15/03/2012
Investigatori al lavoro in una casa delle provincia di Kandahar dove, nella notte tra il 10 e l'11 marzo, s'è compiuto l'eccidio di 16 civili per mano di un soldato americano o di alcuni militari americani, secondo altre fonti. Foto Reuters. La foto di copertina è invece di Kate Holt/Unicef.
Non sono le uniche. Non sono le ultime. Le 16 persone - uomini, donne e bambini - trucidate nel sonno nella provincia di Kandahar, nella notte tra il 10 e l'11 marzo, stroncate dalla furia di un soldato americano (o di un gruppo di soldati americani ubriachi, stando ad altri fonti) sono vittime innocenti che si aggiungono a un elenco già lungo, tristemente aggiornato giorno dopo giorno.
Il 15 marzo, ad esempio, quattro
donne e due bambini sono rimasti uccisi nell'esplosione di una bomba lungo una
strada della provincia dell'Uruzgan, nel Sud dell'Afghanistan. Lo ha riferito
un portavoce della polizia. L'attacco, tipico dei talebani, è avvenuto nel
distretto di Dihrawud, all'indomani di un analogo attentato in cui erano morti
otto civili nella provincia confinante di Helmand.
Il 2012 continua a registrare lutti. La guerra, in Afghanistan, non risparmia niente e nessuno. La Missione Onu in Afghanistan (United Nations assistance mission in Afghanistan, Unama) ha accertato che nel 2011 sono morti 3.021 civili: nel 2010 i civili uccisi erano stati 2.790 e nel 2009, i civili deceduti a causa della violenza furono 2.412.
Una mamma afghana con il proprio bambino. Foto Reuters.
«Questi tragici eventi ci ricordano che le famiglie ed i bambini
continuano a patire perdite indicibili a causa del conflitto in corso in
Afghanistan», ha detto il rappresentante dell'Unicef in Afghanistan, Peter Crowley.
«E’ ora più che mai urgente che tutte le parti in conflitto facciano il
possibile per proteggere la vita ed i diritti dei bambini. Questo deve
essere una priorità assoluta».
Solo lo scorso anno, 1.282 bambini sono stati uccisi o gravemente feriti a causa del conflitto in corso in Afghanistan.
L'Unicef esorta tutte le parti in conflitto a «garantire che bambini,
donne e altri civili siano protetti in ogni momento e in conformità del
diritto internazionale umanitario». Sembra, invece, che Erode si
nasconda in Afghanistan e assuma via via il volto crudele delle milizie
talebane, delle bande di narcortrafficanti nonché, a volte, purtroppo,
dei soldati dei contingenti giunti da mezzo mondo per garantire pace e
sviluppo.
FamigliaCristiana.it