18/11/2011
Esultanza in campo.
Come spesso accade ultimamente, il volto vincente dello sport italiano è femminile. Le ragazze della pallavolo hanno vinto un'altra World cup, dopo quella del 2007, dominando il mondo, con una sola sconfitta contro gli Stati Uniti, e permettendosi il lusso - concesso solo ai grandissimi - di schierare nella partita decisiva contro il Kenya quasi tutte riserve.
Nove vittorie consecutive erano bastate a garantire alle azzurre il pass per l'Olimpiade di Londra, due set lasciati dagli Stati Uniti sul campo del Giappone allenato da Zaccheroni (ex del calcio e del Milan) sono stati decisivi per la classifica finale, rimasta fino all'ultimo incerta tra Italia e Stati Uniti.
Uno spot straordinario, per uno sport che in Italia ha trionfato per anni senza distinzioni di genere, semplicemente con l'alternanza. Ci siamo detti molte volte che per partecipazione e passione la pallavolo è il calcio delle ragazze. Una volta nella vita, a scuola o in un cortile, hanno giocato quasi tutte.
Se è ancora difficile per gli altri sport - sia maschili che femminili -, farsi largo, in fatto di visibilità tra calcio e motori. Va detto che nel mondo olimpico le donne hanno salvato la Patria un sacco di volte. Non a caso sembra chiaro ormai che la partita della bandiera di Londra sarà un affare tra ragazze: Valentina Vezzali, Federica Pellegrini, Josefa Idem hanno sulla carta tutti i titoli per ambirvi. Se bisogna scegliere è solo perché non la si può portare in tre.
Le statistiche al di fuori dello sport dicono che le ragazze studiano più dei ragazzi, vanno meglio a scuola e superano con maggiore frequenza i test d'accesso all'università. Ma il mondo del lavoro non garantisce risultati corrispondenti: sono ancora poche le donne nei ruoli di responsabilità. Una ricerca presentata stamattina sulle giovani laureate, il Rapporto Bachelor 2011, rivela che solo l'1% delle intervistate crede che donne e uomini abbiano realmente pari opportunità di carriera.
Nello sport invece, dove solo chi vince va avanti, le ragazze italiane se la giocano alla pari con la popolarità dei colleghi maschi a parità di disciplina. E quando vincono di più li superano anche.
Elisa Chiari