Usura, al Sud una maledizione

La denuncia della Fondazione antiusura di Bari e di monsignor D'Urso: il Prestito della Speranza non basta più.

13/03/2013
(foto Reuters).
(foto Reuters).

Usura, gioco d’azzardo e povertà: tre piaghe che continuano ad affliggere il Sud e la Puglia. Sono allarmanti i dati e i numeri della disperazione sociale. E’ quanto emerge dal bilancio sul 2012 della Fondazione Antiusura “San Nicola e Santi Medici onlus” di Bari presieduta da monsignor Alberto D’Urso che dice: “In questo mare di sofferenze facciamo tutto il possibile, con spirito di solidarietà nei confronti dei deboli, di coloro che finiscono nel turbine dell’inganno e della tentazione. Dal 1996 ad oggi abbiamo assistito oltre 50 vittime di usura ed estorsione, anche nei processi penali, e siamo riusciti ad impedire la vendita di un buon numero di case adibite ad abitazione. Il nostro è un lavoro silenzioso svolto da 50 volontari, 3 sacerdoti e 47 laici fra cui notai ed ex bancari, a favore dei più bisognosi che si rivolgono a noi in cerca di aiuto e di sostegno. Ringrazio tutti quelli che condividono l’impegno quotidiano in questa nostra crociata”.

Lo scorso anno sono stati erogati 79 mutui ipotecari per circa sette milioni e mezzo di euro. Inoltre, grazie alla nuova iniziativa ribattezzata "Prestito della speranza", la fondazione al suo diciottesimo anno di vita è riuscita a far ottenere dalle banche, a chi ne aveva bisogno ma non era in grado di dare le garanzie necessarie, 80 finanziamenti per un ammontare complessivo di 480mila euro. Al momento sono 23 i beneficiati che stanno rimborsando le somme concordate con gli istituti bancari.

“Dobbiamo purtroppo lamentare - fa notare don Alberto D’Urso - che nel 2012 non è stato rinnovato il bando di concorso per l’assegnazione dei fondi per la lotta all’usura da parte della Regione Puglia, come negli ultimi quattro anni. Puntuali, invece, sono arrivate le rimesse da parte delle diocesi di Bari-Bitonto, Brindisi, Castellaneta, Lecce, Nardò-Gallipoli, Oria e Taranto, della Provincia di Bari, dei Comuni di Bari, Andria e Monopoli, della Camera di Commercio di Bari, della Banca Popolare Puglia e Basilicata e della Banca Popolare di Bari”.

Soprattutto in tempi di crisi il gioco d’azzardo spadroneggia diventando un “fedele alleato” dell’usura. Ammonta a 88 miliardi di euro il volume d'affari legato al gioco in Italia, con un aumento del 10 per cento rispetto al 2011. In Puglia, lo scorso anno, sono stati “bruciati” tre miliardi e 859 milioni di euro con postazioni “fisiche”, ai quali si aggiungono i 700milioni di euro spesi on-line attraverso Internet (poker, casinò, scommesse). La quota del Pil regionale assorbito dal gioco d’azzardo è del 6,8 per cento, mentre la spesa pro-capite è di 946 euro; nell’intera provincia barese sale invece a 1.022 euro (6,42 per cento del Pil).

La Fondazione Antiusura lancia un appello alle istituzioni presenti sul territorio (Regione, Province, Comuni e Camere di Commercio) per mettere a punto iniziative concrete che facciano da deterrente come, ad esempio, la realizzazione di un bollino verde per tutti gli esercizi commerciali (bar, tabacchi , ecc.) che decidono di non ospitare slot machine ed ogni altro tipo di gioco d'azzardo

Ma c’è anche un’emergenza povertà da fronteggiare. E’ sempre più drammatica la situazione delle famiglie, con 8 milioni di poveri sul territorio nazionale, con i redditi fermi al 1996 ed i consumi a 15 anni fa. Più di 71mila gruppi familiari sono sistemati in baracche, roulotte o alloggi di fortuna. Inoltre, le banche hanno ridotto i finanziamenti per 32 miliardi, la pressione fiscale è oltre il 56 per cento.

Solo a Bari 32mila persone vivono ormai in condizione di povertà assoluta o relativa, circa 3.500 cittadini in più rispetto al 2011 (un incremento del 12 per cento). E' gente che ha perso il lavoro e in molti casi anche l’abitazione principale: nel 2012 i pignoramenti iscritti nel Tribunale sono stati 1.307, i fallimenti dichiarati 220, i concordati preventivi sono passati da meno di 10 degli anni precedenti a ben 49.

Nicola Lavacca
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