Torino-Roma solo andata, di corsa

L'altro Giro d'Italia, inventato da un gruppo di ultramaratoneti in partenza dal capoluogo piemontese alla volta della Capitale.

22/05/2011
Roy Pirrung.
Roy Pirrung.

Quattro giorni dopo la fine del Giro d’Italia in bicicletta, una ventina di podisti anzi di ultramaratoneti, quattro dei quali donne, partiranno da Torino (ore 11, piazza Castello, pieno centro) per arrivare al centro di Roma: 712 km a piedi, di corsa, in sette giorni, con un tempo limite di dieci ore oltre il settimo giorno. La prova nel quadro di Esperienza Italia 150, l’insieme delle celebrazioni per il secolo e mezzo dell’Unità. Tutti italiani fuorché uno che si chiama Roy Pirrung, statunitense del Wisconsin, classe 1948, la leggenda dell’ultramaratona, nel suo palmarès anche quattro “corse degli dei”, dall’Acropoli di Atene al Monte Olimpo per 246 km. Uno che ha coperto 100 km in meno di 8 ore, in 24 ore ne ha coperti 248.


I nomi più quotati dei nostri sono quelli di Vincenzo Tarascio, Fiorenzo Capecci, Vincenzo Cattaneo, Antonio Tallarita ed Enzo Caporaso: quest’ultimo sta nel Guinness dei primati: torinese di 51 anni, due figli, è l’uomo delle 51 maratone (km 42,195) in 51 giorni consecutivi e dei 100 km al giorno corsi per sette giorni di seguito. E’ il suo club, che si chiama Giro d’Italia Run, a organizzare la prova, che prevede una “porzione” di 100 km al giorno, passando attraverso 13 “cancelli” di controllo per i concorrenti, controllato ognuno da un chip elettronico che monitorerà i suoi spostamenti e certificherà la sua posizione. 

Attraversate 11 province di 4 regioni, garantita l’assistenza medica e sportiva, al seguito moto e auto e camper. Se chiedete a Caporaso e alla sua banda un perché e però formulate la domanda appesa implicitamente all’interrogativo inevitabile (“siete pazzi?”), lui vi parla di esplorazione di se stessi, e di accertamento dei nostri limiti, che sono assai più avanti di quello che pensiamo. Più o meno anche gli altri concordano, e di essere pazzi lo ammettono soltanto se messi alle strette: ma trattasi di pazzia orgogliosa, sana. 

Sono tutte persone diciamo normali, con una discreta attività podistica nel vasto mondo dei maratoneti, età media sui quarantacinque, senso forte di fare parte di una tribù, trasversale nel pianeta, che si scambia appuntamenti sotto il campanile del paesello italiano come nella piazza del villaggio indiano, sempre cercando gare strane. E qualcuno si cimenta addirittura nelle prove dell’Ironman (“uomo di ferro”, gara nata nelle isole del Pacifico) nuoto (3,8 km) più podismo (42,195, la maratona classica) più ciclismo (140 km), ovviamente di seguito, e quando si fa davvero sul serio si ripete la sequenza anche tre, cinque, dieci volte senza soste... Non c’è nessuno dal fisico di superman, nessun possibile vincitore di una maratona olimpica o mondiale, nessun supremo asceta della fatica. 

Il premio spesso è un bel pasto in libertà di pastasciutta, con anche un poco di vino.  Nessuna motivazione mirata, nessuna aria di pellegrinaggio. Ognuno che vuole battere gli altri e se stesso: e basta. Sembra strano, pazzesco, ma questi si pagano le spese o hanno sponsor modestini, di solito amici, niente premi, tante strette di mano: insomma, lo fanno per sport.                                                         

Gian Paolo Ormezzano
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Postato da Runnerspercaso il 23/05/2011 19:49

Colgo l'occasione di complimentarmi con Giampaolo per i suoi scritti che uniscono sport e umanità. Per Torino e questa manifestazione, l'uomo dei Guinness di fatto non sono suoi, Stefan Engels per un anno intero nel 2010 ha corso una maratona la giorno, è lui è entrato di diritto nei guinnes a Caporaso gli rimangono i cartacei.. Per quanto riguarda i 7 giorni e i 700 km abbiamo Monica Barchetti che, dal 4 al 10 maggio, ha corso alla sei giorni sul lago Balaton, km 705,221m in soli sei giorni ... ergo vantarsi di aver fatto lui un uomo 700 km in 7 giorni è davvero ridicolo... per quanto riguarda questo articolo, Capecci si chiama Francesco, organizzatore di quel gioiello di gara che si chiama Maratona e Ultramaratona sulla sabbia, + organizzatore di uan 24 ore per telethon e prossima sei ore notturna lungo il mare, ad agosto. Infine e concludo Non è stata nominata Marinella Satta, credo che sarà forse l'unica donna a fare la Torino-Roma no stop, marinella è stata azzurra di ultramaratona di 24 ore, uan dei pionieri di questa affascinante disciplina..e..scusate se è poco. Mi scuso ma io "certi personaggi" proprio non li reggo e non condivido che un settimanale vocato cattolico faccia emergere solo le "pomposità" piuttosto che l'umanità e la vera anima sportiva e sociale, nonchè culturale delle persone. Grazie di tutto
Denise

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