo conoscevo, ho capito che era l'uomo della mia vita. Ci siamo frequentati per un po' e poi lui mi ha chiesto subito di sposarci. Lo so, è una perla rara».
Eugenio Arcidiacono