Gelo, clochard: Milano apre la metro

Per accogliere i senzatetto ed evitare nuove morti, tra le 20.30 e le 7.30, è aperto il mezzanino della Stazione Centrale. Si prega per Modesta e per i senzatetto uccisi dal freddo.

02/02/2013

A Milano il freddo è sempre più intenso. E' prevista un'ulteriore ondata di gelo e questo mette a rischio la vita di chi dorme per strada. Per accogliere i senzatetto ed evitare nuove morti, da una settimana, tra le 20.30 e le 7.30, è aperto il mezzanino della metropolitana della Stazione Centrale. Il Comune ha così confermato una decisione già presa lo scorso inverno, ma che aveva segnato una forte discontinuità con la Giunta precedente.


Da quest’anno, però, per la prima volta l’accoglienza sarà allestita dalla Protezione civile con brande e coperte per ospitare fino a un centinaio di persone che potranno così dormire in un letto e non per terra in sacco a pelo. Con bagni chimici, assistenza sanitaria e un punto di ristoro per chi non ha niente. Né casa, né lavoro, né famiglia. Nel mezzanino, saranno presenti gli operatori del Comune, della Croce Rossa Italiana, dei Medici Volontari, delle Misericordie e di Linea Gialla onlus, un’associazione composta da clochard. 

Nel frattempo, il Comune rilancia l’appello ai cittadini a collaborare, offrendosi come volontari per assistere i senzatetto (info@cittadinifattivi.it), o segnalando telefonicamente i clochard alle unità mobili delle associazioni (02.88447645 - 02.88447646 - 02.88447647, attivi tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 23). Dall’inizio del freddo, a Milano, 2.500 senzatetto sono ospitati in 25 strutture. Nelle ultime settimane, due ex scuole sono state adattate per l’accoglienza e, per far fronte al “grande gelo”, il piano del Comune prevede di offrire a breve posti caldi anche in un ex liceo, al centro sociale Leoncavallo e alla discoteca della Sogemi dell’Ortomercato, uno dei beni simbolo della lotta alla ‘ndrangheta dopo la confisca nel 2009. Grazie all’apertura del mezzanino, si vogliono coinvolgvere e salvare i senzatetto che ancora dormono per strada e che hanno finora scelto di non andare in un dormitorio, magari per problemi psichici o perché segnati dalla durezza della vita in strada. 

Di freddo, purtroppo, nelle città italiane si continua a morire. Nel capoluogo lombardo, l’ultimo decesso il 13 gennaio, in pieno centro, nel quartiere Brera famoso per i locali. Un uomo, ancora senza nome, è stato trovato cadavere rannicchiato accanto alla sua coperta, tra turisti e passanti. Ogni anno, in molte città italiane, la Comunità di Sant'Egidio prega in suffragio di Modesta (un'anziana barbona di Roma che morì senza soccorsi: era sporca; l'autoambulanza non volle caricarla) e di tutte le persone che muoiono in strada. A Milano, la liturgia si svolge sabato 2 febbraio alle 15.45, nella Chiesa di San Bernardino in via Lanzone 13. Nelle intenzioni dei fedeli vengono ricordati i nomi delle persone morte negli ultimi anni nella città, per fare memoria di tutti. Uno per uno.

Stefano Pasta
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