13/06/2011
Padre O'Connell nella missione di Iten (Kenya).
Prete per convinzione. Allenatore per caso. Quando, oltre trent’anni fa, lasciò il nNord del mondo per approdare nel cuore del continente nero, neanche sospettava quale sarebbe stato il suo futuro. Partenza da Cork, in Irlanda, arrivo in Kenya, con un biglietto di sola andata. Insegnare Geografia, il suo compito. Ogni giorno, festivi esclusi, alla St Patrick High School, istituto di Iten, minuscolo villaggio di poche migliaia di anime, nella Rift Valley.
Mai avrebbe immaginato, padre Colm O’Connell, di dedicarsi allo sport, che da quelle parti è sinonimo di atletica, quella da fondo e mezzofondo, roba da gambe agili e polmoni capienti. L’atletica, un’illustre sconosciuta per lui, almeno fino ad allora. Fin quando non incontrò Peter Foster, che nella sua stessa scuola insegnava atletica, dall’alto della sua esperienza in patria e dai geni di famiglia, lui fratello di Brendan Foster, eccellente fondista britannico negli anni Settanta. Fu lui a volerlo al suo fianco: Foster allenatore, O’ Connell assistente.
Vita dura, insegnare. Non solo tra i banchi, ma anche fuori. Niente elettricità, niente acqua corrente. Solo tanta buona volontà, insieme all’entusiasmo e all’applicazione dei ragazzi. Poi un giorno, più o meno un anno dopo, Foster chiamò a sé O’ Connell, gli consegnò i suoi cronometri e gli annunciò che sarebbe tornato in patria, per sempre. Lui ne raccolse il testimone, sebbene non sapesse bene da dove cominciare, se non quel po’ che aveva appreso stando al suo fianco. Prese i metodi di allenamento insegnatigli, li adattò alla mentalità kenyota. E lo fece alla grande, se nell’estate del 1986 sbarcò ad Atene per i Mondiali juniores.
Il Kenya aveva una squadra di 10 ragazzi, ben 7 erano suoi allievi alla St Patrick High School. Ricorda: “Avevamo un ragazzo promettente, Peter Chumba, che correva scalzo: vinse l’oro nei 10.000. Portammo a casa anche un argento, nei 1500, grazie a Peter Rono”. Sì, Peter Rono, il grande campione. Colui che, solo 2 anni dopo, in quel di Seul portò a casa l’oro olimpico, il primo di padre Colm O ‘Connell. Fu l’inizio di una grande storia, colma di gloria e successi. A Iten hanno piantato un albero, per ricordarlo tutti: affissa c’è una targa, che reca i nomi degli atleti vincenti, un modo per ispirare i ragazzi a seguire il loro esempio.
Quasi un’impresa portarne il conto. Tra senior e junior O’ Connell ha condotto i suoi allievi a 20 titoli mondiali e ben 4 ori olimpici (dopo Rono, sarebbero arrivati Matthew Birir ne 1992, Reuben Kosgei nel 2000 e Brimin Kipruto nel 2008). Senza dimenticare altri fuoriclasse, esplosi dopo. A cominciare da Wilson Kipketer, un mostro negli 800 metri lungo l’intero arco degli anni Novanta. Per finire all’ultimo fenomeno, David Rudisha, un mito dell’atletica del momento, primatista del mondo negli 800 piani (record ottenuto meno di un anno fa, a Rieti). E la catena si allunga. I campioni di padre Colm O’ Connell.
Ivo Romano