27/10/2012
Salvatopre Parolisi dopo la condanna all'ergastolo (Ansa).
Palermo piange ancora Carmela, la ragazza diciassette uccisa per salvare la sorella dalle coltellate del suo ex fidanzato. È stata la centesima donna uccisa dall’inizio dell’anno. Quasi sempre è un parente, il marito, il fidanzato, un ex respinto a sferrare la violenza.
Il prossimo numero di Famiglia cristiana, in edicola da giovedì primo novembre dedica ampio spazio proprio al “femminicidio”, un fenomeno che in Italia ha raggiunto numeri impressionanti. Dall’inizio dell’anno è stata uccisa una donna ogni tre giorni e mezzo.
La vicenda della ragazzina di Palermo, che ha commosso tutta l’Italia, ha riproposto la necessità di una normativa che riesca a tutelare le donne meglio di quanto non sia successo finora.
E sull’eco di quel dolore arriva anche la sentenza di condanna all’ergastolo di Salvatore Parolisi. Per l’ex istruttore, condannato per l'omicidio della moglie Melania Rea, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 nella pineta di Ripe di Civitella, nessuna attenuante. Parolisi è stato condannato anche a un risarcimento di un milione di euro in favore della figlia Vittoria. Amaro il commento dei genitori di Melania: «Giustizia è stata fatta, ma non ci sono vincitori. Vittoria ha perso la madre e il padre».
Intanto Amnesty International Italia e Se Non Ora Quando hanno siglato un'intesa di collaborazione con l'obiettivo di rafforzare la lotta contro la violenza sulle donne.
Il primo passo è «creare uno spazio comune di azione e mobilitazione
che rafforzi, in Italia, l'affermazione dei diritti delle donne. Uno
spazio comune, per un problema comune e soprattutto estremamente grave», si legge nella nota delle due organizzazioni.
Annachiara Valle