04/06/2013
Alla l'ha spuntata Eggplant, neonata start up chiamata a tenere fede all'impegno preso con Make a change, organizzazione nata per promuovere il business sociale in Italia, e GDF Suez, tra i principali operatori del mercato energetico mondiale, che le hanno assegnato il premio per il bando "Il più bel lavoro del mondo", giunto alla sua terza edizione e dedicato a progetti di imprenditoria sociale.
«Il nostro obiettivo - dichiara Andrea Rapaccini, Segretario Generale di Make a Change e Presidente di MBS Consulting, una delle società fondatrici del movimento - è affermare una nuova asset class: gli investimenti sociali. Non beneficienza o volontariato, ma veri e propri investimenti in imprese sociali».
Al vincitore GDF Suez ha consegnato 30mila euro sul cui utilizzo, indirettamente, Make a change "vigilerà": l'organizzazione avrà infatti il compito di assistere la fase di start up della durata prevista di 12 mesi. «In linea con la strategia di responsabilità sociale di GDF Suez - dichiara Aldo Chiarini, Amministratore Delegato del gruppo in Italia - abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa di Make a Change nella consapevolezza che esiste l’esigenza nel nostro Paese di rinnovare e innovare il modo di fare impresa. Le idee innovative insieme alla responsabilità sociale possono costituire un “nuovo capitalismo” che crea valore per l’impresa e la collettività».
Eggplant, dunque, deve muovere i primi passi di un progetto che prevede il riutilizzo delle acque di vegetazione derivanti dalla lavorazione delle olive per la realizzazione di prodotti eco compatibili e tecnologicamente avanzati quali bioplastica, polifenoli, compost e acqua distillata.
Più nello specifico, la neonata società si trova ad affrontare due problemi, uno di natura ambientale, l'altro più declinato al "sociale", riguardanti lo smaltimento delle cosiddette acque di vegetazione e l'inquinamento derivante dalle plastiche tradizionali: la soluzione studiata messa a punto prevede un processo di separazione degli elementi chimici delle acque di vegetazione attraverso un sistema di membrane e filtrazione continua. È così che fenoli e polifenoli vengono isolati insieme con la componente zuccherina necessaria a nutrire batteri e produrre polimeri. Ciò che "rimane" viene impiegata per produrre compost e acqua distillata così ad arrivare al termine della lavorazione con zero scarti.
Le acque di vegetazione costituiscono lo scarto principale della molitura delle olive e, per legge, dovrebbero essere smaltite tramite riversamento su terreni agricoli: ciò, però, comporta un impatto negativo sull'inquinamento dei terreni stessi a causa della presenza della componente organica polifenolica, e, dal punto di vista ecomico, sui frantoi chiamati a sobbarcarsi spese esagerate. Il tutto senza calcolare che i prodotti che poi crescono nei terreni irrigati da acque inquinate sono proprio quelli che finiscono sulle nostre tavole.
Per capire di quali numeri stiamo parlando, basti dire che in Italia, ogni anno, vengono molite 3,79 milioni di tonnellate di olive molite e che dalla loro lavorazione vengono generati circa 2,8 milioni di tonnellate di acque di vegetazione.
EggPlant fornendo piu’ prodotti affrontera’ diversi settori: mercati primari di riferimento
saranno quello della bioplastica e dei polifenoli, secondari invece quelli di compost e acqua
distillata. Entrambi, comunque in forte ascesa.
I
principali benefici e impatti, diretti e indiretti, derivanti da EggPlant sono: eliminazione del problema legato allo smaltimento e inquinamento di acque di vegetazione e plastiche
sintetiche tradizionali; realizzazione di bioplastica da un rifiuto oneroso da smaltire, disponibile
localmente a “km 0” in grandi quantita’ e a costo nullo; produzione di bioplastica a partire da un rifiuto, le AV, evitando la produzione da materie prime agroalimentari (canna da
zucchero, mais, etc.), il che implica un aumento del prezzo di tali materie prime e
riduce la capacita’ d’acquisto della popolazione meno abbiente; estrazione di polifenoli ad elevato impatto benefico per la salute dell’uomo
e dalle grandi proprieta’ biomedicali; aumento dei profitti per i produttori di olio e incremento del valore dei prodotti
della filiera grazie alla riduzione dei costi di smaltimento; creazione di valore economico e di nuovi posti di lavoro generati grazie al riuso di
rifiuti.
Alberto Picci