23/10/2012
Aveva il volto sorridente e la felicità nel cuore, Marco Simoncelli. Un ragazzo genuino, coraggioso e spontaneo che aveva fatto della moto la sua ragione di vita. Era animato da una passione irrefrenabile per le due ruote tra brusche accelerazioni, derapate, sgommate, frenate al limite.
Quella cavalcata in pista cominciata all’età di 7 anni, verso un sogno senza fine, era per lui qualcosa di straordinariamente bello, persino sublime.
Ma, un anno fa, proprio il 23 ottobre, sul circuito di Sepang, un tragico destino lo ha portato via, per sempre. Durante il Gran Premio di Malesia alla curva undici il terribile incidente che ha spezzato l’esistenza del “Sic” come lo chiamavano affettuosamente gli amici, lasciando un vuoto incolmabile non solo tra gli appassionati di motociclismo. Una giornata triste, che nell’incedere dei momenti più drammatici, ha commosso tanti, soprattutto la gente comune che ha potuto conoscerlo più da vicino e apprezzarne le qualità umane, la simpatia contagiosa.
Marco Simoncelli nel 2008 (a destra) in una delle tante foto che lo ritraggono con l'amico Valentino Rossi, al centro. In questa foto anche il pilota francese Mike di Meglio (Corbis).
E poi la grande dignità della famiglia: papà Paolo, mamma Rossella, la sorellina Martina e la fidanzata Kate che hanno vissuto il dolore con compostezza, ricevendo l’abbraccio e l’affetto da migliaia di persone, di tutta Coriano, il piccolo paese romagnolo dove Marco era nato e dove c’è ancora silenzio, tristezza.
Un anno fa lacrime e tormento.
Oggi è come se il tempo si fosse fermato. “Non ce la siamo sentiti di organizzare qualcosa – ha fatto sapere Paolo Simoncelli -. Nessuna manifestazione di piazza, nessuna celebrazione pubblica. Vorremo cancellare quella data, il 23 ottobre 2011, dal calendario. Il dolore è ancora troppo forte”.
Il ricordo del Sic che vince, che trionfa in pista, che conquista il titolo Mondiale della 125 prima e della 250 dopo, non ha confini. L’emozione si fa strada, come quando la sua moto sfrecciava sull’anello di asfalto lanciata verso il traguardo.
Il motociclismo, ma non solo, ha perso un amico vero. Un pilota che oltre a correre e gareggiare sapeva voler bene e farsi voler bene da tutti, con quell’aria spensierata e l’incredibilità vitalità che lo contraddistinguevano.
Pur tra tanta rivalità, il circus del motociclismo mondiale aveva grande rispetto per Marco. E Valentino Rossi era l’amico di sempre. “Ho sognato Sic tante volte in questo anno e tutte le volte rideva, era contento e mi diceva di non preoccuparmi, speriamo che sia veramente così”- ha dichiarato Valentino, che proprio in quel tragico Gp della Malesia travolse involontariamente con le ruote della sua Ducati la Honda di Simoncelli. “Il Sic mi manca, mi manca il suo carattere, la sua positività, la sua felicità di andare in moto. Senza di lui non è più la stessa cosa”.
La corsa di Marco Simoncelli non è finita. L’amore immenso che lo circonda, nel ricordo più intenso e struggente, è un’autentica testimonianza di vita, anche se al pensiero di non poterlo vedere più sfrecciare in pista ci vengono gli occhi ludici.
Nicola Lavacca