Mondiale archiviato, è già Juve-Napoli

Le partite di qualificazione della Nazionale sono state "contagiate" dalle polemiche del Campionato. Da Buffon a Pandev, la sfida Juve-Napoli incendia la vigilia.

17/10/2012

Ormai molti di quelli che praticano il tifo calcistico, ma non del tipo becero, devono scegliere se tifare per la Nazionale di Prandelli o il campionato di tutti quindi di nessuno. La Nazionale batte con lo stesso chiaro punteggio (3 a 1) e con un gioco fatto soprattutto di volontà prima l’Armenia in Armenia poi la Danimarca a Milano e si qualifica praticamente per il Mondiale 2014 in Brasile, considerando anche la facilità di un girone in cui giocano pure Bulgaria (pareggio alla prima sfida), Malta e Repubblica Ceca. Prossimo impegno ufficiale azzurro il 26 marzo 2013, a Malta. Il campionato è riuscito ad ammorbare la settimana azzurra con i miasmi preventivi di Juventus-Napoli.

Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale (foto del servizio: Ansa).
Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale (foto del servizio: Ansa).

Le due squadre che guidano la classifica si affronteranno sabato a Torino. La vigilia lunga è stata farcita da cosine che possono diventare cosacce se malamente interpretate da tifoserie violente, come è fortemente possibile che accada.
Dunque:

  1. il presidente del Napoli, De Laurentiis, quello che antisportivamente vietò alla sua squadra di prendere parte alla premiazione, in quel di Pechino, della Supercoppa vinta a suo parere in maniera sospetta dalla Juventus sullo stesso Napoli, ha protestato – invano – per gli allenamenti differenziati dei bianconeri in azzurro, chiesti e ottenuti dal loro club presso Prandelli, fra l’altro ex giocatore juventino, alla luce delle fatiche internazionali di tanti di loro (sedici i giocatori del club torinese, contro i tredici di quello partenopeo, impegnati in partite e conseguenti viaggi anche lunghi assai, con forte jet-lag, dalle loro rappresentative nazionali, e con la durissima Champions League in agguato);
  2. il fatto che il cileno Vidal sia tornato a Torino dal Sudamerica dopo una sola partita, perché espulso, e sia rientrato ben prima del previsto il ghaniano Asamoah, convocato ma non schierato dalla sua Nazionale perché leggermente infortunato, è stato ovviamente guardato a Napoli con sospetto, come se si sia trattato di squalifica e infortunio cercati;
  3. la Juventus ovviamente ha guardato con simile sospetto alla squalifica che ha permesso a Pandev, il macedone del Napoli, di rimettersi anche lui a disposizione del suo club prima del previsto;
  4. la Juventus ha concesso appena 2200 biglietti ai tifosi del Napoli vogliosi di sostenere la loro squadra nello stadio di Torino;
  5. il fatto che Buffon, dolorante, non sia stato messo in porta contro la Danimarca onde non rischiare di avere un portiere a metà e intanto non fargli correre nessun rischio di aggravamento del male, ha insospettito il Napoli;
  6. la designazione a titolare contro i danesi del vice di Buffon, cioè De Sanctis, portiere del Napoli, ha fatto nascere l’interrogativo: “e se lui si infortuna?”. Il tutto sempre in salsa alla pechinese, perché il Napoli continua a gridare all’ingiustizia della Supercoppa, intanto che si fa giustamente bello del fatto di essere l’unica squadra che nella scorsa stagione ha sconfitto la Juventus (nella finale di Coppa Italia), “sporcando” l’imbattibilità in campionato della Signora di Conte, che resiste da 45 partite.

Osvaldo e Balottelli, allegri in Nazionale.
Osvaldo e Balottelli, allegri in Nazionale.

Tante belle cose molto italiote, dunque, con la Nazionale usata dai club come arma polemica e con Prandelli superiore a tutto ed a tutti, lui che con i club si sente, giustamente, sempre in credito, visto quanto ha dovuto penare per avere gli azzurri con sé prima del quasi glorioso campionato europeo, e quanto sente vicini i suoi giocatori. Ma non è tutto qui: Prandelli ha dato fiducia in azzurro a De Rossi e Osvaldo che nella Roma Zeman ha pressoché liquidato, stimandoli non in sintonia con le sue idee e le sue richieste di impegno. E De Rossi e Osvaldo in azzurro hanno giocato il primo bene il secondo benino (ma si è fatto espellere contro la Danimarca, costringendo l’Italia a giocare un tempo in dieci), comunque hanno segnato quattro dei sei gol rifilati ad armeni e danesi.
Una doppietta a testa, e sempre di testa. Cosa farà adesso Zeman, cosa faranno i tifosi giallorossi? Non basta: Prandelli non ha convocato Cassano (il giocatore si è lamentato di averlo appreso dai giornali e non dal citì), lo stesso Cassano che davanti a Fabio Fazio ha indossato la maglia della Sampdoria (una delle sue squadre, le altre sono Bari, Roma, Real Madrid, Milan e Inter), in omaggio al tifo del conduttore televisivo, si è proclamato tifoso interista, ma ha anche detto che la Juventus vuole dei giocatori che siano soltanto dei soldatini (replica juventina di Barzagli: ”no, siamo dei professionisti”, sottintendendo che lui Cassano non lo è o lo è troppo, per amore di sempre nuovi contratti).

E mica basta. Contro i danesi nello stadio di Milano dove divenne qualcuno con l’Inter Balotelli, adesso del Manchester City, ha giocato bene, da operaio lui che è artistoide, ha segnato, ha persino sorriso un poco, ha ringraziato Prandelli e la Nazionale, ha detto che si sta innamorando dell’azzurro ma non vuole proprio tornare nell’Italia del calcio di club. E adesso concedetevi ai sospiri, in attesa di trattenere il respiro per Juventus-Napoli.

Gian Paolo Ormezzano
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