29/09/2012
Michelle Obama in un supermercato (foto Reuters).
Da Washington - Le mense delle scuole americane sono in rivolta. Dagli asili ai licei bambini e ragazzi si lamentano di non avere abbastanza cibo e lanciano strali contro la first lady Michelle Obama, colpevole d’aver ispirato il nuovo programma “Healthy, Hunger Free Kids”, (Bambini sani e non affamati).
A quanto pare i nuovi menu serviti agli studenti non piacciono perchè ci sono troppi vegetali e poca carne. L’obiettivo di Michelle Obama, in collaborazione col ministero dell’Agricoltura, è di far diminuire il tasso di obesità minorile abituando i bambini a mangiare cibi sani e non esclusivamente proteine tipo fast food che contengono più grassi che altro.Gli hot dog, i bocconcini di pollo superfritti, i mini hamburger, sostituiti da fettine di carni scelte, pesce, hummus, fagioli, nonché i dessert super zuccherati scomparsi per lasciare posto alla frutta fresca, hanno però mandato in tilt gli studenti che gettano nell’immondizia i vassoi di cibo e poi si lamentano d’avere fame.
In America ci sono circa 32 milioni di studenti che mangiano pranzo a scuola più 12 milioni che consumano nelle mense scolastiche anche la prima colazione. I nuovi canoni imposti dal programma “Healthy Hunger Free Kids” prevedono che ai bambini delle elementari non siano servite, per quel che riguarda primo e secondo, più di 650 calorie; 750 per i ragazzi delle medie e 850 per gli studenti delle classi superiori. Il regolamento prescrive anche quante proteine, quanto pane e quanta frutta devono essere serviti.
“ L’anno scorso – ha spiegato Callahan Grund, 16 anni, studente presso il liceo Wallace di Sharon Spring in Kansas, nonché giocatore di football nella squadra della scuola – ci servivano a pranzo sei bocconcini di pollo fritti. Quest’ anno ci danno tre pezzettini di pollo contornati da un mare di verdura. L’anno scorso il menù comprendeva una volta la settimana una bistecca di maiale. Quest’anno la dimensione della cotoletta è letteralmente dimezzata”. Il motivo della riduzione delle bistecche è che il nuovo sistema prevede che non siano superati i 340 grammi di carne, formaggio o tofu la settimana. In compenso sono state aumentate le dosi di verdure e frutta che però i bambini americani, non abituati a mangiarli in casa, non gradiscono affatto.
Per strano che possa sembrare, mentre i giovani in questo paese trangugiano ettolitri di succhi di frutta, pochissimi mangiano frutta fresca. In realtà, nonostante i detrattori del sistema Michelle, le calorie giornaliere necessarie per un ragazzo di 18 anni variano da 1800 a 2400 a seconda se si tratta di un giovane sedentario o sportivo. Avere a pranzo 850 calorie, considerando che rimangono la cena, lan colazione ed eventuali altri spuntini, non è poi così male. Quello che agli studenti sembra deleterio è che sono stati privati di cibi tipo fast food da poco prezzo e dolciumi stracarichi di grassi e zuccheri ovvero cibi cui sono stati abituati fin dalla nascita.
Samantha Gortmaker, un’allieva della scuola media di Pierre in South Dakota, ha rivelato che molte sue compagne rifiutano il vassoio servito in mensa e si portano da casa una bottiglia di latte da bere a pranzo. Molte mamme, su richiesta dei figli che non vogliono più mangiare il cibo della scuola, hanno cominciato a preparare i cestini col pasto di mezzogiorno composto ovviamente da dolciumi e hot dog.“Michelle Obama in combutta col ministero dell’Agricoltura – ha detto alla radio il commentatore Mark Levin - si comporta come una despota. Gli studenti, in particolar modo quelli che fanno parte di squadre sportive, non sono nutriti abbastanza per via delle nuove norme e gettano nell’immondizia il cibo che viene loro servito e non gradiscono. Michelle con gli standard che ha imposto nelle scuole ricorda Eva Peron. Mi chiedo cosa questa donna sappia di nutrizione. Probabilmente ne sa quanto me, ma continua a ripetere mangiate carote e sedani perché fanno bene alla salute”.
I deputati repubblicani dello Iowa Steve King e del Kansas Tim Huelskamp hanno presentato al congresso una legge chiamata “No Hungry Kids Act,” (Nessun bambino affamato) per ripristinare nella scuole i vecchi menu’.“Lo scopo del programma menu a scuola è di nutrire i ragazzi – ha spiegato Huelskamp – non di riempire i bidoni dell’immondizia sciupando il cibo. Le nuove imposizioni del ministero dell’Agricoltura e della First Lady sono il perfetto esempio che qualcosa non funziona nel Governo, mentre i nostri figli passano il pomeriggio a scuola con la fame”.
Mariuccia Chiantaretto