23/05/2012
Non è discount ma può essere la soluzione e lo stimolo a
pensare positivo per molte famiglie. In molti, dunque, appoggiano e sostengono con
entusiasmo il progetto della Caritas diocesana di Trieste che in collaborazione con
la Fondazione Crtrieste ha pensato di aprire un supermercato solidale per
persone in difficoltà. L'esperienza è già stata testata con successo in altre
realtà italiane, ma il fatto che in questo momento di profondo travaglio socio-economico si insista
su questa strada proprio in quel Nord-Est che più di altre aree italiane è
diventato l'emblema di come la crisi possa distruggere famiglie e
individui portandoli a compiere gesti estremi, è un segnale quanto mai
significativo. Anzi, è quasi un invito a tenere duro.
L'Emporio della solidarietà è in tutto e per tutto un vero
supermercato che occupa una superficie di circa 350 metri quadrati e sugli
scaffali del quale è possibile reperire ogni genere di prima necessità.
Ovviamente, la porta è aperta a tutti: residenti e domiciliati, italiani e
stranieri, accomunati da una reale condizione di necessità, sia essa di natura
familiare, lavorativa, economica o sociale. Tutte queste persone avranno
diritto per un tempo, variabile a seconda dei casi da 1 a 6 mesi, a essere
nuovamente autonome con la conseguenza psicologica determinante di non vivere
la "difficoltà" come un fenomeno di (auto)esclusione. Proprio la
sensazione di sentirsi integrati è la chiave per ritrovare dentro di sé una nuova
è decisiva spinta a "tornare sul mercato" affrontando il disagio
anziché scappare da esso.
Troppe volte questo Paese ha creduto che l'assistenzialismo
fosse un atto dovuto e oggi che la crisi ha investito tutti, anche e
soprattutto coloro che fino a pochi mesi fa si sentivano al sicuro, bisogna
trovare le energie e le risorse per assumere un atteggiamento positivo e
propositivo, quello che in gergo si definisce "empowerment"
(letteralmente sviluppo e crescita). E il meccanismo dell'Emporio della solidarietà
fa leva proprio su questo, nella convinzione che restituire alle persone in
emergenza la possibilità di gestire nuovamente la propria vita fin dai
bisogni più elementari come un pasto caldo sia la vera via d'uscita per
cacciare i propri fantasmi.
Foto Corbis.
Il meccanismo, nella sua semplicità, è di un'efficacia
straordinaria: tutto ha inizio dagli sportelli di ascolto dove gli operatori
sociali e di carità hanno l'occasione di ascoltare e, ancor di più, guardare
negli occhi le persone che si presentano. A questo punto, verificata
l'esistenza di tutti gli elementi che connotano una condizione di disagio
socio-economico, rilasciano un'autorizzazione per l'attribuzione di un credito
di spesa caricato su una apposita "card" che dà diritto di accedere
all'Emporio e di esibirla alla cassa per "caricare" i punti dei
prodotti che si sono acquistati. Il tutto senza sborsare un euro. I prodotti reperiti all'interno dell'Emporio sono quelli
raccolti nel territorio, offerti dalle aziende solidale e reperiti attraverso
le consuete raccolte alimentari nei supermercati. Un aiuto temporaneo, sia
chiaro, che però ha l'obiettivo di dare fiducia a chi non ce l'ha più.
Per avere maggiori informazioni anche sulle altre sedi presenti in Italia consultare il sito
www.emporiocaritas.org
Alberto Picci