20/09/2011
Il finanziere americano Warren Buffett (Iin apertura, foto di Obama di Getty Images).
La proposta di Obama di adottare la Buffett Rule ha scatenato un finimondo. La Buffett Rule prende il nome dal miliardario Warren Buffett. Il famoso investitore da anni denuncia l’assurdità del sistema fiscale che permette ai ricchi di pagare meno tasse della classe media e dei lavoratori dipendenti per il semplice motivo che i salari sono tassati ad un’aliquota più alta dei guadagni ottenuti dagli investimenti.
Nella proposta per ridurre il disastroso deficit americano e rimettere in sesto le finanze federali il Presidente, oltre a dolorosi tagli di spese, ha chiesto che sia adottata una “giusta quota” di contributi nei confronti delle fasce più ricche della popolazione e delle grandi corporations. Il piano Obama dovrà adesso essere esaminato della supercommissione sulla riduzione del deficit, che si è insediata la settimana scorsa e deve presentare una proposta entro il 23 novembre.
Per i repubblicani la Buffett Rule e’ una chiamata alle armi e non hanno perso tempo ad accusare Obama di fomentare una guerra di classe. “Questa guerra – ha spiegato ai microfoni di Fox News il deputato del Wisconsin Paul Rayan – colpisce coloro che potrebbero creare nuovi posti di lavoro e blocca la crescita dell’ economia. E’ una lotta che può fare bene alla politica del Presidente ma fa marcire l’ economia”.
Il premio Nobel per l’economia nonché professore alla Columbia University di New York, Joseph Stiglitz, non e’ d’accordo con la visione repubblicana della Buffett Rule: “Non e’ guerra di classe chiedere che tutti facciano la loro parte. Dire che i ricchi traggono vantaggio dalla loro posizione politica per pagare meno tasse non e’ lotta di classe, e’ realtà”.
Questa gente versa in percentuale all’erario molto meno della maggior parte degli americani, ma non e’ giusto che sia cosi’. Un indagine d’ opinione condotta un mese fa dall’ ABC/WP in vista della proposta della Buffett Rule ha rivelato che il 72% degli americani e’ d’accordo in linea di principio sull’aumento delle tasse per chi guadagna più di 250 mila dollari l’anno, e di questi il 55% vuole assolutamente questo aumento.
Mariuccia Chiantaretto