17/07/2012
Le fotografie di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.
E' un documento di pre-cittadinanza. Certifica in sostanza quel profilo storico anagrafico grazie al quale il titolare può legittimamente presentare la domanda per diventare cittadino italiano. L'hanno chiamata "Civil card". Lunedì 16 luglio, il X Municipio di Roma ne ha consegnate 19 ad altrettanti ragazzi e ragazze nati e residenti a Roma ma figli di genitori stranieri. La cerimonia s'è svolta nella Sala Rossa, al quarto piano della sede del Municipio, in piazza Cinecittà 11.
Il Quirinale ha voluto render noto il suo apprezzamento. «Caro presidente, la ringrazio a nome del presidente della Repubblica», inizia così la lettera che il consigliere della Presidenza della Repubblica per i rapporti con le Autonomie, Giulio Cazzella, ha inviato al Presidente del X Municipio, Sandro Medici, in occasione della consegna ufficiale delle 19 "civil card". Il messaggio del Quirinale, in questo senso, oltre a rappresentare un riconoscimento del valore civico e istituzionale di questo nuovo servizio che si attiva nel Municipio di Cinecittà, è anche un segnale politico importante dell’attenzione che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riserva ad ogni iniziativa che favorisca il riconoscimento dello "ius soli", ovvero il diritto di cittadinanza per i figli di stranieri nati in Italia. Un diritto, ad oggi, riconosciuto solo dopo il compimento del diciottesimo anno di età e solo su esplicita richiesta, «a causa – precisa il presidente del X Municipio, Sandro Medici – di una legge angusta che risente fortemente di pregiudizi razzisti».
Fotografia di Paolo Siccardi/Sync.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il parlamentare Jean Leonard Touadi, il capo di gabinetto del ministro Riccardi, Mario Morcone, l’assessore ai servizi sociali della Provincia di Roma, Claudio Cecchini, l’ex sottosegretario all’immigrazione Marcella Lucidi. In sala, anche i rappresentanti di numerose associazioni che si occupano d’integrazione sociale, dalla Comunità di sant’Egidio all’Arci Solidarietà, dalla Cgil all’Osservatorio sull’immigrazione, dalla Caritas all’associazione G2.
Alberto Chiara