Via un ministro. A Londra, non da noi

S'è dimesso il responsabile della Difesa inglese, Liam Fox. Conflitto di interessi. In Italia, invece, chi ha una poltrona non la lascia. Per nessun motivo. E' sempre Europa, ma....

15/10/2011
Il ministro della Difesa britannico Liam Fox s'è dimesso il 14 ottobre per conflitto di interessi.
Il ministro della Difesa britannico Liam Fox s'è dimesso il 14 ottobre per conflitto di interessi.

Che un ministro inglese si sia dimesso per certe consulenze un po’ sospette è vicenda che non dovrebbe riguardare noi italiani. Tutt’al più parrebbe materia da gossip per i rapporti fra questo ministro, di nome Fox (traduzione: volpe), e l’amico troppo intimo che ha ottenuto quegli incarichi a pagamento. In apparenza, comunque, una questione privata, sia pure con il corredo di procedure quanto meno disinvolte.

Ci sono però dei risvolti che, gossip o politica che sia, fanno riflettere sulle usanze di casa nostra. La prima è che a Londra non se ne va un ministro di secondo livello ma il titolare della Difesa, in una nazione spesso impegnata in conflitti armati e dotata di ordigni nucleari. Cioè, solitamente, un intoccabile. Se dunque il suo comportamento è stato giudicato indegno, vuol dire che non si è assistito a un episodio minore. Al contrario si è denunciato un grave arbitrio, tanto offensivo per i cittadini britannici da meritare una pesante punizione.


Una veduta di Londra.
Una veduta di Londra.


Domanda. Sarebbe lo stesso anche da noi? Ci rispondiamo da soli: per favore, non facciamo ridere. Si tratti del Governo o degli enti periferici, dalle Regioni ai Comuni fino alle aziende pubbliche, le consulenze vengono erogate oggi in Italia come una volta i sigari Cavour e le croci di cavaliere. Se c’è un amico da sistemare, mettiamolo in busta paga. Nessuno si scandalizzerà, né si sognerà di esercitare controlli sulla natura e l’entità di queste benedette consulenze. C’è poi un altro dettaglio, tutt’altro che secondario. 

Sentite come il ministro Liam Fox, meno astuto di una volpe ma di sicuro dignitoso, motiva il suo gesto. “Ho erroneamente consentito che la distinzione fra i miei interessi privati e le mie attività di governo diventassero confuse”. A chi ci sta leggendo, fischieranno certamente le orecchie. Se da noi dovesse dimettersi chiunque abbia fatto o stia tuttora facendo confusione fra l’interesse personale e l’interesse nazionale, chissà quanti personaggi dovrebbero abbandonare i banchi del Governo, del Parlamento, dei Consigli locali e aziendali.


Roma, Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei deputati della Repubblica italiana.
Roma, Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei deputati della Repubblica italiana.

In buona sostanza, come tasso di disoccupazione, altro che scioglimento delle Camere.Ora, siccome l’Italia fa parte dell’Europa e dagli europei viene giudicata, oltre che da altri alleati, lasciamo da parte il gossip e amenità analoghe. Quando le agenzie di rating ci declassano e i notabili stranieri si mostrano dubbiosi sul nostro futuro, non è solo per considerazioni politiche ed economiche. E’ anche per il modo nazionale di fare e distribuire soldi a spese della comunità. Ossia, oltre al malgoverno, una endemica corruzione. Una intesa fra amici e amici degli amici: e qui, per carità di patria, lasciamo stare quelle altre allarmanti assonanze che ci vengono in mente.


Giorgio Vecchiato
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Postato da giogo il 17/10/2011 11:16

Complimenti dr. Vecchiato condivido...Quello che mi "scandalizza" è Libero Leo, pur sapendo da sermpre da che parte bazzica, anche se a volte si dimena per non apparire, questa volta come si suol dire "si è lasciato andare" (ha perso i freni inibitori??) Ma come si fa ad elencare i peccati altrui (a volte anche piccoli) e non MENZIONARE la cloaca governativa che ci sommerge? Un solo ed ultimo episodio, dei tanti, rammento a Libero...lo SCANDALO delle promozioni sul campo degli S.S.S.(servili sostenitori del sultano) che lo STESSO GIORNO della fiducia(???) son stati "premiati" indegnamente e a carico del contribuente 2 viceministri e 2 sottosegretari...alla faccia (di bronzo) degli italiani...e di Libero Leo. Saluti

Postato da spark il 17/10/2011 10:11

Ehh gli inglesi , sempre loro, facciano piuttosto tesoro della genialita' del nostro Unto del Signore, seguano il suo esempio per contrastare la disoccupazione: venerdi' scorso, appena terminato il mercatino di Montecitorio sul voto di fiducia (si chiama ancora cosi, ma ancora per poco!) ha nominato due nuovi viceministri ed un nuovo sottosegretario! Purtroppo i black block gli hanno rubato la scena mediatica e la scelta geniale del nosto dux e' passata nel dimenticatoio. A quando la prossima infornata di acquisti con promozioni? Il mercatino di Palazzo Grazioli non chiude maI! Osvaldo Bardelli

Postato da Libero Leo il 16/10/2011 14:17

Giorgio Vecchiato si domanda: "chissà quanti personaggi dovrebbero abbandonare i banchi del Governo, del Parlamento, dei Consigli locali e aziendali.". Direi che quasi tutti dovrebbero abbandonare le poltrone; soprattutto quelli che da più tempo fanno i politici. A partire da quelli che avevano un conflitto d'interesse internazionale, in quanto erano portatori di interessi di una potenza straniera (con noi in 'guerra fredda'), da cui erano lautamente finanziati. A seguire poi quelli che da tantissimi anni, invece di favorire il bene comune, hanno favorito il bene delle 'loro' coop e roba varia fino ad esultare dicendo "abbiamo una banca". E che dire poi di quei magistrati che antepongono il loro interesse ideologico al bene della giustizia. Anche qui siamo in presenza di un conflitto d'interesse forse non appariscente, ma gravissimo nelle sue conseguenze pratiche. Sono soprattutto i conflitti d'interesse nascosti e non pubblicizzati che hanno successo e sono un effettivo danno per il bane comune. I conflitti palesi, sotto gli occhi di tutti, hanno molto meno probabilità di concretizzarsi e recare danno.

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