25/02/2013
L'ascensore non funziona, la manutenzione ritarda, anziani e disabili sono prigionieri in casa. Fare le scale a piedi è un'azione apparentemente scontata nella quotidianità di migliaia di persone. Un semplice guasto può infatti trasformarsi in un vero e proprio calvario per chi ha ridotta autosufficienza. È il triste destino degli abitanti delle case popolari, dove è più alta la concentrazione di soggetti "vulnerabili": caso emblematico quello di Torino e provincia dove sono d'altronde 17mila gli ultrasessantacinquenni e 5mila i disabili. È da questi diritti calpestati che nasce il progetto Sos fragilità, promosso da Atc Torino, che gestisce qualcosa come 33mila appartamenti per accedere ai quali sono attivi 1.500 ascensori, insieme con la onlus Consulta per le persone in difficoltà e l'Auser: l'idea è creare una rete di supporto per gli inquilini in difficoltà basata sul volontariato.
In caso di emergenza, da una visita medica a un intervento di dialisi, la Consulta si impegna a mettere a disposizione dei disabili il cosiddetto servizio di messa in strada con un mezzo specializzato. L'Auser, dal canto suo, andrà in soccorso degli anziani che non se la sentono di affrontare le scale mettendo in campo persone disponibili a consegnare a domicilio spesa e medicinali per tutta la durata del guasto all'ascensore.
«Abbiamo tutti i giorni la consapevolezza che, per chi si trova in difficoltà, la casa da sola non basti» spiega il presidente di Atc, Elvi Rossi. «Per questo stiamo cercando di costruire una rete di supporto insieme con il mondo del volontariato. Questa iniziativa, in particolare, è stata possibile grazie alla sensibilità di Exe.Gesi (società partecipata dell'Atc che si occupa della manutenzione degli ascensori), consapevole del nostro ruolo di "padroni di casa" sociali».
E ancora, Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta per le persone in difficoltà: «Siamo lieti di poter nuovamente collaborare con Atc. Crediamo nell'iniziativa Sos fragilità e siamo onorati di poter investire la nostra tecnologia e il nostro impegno per garantire alle persone con disabilià la massima mobilità in qualsiasi situazione».
Alberto Picci