27/01/2013
Roberto Vinci e Sara Errani festeggiano la vittoria in Australia (Reuters).
Viste
da vicino, Sara Errani e Roberta Vinci sono due giovani normalissime. La bolognese di 25 anni colpisce
per l’azzurro penetrante degli occhi, lo stesso del fratello maggiore Davide
Errani, 31enne manager anche della Vinci, una tarantina di 30 anni. Sara ha i capelli sempre raccolti,
Roberta li scioglie più spesso, non arrivano al metro e 65 e condividono tutto.
Hanno
vinto l’Australian Open, il torneo più ostico del grande slam, per il nostro
tennis, animando un doppio straordinario. Da un anno sono
continue come nessun altra coppia del tennis, e dopo i due quinti posti di Federica Pellegrini
alle Olimpiadi di Londra sono le sportive più popolari insieme con Carolina Kostner.
In
singolare, 5 azzurri e 4 donne sono usciti al primo turno, solo Francesca
Schiavone aveva un compito impossibile, nel 50° torneo dello Slam in carriera, opposta
alla numero 8 Kvitova. Roberta
Vinci si è arenata al terzo turno, facendosi rimontare dalla russa Vesnina, ma come sappiamo si
sarebbe poi vendicata in doppio: l’anno scorso arrivò ai quarti degli Us Open,
eliminata proprio da Sara Errani. A
Melbourne Flavia Pennetta si era imposta due anni fa, in coppia con l'argentina Gisela
Dulko. “Quando affronto Errani e Vinci vorrei ammazzarle", scherza la
brindisina di 31 anni, reduce da un infortunio, "ma siamo un gruppo affiatato, ci
siamo trainate a vicenda, creando un movimento pazzesco. Ci sentiamo
spessissimo, anche via twitter, hanno ricevuto il mio sms “Brave
ragazze’".
Errani
e Vinci vengono dai successi in Francia e Stati Uniti, manca Wimbledon per
coronare il career grand slam, cioè vincere i quattro tornei più prestigiosi (Wimbledon, Stati Uniti, australia e Parigi) anche se non nella stessa
stagione. “Siamo
amiche e forti", raccontano con orgoglio, "quando in campo una cala, l'altra
cerca di spronarla e intanto cresce. Con l’esperienza abbiamo superato tante
difficoltà". In
Italia portano un trofeo pesante e un assegno sostanzioso, perchè gli
organizzatori hanno aumentato il montepremi a un totale di 30 milioni di
dollari.
In
questa prestigiosa Rod Laver Arena l’anno scorso persero la finale con le russe
Svetlana Kuznetsova e Vera Zvonareva, stavolta nei quarti rimontano le sorelle Williams,
fisicamente il doppio di loro: dalle muscolose americane di colore furono
eliminate alla soglia del podio a Londra.
Si
fanno chiamare Cichi&Cichi e sull’oceanico tartan blu danzano e sorridono. Le
racchette azzurre in gonnella sono esplose nel 2006, con la prima vittoria in Fed
Cup a Charleroi contro il Belgio di Justine Henin, l’anno successivo il 4-0 alla
Russia, poi le affermazioni del 2009 e 2010 sugli Usa.
Tre
anni fa Schiavone vinse Roland Garros, arrivando quarta al mondo, nel 2011 si
arrese in finale alla Li Na, battuta nell’epilogo di Melbourne da Azarenka e
soprattutto da un infortunio alla caviglia. Prima azzurra ad entrare nella top
ten mondiale era stata Pennetta, nel 2009, in carriera vanta 9 successi, ma il
meglio come la “Schiavo” l’ha dato.
“Non
è una gara contro Francesca e Flavia", dice Sara Errani, "ciascuna di noi ha vita e carriera tennistica propria. In assoluto il
palmares delle Williams resta lontano, con 13 tornei del grande slam sono impossibili
da raggiungere, ma siamo lì per lottare, ovunque”.
Il
2012 dell’Italtennis è stato esaltante, con 8 tornei individuali vinti: quattro dalla Errani,
uno a testa da Vinci e Schiavone e due da Seppi; 16 finali in totale, più gli 8
titoli del doppio dei sogni.
“Negli
ultimi anni sono arrivati tanti risultati, pure fra i maschi", aggiunge Sara, "il tennis è sempre più pubblicizzato, rispetto al passato ci segue tanta gente
in più”.
Vinci
è 16ma nel ranking Wta, lei è numero 7, è stata finalista a Parigi e semifinalista
a Flushing Meadows.
“Avevo
terminato il 2012 da sesta al mondo, nessuna italiana ha mai finito l’anno solare
così in alto, è stato pazzesco e memorabile, non me l’aspettavo assolutamente,
è andato meglio rispetto alle previsioni”. A
fine novembre contribuirono a far raccogliere 34mila euro per i terremotati
dell’Emilia, a Reggio, catturando quasi 3mila persone.
“Io avevo giocato per il ct Albinea", dice Sara, "lì vicino, per cui
molta gente mi conosceva. E palleggiare con i bambini è sempre appagante”.
Il
miglior doppio nella storia del tennis tricolore può reggere almeno sino al
2015, mentre Errani può affacciarsi fra le prime tre, per sublimare il ruolo di
primadonna delle racchette italiane, nonostante quel metro e 64 e quell'aspetto da
ragazza della porta accanto.
Vanni Zagnoli