A Rimini il ballo senza sballo

Fino al 5 giugno nella città romagnola si svolgono i campionati italiani di danza sportiva. Un'occasione per sensibilizzare i giovani sull'importanza di dire no agli eccessi.

30/05/2011
I ballerini disabili in gara ai campionati di danza sportiva a Rimini.
I ballerini disabili in gara ai campionati di danza sportiva a Rimini.

    Centodiecimila tesserati e uno sport in crescita costante così come riporta l’ultima statistica del Coni legata ai numeri delle discipline sportive praticate lungo lo Stivale: nata nel 1997, la Federazione italiana danza sportiva è riconosciuta dal Comitato olimpico come “disciplina associata” e dal 2007 come “federazione sportiva nazionale”. Presieduta dal commissario straordinario Luca Pancalli, già vice presidente del Coni,  la Fids sta vivendo uno dei momenti clou della stagione, i campionati italiani al PalaFiera di Rimini fino al 5 giugno (iniziati il 28 maggio). Una rassegna alla quale si sono iscritti 16.412 atleti e 1.442 squadre, che si affrontano ballando l'inimmaginabile, dalle danze standard (il walzer, per esempio) alle latinoamericane, dal tip-tap al tango argentino, dal folk romagnolo alle danze jazz senza dimenticare l'hip-hop, la beakdance e le danze orientali.    

    Danzano tutti, adulti e bambini, gente in avanti con gli anni e persone con disabilità. Ma è ovvio che il ballo non si ferma alla competizione nazionale. Perché ovunque basta far partire la musica, poi il corpo comincia a muoversi automaticamente. Anche se  bisogna comunque essere in grado di tenere il ritmo, coordinare le proprie movenze con quelle del compagno (o dei compagni) di squadra e muovere i piedi a norma di... regolamento. E' uno sport, ma c'è pure l'aspetto sociale legato alla capacità di offrire modelli da replicare. Da un input del Segretario generale della Fids, Carla Giuliani, è nato "Balla, non ti sballare", progetto sul quale si sta lavorando per far capire che le sregolatezze possono essere evitate.  Così, oltre allo spirito di aggregazione, si porta avanti un discorso legato alla capacità di stravolgere la cultura degli eccessi. E dagli "sbagli degli sballi" si passa al "bello del ballo".

    Emozionanti gli appuntamenti con i ragazzi disabili, andati in scena nei primi due giorni della manifestazione nazionale. Ballerini, pardon atleti, a proposito dei quali va sottolineata la filosofia promossa dalla Federazione della danza sportiva votata sulla danza e sulla musica: due elementi in grado di aiutare persone con limiti fisici o psichici a superare i propri problemi e perfino a eccellere. «La danza sportiva per i disabili è l'unione di spettacolo e sport che si fondono per ricordare che non ci sono barriere», ha spiegato a margine del taglio del nastro dei campionati Luca Pancalli.

    Lo stesso vice presidente del Coni ha anche aggiunto che «la danza rappresenta, così come accade per gli altri sport, un traguardo importante per i diversamente abili». Il programma delle gare ha permesso di ammirare i ballerini impegnati nelle danze standard e in quelle latine, nel "combo" (una persona in carrozzina assieme a una normodotata) e nel "duo", due ballerini entrambi in carrozzina.

Massimiliano Morelli
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