07/11/2012
Barack e Michelle Obama dopo la vittoria, sul palco del McCormickPlace di Chicago.
"Non sarei l'uomo che sono oggi senza la donna che vent'anni fa ha accettato di sposarmi. Lasciate che lo dica pubblicamente: Michelle, non ti ho mai amato tanto. Ti amo, l'America ti ama". Dal palco della vittoria, al McCormick Place di Chicago, Barack Obama ha detto di fronte a tutto il mondo la verità: senza la moglie, lui non sarebbe dov'è. L'ha definita la sua "roccia" e nella straordinaria autobiografia I sogni di mio padre ha scritto di lei, del loro incontro, della loro famiglia, con pudore, da quell'introverso che è. Dopo quattro anni di presidenza e di sovraesposizione mondiale, con abilità da attori Barack e Michelle esibiscono baci e abbracci per far esplodere il consenso. Ma l'impressione universale è che quei due si amino davvero. E l'America che apprezza la First Lady stravede per lei: alla vigilia delle votazioni, la popolarità di Barack era al 56% , quella di Michelle al 69%. Lui ha citato lei più di chiunque altro nei suoi discorsi elettorali, più di Clinton e di Bin Laden, perché il "fattore Michelle" era decisivo per spostare la bilancia a suo favore, nella sfida con Romney. Ma chi è Michelle? Vediamolo, lettera per lettera, attraverso l'acronimo del suo nome.
M come Moglie - Michelle e Barack Obama sono la prima coppia veramente paritaria alla Casa Bianca. Lei non è la solita "grande donna che sta dietro un grande uomo", è quella che gli sta a fianco. Hanno la parità intellettuale dei Clinton (sia Barack sia Michelle possiedono due lauree prestigiosissime), personalità entrambe molto forti, e quando lui muoveva i primi passi in politica era lei che procurava la maggior parte del becchime. Il risultato, però, non è l'antagonismo, ma la collaborazione, e un amore che continua ai tempi del potere, a differenza di quanto avvenne per i Clinton e i Roosevelt. Michelle è lontana anni luce dalla pur apprezzabile e accattivante Ann Romney. L'immagine delle due riflette le platee davanti alle quali hanno parlato. Con Ann e i repubblicani, la tradizione anche nei suoi lati buoni. Con Michelle, la modernità, il cosmopolitismo, il mix delle etnìe e la percezione del cambiamento nella solidità: insomma, il melting pot americano del Terzo Millennio.
Michelle fa lezione ai bambini di alimentazione sana, alla Casa Bianca.
I come Intelligenza - Figlia di un impiegato comunale e di una segretaria, Michelle LaVaughn Robinson ha fatto da "tutor" a Barack presso la società Sidley Austin di Chicago, lei avvocato e lui organizzatore di comunità nei quartieri poveri della città. Così si conobbero. Michelle, moglie, madre e donna in carriera, aveva scalato varie posizioni in società pubbliche e private, non dimenticando mai l'impegno per i diritti civili e la giustizia sociale. Nel 2005 era vice presidente alla sezione Affari esterni per la University of Chicago Hospital. Dal 2007 ridusse tutte le attività professionali, per sostenere il marito nella candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Alla fine, basta guardarla e ascoltarla: Michelle sprizza intelligenza da tutti i pori.
C come Campagne - Mai rivale del marito sulla scena politica, Michelle è diventata famosa per la difesa costante delle famiglie, della salute, della scuola, per le campagne sociali contro l'obesità (noto, e anche molto preso in giro, il suo orto biologico alla Casa Bianca) o in favore degli ultimi. Tutte battaglie delle quali è la testimonial migliore: tiene insieme la sua famiglia, si è impegnata negli studi con grande successo, e possiede evidentemente una figura che ha bisogno di diete sane e movimento per rimanere in forma. Ma anche le sue campagne elettorali a fianco di Obama sono state un grande successo. Riluttante all'inizio, quando è scesa in campo ha messo tutto il suo calore e la sua sicurezza a servizio della causa comune, con risultati entusiasmanti.
