James Spithill: la mia Coppa America

Intervista con lo skipper di Oracle, il più giovane vincitore della Coppa America: "Napoli, ti faremo divertire con le Formula 1 del mare".

12/04/2012
James Spithill (foto del servizio: Reuters).
James Spithill (foto del servizio: Reuters).

James Spithill, professione skipper. Peraltro di Oracle, che al momento sta alla vela come il Barcellona al calcio. Prima tappa, Napoli. Più in là, il resto. Quando si farà sul serio e toccherà difendere la Coppa America, conquistata nel 2010 a Valencia. Spithill, del resto, è più che abituato alle sfide: è stato tra l'altro il più giovane timoniere di un'imbarcazione della Coppa America e il più giovane vincitore nella storia della regata.

Larry Ellison, tycoon dell’informatica e co-fondatore di Oracle, ha puntato su di lui per la difesa del titolo. Non un caso, naturalmente. Perché James Spithill è una sorta di predestinato, uno che fin da ragazzino sognava in grande, puntando al massimo, alla Coppa America. Il tempo della difesa verrà. Ora si gareggia a Napoli, per una sorta di anteprima.

- E’ la sua prima volta a Napoli?

"Sì, la prima. Ed è un gran piacere, perché è bellissimo confrontarsi con nuove città, nuova gente, nuove culture. Poi, si sa, Napoli è città calda e calorosa: ci darà entusiasmo e noi la divertiremo".

- Queste regate cosa sono, una sorta di prova generale?

"Non è la Coppa America, ma sotto il profilo della competizione e dello spettacolo sarà uno spettacolo eccezionale. Ci sono le migliori imbarcazioni e i migliori velisti: non si potrebbe chiedere di più. E poi sono regate veloci, quindi adrenaliniche. E si svolgono sotto costa, quindi un grande spettacolo per la gente che verrà a vederle".

- Tra l’altro, c’è la novità dei catamarani: che tipo di imbarcazioni si vedranno?

"Velocissime, quindi molto spettacolari: sono barche che navigano a 35 nodi".

- Uno spettacolo per gli spettatori, molto impegnative per gli equipaggi.

"Non puoi sbagliare nulla, altrimenti sono problemi seri. Con le vecchie imbarcazioni potevi permetterti un errore, al massimo avresti pagato con una penalità. Con le nuove se fai un errore finisci gambe all’aria".

- Quindi sono molto rischiose?

"Non c’è dubbio che i rischi siamo maggiori rispetto al passato, rischi dovuti al fatto che bisogna spingere al limite. Aumentano i rischi ma pure lo spettacolo".

- Che cosa cambia per voi?

"Con queste imbarcazioni conta moltissimo la preparazione fisica. Perché nel minor tempo possibile bisogna ottenere le migliori prestazioni. Adrenalina al massimo".

- Uno scherzo per lei che ha cominciato con il pugilato?

"Quegli allenamenti sono eccezionali, per tutto. Ma ce ne sono anche altri cui dobbiamo sottoporci. Sotto il profilo atletico, la preparazione deve essere perfetta".

- Lei ha fatto parte dell’esperienza di Luna Rossa nel 2007: ricordi?

"Splendidi ricordi, belle amicizie con eccellenti persone".

- A Napoli come vede Luna Rossa?

"Tra le favorite. Un team fantastico, che per di più gareggia nel suo Paese. Dovessero vincere, non mi meraviglierei".

- Questo evento potrà dare un impulso a una disciplina che in Italia non è molto diffusa?

"Ne sono certo. Napoli è una città passionale, credo che avremo un gran seguito. Le gare piaceranno e qualcosa resterà".

Ivo Romano
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