07/11/2012
Vladimir Putin e Angela Merkel (Reuters).
Gran parte del mondo ha fatto il tifo per Obama. Lo dicevano i sondaggi (la maggioranza degli europei lo avrebbe votato) ed era l'auspicio non solo dell'opinione pubblica, ma anche di molti governi. Obama, nei suoi primi quattro anni alla Casa Bianca, ha avuto il merito di mostrare un approccio multilaterale ai problemi, senza accentuare quelle divisioni molto forti, sia con l'Europa che con il mondo islamico, emerse durante l'era di George W.Bush. Insomma, nonostante i limiti mostrati da Obama, la sua America resta più simpatica rispetto a quella che si annunciava nel caso di una vittoria di Romney, cioè un Paese prevedibilmente più isolazionista e più portato ad esasperare le tensioni in particolare in Medio Oriente e nei rapporti con Russia e Cina. Lo stato d'animo del mondo mediorientale è espresso in un editoriale del quotidiano libanese Daily Star, che giudica rassicurante la prospettiva di una nuova presidenza Obama.
Con Obama continuerà il ritiro dei soldati dall'Afghanistan, verrà mantenuta la cooperazione con Russia e Cina, resta altamente improbabile la prospettiva di un attacco preventivo contro i siti nucleari iraniani. Il giornale libanese si chiede anche chi sarà il prossimo segretario di Stato (cioè il ministro degli esteri), dal momento che Hillary Clinton dovrebbe farsi da parte. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, il premier Benjamin Netanyahu (che tifava apertamente per Romney) potrebbe aver tutto da guadagnare a mantenere un atteggiamento ostile nei confronti di Obama, soprattutto in vista della campagna elettorale per le elezioni anticipate previste a gennaio.
Tuttavia Netanyahu ha mandato ad Obama un messaggio di congratulazioni , assicurando che l'alleanza strategica fra i due Paesi “è più forte che mai”. Il quotidiano spagnolo El Paìs vede il pericolo di una paralisi dell'America a causa delle diverse maggioranze nei due rami del Congresso (la Camera ai repubblicani e il Senato ai democratici) e una paralisi sarebbe rischiosa in un mondo che richiede un forte dinamismo e decisioni rapide. Il quotidiano britannico Guardian sottolinea che la vittoria di Obama “è un bene per l'America, per gli americani e per il resto del mondo”. Il quotidiano francese Liberation, bandiera della sinistra, titola “Obama bis” e aggiunge perfido che, facendosi rieleggere, Obama è stato più bravo di Nicolas Sarkozy, bocciato alle urne il maggio scorso.
Roberto Zichittella