H come Hillary - A differenza di Hillary Clinton, Michelle Obama non ha mai avuto passione per la politica in prima persona. Hillary, sfidante sconfitta di Obama alle primarie democratiche del 2007 e poi con lui ottimo Segretario di Stato, quando era First Lady debuttante nel 1993 elaborò il progetto di riforma sanitaria, che non arrivò mai ai voti del Congresso. Bill Clinton aveva invitato a votare per lui dicendo che gli americani avrebbero avuto "due al prezzo di uno", riferendosi alla moglie dall'ambizione e dal talento indubbi. Ma il protagonismo di Hillary le costò una grande impopolarità, che si ritorse sulla popolarità della presidenza Clinton. Di Michelle Obama, invece, ha detto Kathleen Kennedy: "Si capiva che poteva essere una grande risorsa per il marito, ma all'inizio si chiamava fuori. La politica le faceva paura: e la capisco. Ma ora Michelle è cresciuta molto, ha preso confidenza. Ormai ha la statura del leader"
Una bellissima Michelle Obama nel settembre 2012.
E come Eleganza - Sempre originale, moderna e mediaticamente astuta nell'abbinare haute couture e capi acquistati nelle grandi catene americane, Michelle è più elegante e bella oggi che quattro anni fa. Non è Whitney Huston o Rihanna, però ha trovato la pettinatura e gli abiti giusti, che valorizzano i punti di forza (gambe lunghe e bicipiti scolpiti) e mimetizzano i fianchi larghi, il suo punto debole. Mostrandosi anche, da quella grande personalità che è, qualche volta in shorts e abbigliamenti che non la valorizzano. Indicata più di una volta tra le donne meglio vestite del mondo, sa benissimo che l'immagine delle coppie di potere passa anche dall'abbigliamento di lei. E lo stile di Michelle rende giustizia al suo glamour, che nasce anzitutto da una personalità travolgente.
L come Lato debole - Se la First Lady ha avuto il compito di umanizzare l'immagine troppo cool e intellettuale di Barack ("Ve l'ho detto nel 2008 che non sono perfetto. Ve l'ha detto anche Michelle", ha chiosato lui quest'anno in campagna elettorale), questa volta è stata ben attenta a non irritare i moderati con la sua passione politica. Nel 2008 suscitò non poche critiche quando disse: "Per la prima volta nella mia vita adulta, io sono fiera del mio Paese". Venne criticata come "donna nera arrabbiata": perché essere afroamericana al cento per cento, discendente di schiavi, cresciuta in un quartiere povero di Chicago, fa di lei un bersaglio perfetto per i razzisti.
L'inusuale abbraccio di Michelle Obama alla regina Elisabetta d'Inghilterra.(tutte le foto sono Reuters).
L come Le figlie - "Mom in chief", mamma in capo, ha sempre detto Michelle del proprio ruolo prioritario alla Casa Bianca. La definizione è azzeccatissima, rassicurante e le ha guadagnato un mare di popolarità. Ma, ancora una volta, c'è sostanza all'interno della forma. Nel 2009, quando Obama si insediò alla Casa Bianca a Washington, lei pensava di trattenersi ancora qualche mese a Chicago con le figlie Malia e Sasha per non costringerle a cambiare scuola a metà dell'anno scolastico. I comunicatori presidenziali la costrinsero a cambiare idea. E in precedenza, durante la prima campagna presidenziale, Michelle non stava fuori casa più di una notte la settimana: alla fine del secondo giorno, era di nuovo con le figlie. Questa volta, almeno negli ultimi mesi ha dovuto lasciarle un po' più sole. Però Malia, 14 anni, e Sasha, 11, la notte della vittoria avevano l'aria felice e serena di chi non si è mai sentito trascurato.
E come Empatia - Oratrice carismatica quasi quanto il marito (che nei momenti più ispirati è insuperabile), a differenza di lui è in pubblico una persona molto "fisica". Negli ultimi mesi, nel vorticoso giro di interventi e incontri, abbracciava bambini, donne, giovani e anziani, con ininterrotto batticuore per le sue guardie del corpo. Quando incontrò la regina Elisabetta d'Inghilterra, con grave infrazione del protocollo reale l'abbracciò, conquistandola per sempre. Perchè Michelle Obama sa diventare davvero una regina dei cuori e delle menti.
Rosanna Biffi