Haiti, la speranza non muore

A un anno dal devastante sisma che ha colpito il Paese continua l'opera delle ong italiane. Ma bisogna sostenerle.

12/01/2011

E’ passato un anno dal devastante terremoto che ha colpito Haiti, provocando circa 230.000 vittime, oltre 300.000 feriti e un milione e mezzo di senza tetto. A dodici mesi da quel terribile 12 gennaio, non si è mai fermato l’impegno delle ong italiane, a cominciare dalla Caritas.  Complessivamente la rete Caritas ha raggiunto finora 2,3 milioni di persone con aiuti per oltre 37 milioni di euro. Altre 100.000 persone stanno beneficiando dei programmi di prevenzione e informazione avviati in risposta alla nuova emergenza colera a Port-au-Prince e nella diocesi di Gonaives, nella zona dell'Artibonite, che ha già mietuto migliaia di vittime.  

L'intervento globale, a un anno dal sisma, è descritto in modo articolato nel Rapporto:  "La speranza che non muore" della Caritas Italiana, in collegamento costante con l'intera rete Caritas, è accanto sin dai primi momenti alla Chiesa e alla popolazione locale. La raccolta fondi, a seguito della colletta indetta dalla Cei, ha raggiunto finora la somma di 21,6 milioni di euro.  Ma l'impegno di Caritas Italiana non si ferma, sarà sempre più intenso, soprattutto nel medio e lungo periodo, nelle difficili fasi di riabilitazione e di ricostruzione.  La rete Caritas prevede di rispondere all'emergenza nei prossimi 5 anni per aiutare gli haitiani a ricostruire un paese autosufficiente.  

Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: "Emergenza terremoto Haiti". 
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: UniCredit, via Taranto 49, RomaIban: IT 88 U 02008 05206 000011063119 Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, RomaIban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 Banca Popolare Etica, via Parigi 17, RomaIban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italianatel. 06 66177001 (orario d'ufficio) Ad Haiti l’emergenza nell’emergenza riguarda i bambini.

Save the children e il dramma dei bambini. “A un anno dal terremoto i bambini sono ancora sofferenti e continuano a scontare le conseguenze del sisma. Circa 500.000 sono ancora costretti a vivere nei campi. Insieme alle migliaia di altri che vivono negli slum, in mancanza di servizi sociali  e di forze di polizia, sono esposti quotidianamente al rischio di abusi, violenze, sfruttamento e di contrarre il colera. Alcuni di questi bambini, almeno 3.000, sono tuttora soli e senza familiari”. Queste le parole di Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia.

“Nonostante tutte queste sfide”, continua il direttore dell’organizzazione umanitaria, “Save the Children, che è presente ad Haiti da oltre 30 anni, continua a lavorare e in questo anno ha prodotto miglioramenti reali nella vita di centinaia di migliaia di famiglie e bambini haitiani, aiutando 870.000 tra adulti e minori. Abbiamo iniziato a ricostruire alcune scuole secondo criteri anti-sismici e anti uragano, come l’Istituto Abeillard a Leogane. Abbiamo aperto più di 80 cliniche e centri sanitari, anche per fronteggiare l’epidemia di colera. Stiamo facendo il massimo per proteggere i bambini coinvolgendo le comunità e identificando e ricongiungendo i minori soli: finora, con un lavoro complesso e faticoso e anche grazie ai fondi della Commissione per le Adozioni Internazionali ne abbiamo riuniti con i genitori o altri familiari 1.100. Stiamo inoltre aiutando migliaia di famiglie ad avere di nuovo un lavoro e una fonte di reddito e di sussistenza”.

Cosa fare subito. Il 10% degli haitiani aiutati da Save the Children entro il 2015“Nonostante le inaccettabili condizioni di vita di tantissimi haitiani, la mancanza di lavoro e di servizi di base, alcune cose sono cambiate e migliorate dopo il terremoto, anche grazie al lavoro di Save the Children”, commenta ancora Valerio Neri. “Un numero maggiore di haitiani ha accesso all’acqua potabile. Donne incinta e in allattamento che non avevano mai ricevuto cure adesso possono rivolgersi a un medico, a delle infermiere o ad un’ostetrica. La possibilità di avere cure mediche ha fatto capire a molte persone come sia possible stare meglio e come curarsi. Per sostenere le attività di Save the Children ad Haiti: www.savethechildren.it/fondoemergenze Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Save the Children Italia tel. 06.48070023-071-001 press@savethechildren.it  www.savethechildren.it

Ad Haiti è presente da vent’anni il missionario Padre Rick Frechette, sacerdote e medico in prima linea, da 22 anni alla guida sull’isola di NPH, l’organizzazione umanitaria rappresentata in Italia dalla Fondazione Francesca Rava, ha realizzato sul retro dell'Ospedale Pediatrico NPH Saint Damien, gia centro nevralgico dei soccorsi in occasione del terremoto, l’Ospedale - Centro di reidratazione “Santa Filomena” con 130 posti letto nel quale sono stati già assistiti migliaia di pazienti giorno e notte da squadre di medici e infermieri volontari.

Per sostenere questo intervento, grazie agli operatori di telefonia dal 10 al 24 gennaio 2011 sarà possibile inviare un contributo di 2 euro con sms al numero 45505 dai cellulari personali TIM, Vodafone, Wind, 3, CoopVoce oppure con chiamata da rete fissa Fastweb e Telecom Italia. L'iniziativa è promossa dai testimonial della Fondazione Francesca Rava - NPH Italia tel. 02-54122917. Il sito è www.nphitalia.org  

Francesco Anfossi
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