26/07/2012
Una manifestazione di immigrati (Ansa).
Arrivano soprattutto da Marocco e Albania, da Cina, Ucraina e Filippine. Sono i cittadini non comunitari presenti in Italia: secondo il nuovo rapporto dell'Istat, sulla base dei dati forniti dal ministero dell'Interno, al 1° gennaio 2012 se ne contavano 3.637.724. Dal documento emerge che dal 2011 al 2012 il numero dei cittadini extracomunitari nel nostro Paese è aumentato di circa 102 mila unità. In crescita, in particolare, è la quota dei soggiornanti di lungo periodo: l'anno scorso erano 1.638.734, nel 2012 sono arrivati a 1.896.223. Tra le prime dieci cittadinanze rappresentate, la quota dei soggiornanti di lungo periodo è molto rilevante per Albania, Marocco e Tunisia (oltre il 60%) e si concentra in modo particolare nelle regioni del Centro-Nord.
Rispetto al 2011, sono aumentati i bambini, che rappresentano il 23,9% degli stranieri non comunitari presenti in Italia. In crescita anche i minori di 18 anni nati nel nostro Paese: sono ormai più di 500mila, quasi il 60% del totale. Una cifra considerevole, che evidenzia quanto sia urgente la riforma della legge sulla cittadinanza.
Foto Tips images.
Un dato significativo rilevato dal rapporto dell'Istat è che, da un lato, sono in diminuzione i nuovi flussi, così come i nuovi permessi rilasciati per lavoro
(oltre il 65% in meno); dall'altro lato crescono i permessi per asilo e
motivi umanitari: nel 2010 i rifugiati erano appena l'1,7% del totale degli immigrati non comunitari, nel 2011 - dopo le Primavere arabe e i grandi cambiamenti in Nord Africa e Medio Oriente - sono balzati all'11,8%. Tre Nazioni coprono oltre il 50% dell'immigrazione per asilo e ragioni umanitarie: Tunisia, Nigeria e Ghana.
In generale, si nota che la maggior parte dei
cittadini non comunitari arrivati nel 2007 a gennaio 2012 sono ancora
regolarmente presenti. Circa il 20% di loro, però, ha rinnovato il
permesso in una provincia diversa da quella dove soggiornava all'inizio.
Segno, dunque, che anche fra gli immigrati si è affermata una
significativa tendenza alla mobilità.
Alcune province, comunque, dimostrano un'elevata capacità di trattenere i cittadini stranieri: fra queste, Bolzano in primis, poi Genova, Aosta, Imperia, Trento.
Tra le prime dieci posizioni si attestano anche Milano e Roma. Le
province considerate, invece, di passaggio? Sono tutte al Sud, da
Crotone a Caltanissetta, da Foggia a Potenza.
Com'è noto, il variegato mondo del volontariato, dalle Caritas parrocchiali e diocesane alle Conferenze di San Vincenzo, dalla Comunità di Sant'Egidio ad altre realtà ancora, è impegnato nell'aiutare le frange più problematiche ed emarginate degli immigrati.
Giulia Cerqueti