29/07/2012
Nonno Aldo con la tricicletta costruita in casa per la nipotina. Foto tratta dal sito www.redattoresociale.it
Un passeggino costa 4.400 euro più 1.900 per la cappotta abbinata. Ci vogliono 300 euro per un pezzo di ferro su cui scorre un sedile, 1.000 euro per una seggiolino in gommapiuma e velcro, 870 euro per un paio di scarpe taglia 32. E occorrono anche 34.000 euro per una sedia a ruote. Non si sta parlando di oggetti di lusso, ma di ausili indispensabili per rendere meno faticosa la vita di bambini e adulti con gravi disabilità.
Costi altissimi, insostenibili per molte famiglie, che si ingegnano e adattano, o addirittura inventano, ausili per i loro figli o nipoti. In Francia c’è un concorso, dedicato alle loro idee, promosso ha Handicap International e Leroy Merlin: da 15 anni offre un sostegno materiale alle migliori invenzioni proposte da parenti e amici. Aldo Dall’Ara, “nonno Aldo”, vive a Cesena e non può partecipare al concorso, altrimenti forse si aggiudicherebbe il primo premio, con la “tricicletta” inventata per la nipotina Elena: da giugno la porta ogni sera a spasso, per le vie del centro, senza che nessuno dei due soffra il caldo estivo.
Chiara Bonanno è una mamma esperta e ha un’idea precisa: per abbassare i costi degli ausili, “ci vorrebbero i cinesi”, a spezzare il monopolio delle ditte e porre un freno alla speculazione. Un’altra idea arriva da Fabiana Rosa, terapista, che di casi ne ha visti tanti e sa quanto spendono le famiglie per ausili che poi, spesso, non sono neanche quelli giusti: bisognerebbe permettere agli enti di riprendere indietro gli ausili inutilizzati, consentendo così ad altri di servirsene. Oggi non si può, è vietato, e “ausili anche costosissimi vengono buttati dopo pochi anni”.
FamigliaCristiana.it-RedattoreSociale.it