26/11/2012
Tutta l'intensità e il calore dei canti gospel in una serata
di beneficenza a sostegno dell'attività della onlus "Una mano alla vita": si terrà sabato 1 dicembre presso l'Auditorium di Milano, in largo
Mahler, il concerto dei gruppi Gospel times e Gospel soul, newyorchesi di
nascita i primi, modenesi i secondi. L'inizio dell'esibizione è fissato per le
20.30 e i biglietti, disponibili con prezzi che vanno dai 15 euro ai 30 euro,
possono essere acquistati presso la sede stessa dell'Auditorium e presso il My
Link point di piazza Cadorna. I proventi della serata saranno devoluti alla
onlus "Una mano alla vita" che offre assistenza domiciliare gratuita
ai malati terminali. Nato nel 1986, l'ente no profit può contare sul
contributo di una squadra multidisciplinare composta da medici, infermieri,
psicologi e volontari che entrano con delicatezza nelle case delle persone
colpite da malattie inguaribili in fase avanzata non solo per offrire
prestazioni cliniche di alto profilo professionale ma anche per far sentire
forte la vicinanza fisica e il supporto morale in situazioni drammatiche. Anche
per i familiari, coinvolti e sconvolti emotivamente al punto da perdere, a volte,
"la bussola" delle proprie esistenze. Nel totale rispetto della
dignità della persona, le cure palliative così come proposte da "Una mano
per la vita", cioè con un approccio che tiene conto a 360 gradi del
contesto in cui vive il paziente, sono una risorsa preziosa per restituire
serenità all'intero ambiente familiare. Il tutto nel segno della continuità: il
malato non deve sentirsi abbandonato, mai, in tutto il suo percorso già di
sofferenza. La fiducia di poter contare sempre sullo stesso medico, sullo
stesso infermiere, sugli stessi volontari contribuisce a rendere la loro
presenza in casa più familiare e, dunque, aiutare ad affrontare la malattia con
uno spirito meno rassegnato. Per questo, la serata in programma sabato 1, al di
là del valore musicale e artistico intrinseco dello spettacolo, è l'occasione
per tendere, davvero, "Una mano alla vita".
Alberto Picci