07/08/2010
L'avvocato Adele Cammareri nel suo studio.
«Quando torno a Roma, molto di loro mi riconoscono, mi salutano, mi abbracciano. Quasi nessuno conosce il mio cognome, ma per tutti loro io sono semplicemente "Adel"». Loro sono i vu cumprà, i venditori ambulanti, per la maggior parte senegalesi, ma anche di altri Paesi africani. E lei è Adele Cammareri, avvocato di 38 anni, originaria di Trapani, che da molti anni è impegnata nel volontariato legale, assumendo la difesa di persone povere, disagiate e con difficoltà, che non possono permettersi di pagare un regolare difensore.
«Dopo la laurea a Palermo, dalla Sicilia mi sono trasferita a Roma, per fare pratica in uno studio legale», racconta la Cammareri, «lì ho cominciato a prendere contatto con i giovani senegalesi che vendevano mercanzia per le strade del quartiere e ho cominciato a seguirli per consulenze legali». La prima parcella? «Un piatto di riso cucinato da loro. Avevamo stipulato un accordo: io li avrei aiutati e loro, in cambio, mi avrebbero dato un piccolo compenso, anche solo 50 euro, quando avessero guadagnato abbastanza». Del resto, per Adele, animata dall'idea della difesa dei più deboli, vale un principio di fondo: «Per ogni povero che non potrà pagarmi, passerà un ricco che pagherà qualcosa in più per lui».
In breve tempo, nella cerchia dei senegalesi a Roma si sparge la voce, i vu cumprà attivano un passaparola fra i loro amici e parenti, così la clientela cresce, il nome di Adele circola anche nelle carceri. E lei si ritrova a essere il punto di riferimento legale di una comunità, a ricevere i suoi clienti stranieri al bar di fronte allo studio, una sorta di ufficio parallelo. «La maggior parte di loro aveva dei procedimenti penali per vendita di merce contraffata, che, a differenza di quanto molti pensano, è un reato. Quasi tutti avevano anche 15 o 16 processi in corso. Molti poi non avevano il permesso di soggiorno, ma di questo aspetto io non mi occupavo».
A Roma, la Cammareri si laurea anche in Diritto canonico all'Università pontificia. Nel 2005 si sposa con un avvocato bergamasco e si trasferisce per amore nella città lombarda, dove apre uno studio, mantenendo comunque anche quello a Roma. Oggi Adele e suo marito Alfio hanno un bambino e una bambina, di 3 anni e 1 anno e mezzo. A Bergamo la Cammareri prosegue la sua attività di volontariato: «Quando mi sono trasferita i vu cumprà di Roma hanno avvertito i loro parenti e amici a Bergamo di rivolgersi a me». Inoltre, Adele presta consulenze una volta a settimana in un Centro pastorale vicino a casa sua che segue e aiuta gli immigrati latinoamericani; spesso le persone indigenti bussano alla sua porta.
Nella capitale torna spesso. Ha mantenuto rapporti stretti e amicizie con molti senegalesi, ha imparato a parlare un po' di wolof. «Parecchi sono poi tornati in Senegal. Tanti di loro mi telefonano ancora. Quando mi sono sposata un rappresentante della comunità senegalese di Roma è venuto al nostro matrimonio in Sicilia. Io sono diventata, insomma, una di loro».
Giulia Cerqueti