Il non profit che verrà

Quali strumenti di raccolta fondi hanno funzionato nel 2012? E quali le strategie per il 2013? Il quadro dell'Istituto italiano della donazione con l'Associazione italiana fund raising

06/03/2013

A Natale 2012 il 22% delle organizzazioni non profit hanno registrato risultati in crescita nella raccolta fondi rispetto al 2011; il 34%, però, li ha visti peggiorare. È questo il primo dato che emerge dalla fotografia scattata dall'Istituto nazionale della donazione insieme con l'Associazione italiana fund raiser per cercare di cogliere l'andamento delle raccolte fondi e delle entrate nel non profit nel 2012 e, gettando lo sguardo un po' più in là, per capire meglio in quale misura hanno contribuito privati, aziende, fondazioni e pubblica amministrazioni. Lo scopo finale dello studio è infatti fare in modo di cogliere eventuali trend da cavalcare nel 2013, un anno che ancora una volta si annuncia difficile per l'intero terzo settore.


Il campione esaminato è di 200 organizzazioni non profit: con tutte le precauzioni del caso, trattandosi di un numero non rappresentativo seppur significativo, si può certamente dire che in generale, nonostante il trend sia negativo, il "comparto" ha tenuto per tutto quello che concerne la raccolta fondi. C'è chi è riuscito a gestire meglio la crisi trovando nuove soluzioni e mettendo in campo energie e risorse diverse rispetto al passato e chi, per le ragioni più disparate, ha assistito una riduzione delle entrate. 

Ma nonostante tutto nell'aria del Terzo Settore si respira un certo lieve ottimismo: il 36% prevede di migliorare, il 20%, invece, immagina di peggiorare. Analizzando le entrate totali, basate su stime non essendo ancora disponibili i bilanci del 2012, il quadro lascia molte perplessità: nel 2012 sembra si sia dimezzato il numero delle organizzazioni non profit che stimano miglioramenti nelle proprie entrate (passando dal 30% al 15%).


Tra gli strumenti più utilizzati nella raccolta fondi natalizia 2012 ci sono direct mailing elettronico e cartaceo: tutti gli intervistati lo reputano ancora lo strumento più efficace. Ma nel 2013 si annuncia un cambio di prospettiva da parte della onp. Le iniziative rivolte alle imprese e gli eventi pubblici sono destinati a scalare posizioni su posizioni.

Tante le difficoltà riscontrate nel fundraising natalizio del 2012: il 38% del campione ha riscontrato una minore disponibilità economica dei donatori fedeli, seguito da un 24% che invece ha faticato a trovarne nuovi e diversi.   

Aggiunge Edoardo Patriarca, Presidente IID: «Nella nostra indagine abbiamo chiesto alle onp rispondenti cosa si aspettano dal nuovo governo: per il 61%, le richieste sembrano puntare alla sostenibilità economica delle stesse onp, infatti il 44% chiede la stabilizzazione del 5x1000 mentre il 21% punta su politiche di detassazione. Non per ultimo viene segnalata la necessità di un maggior coinvolgimento delle onp nelle politiche di welfare. Questa richiesta rafforza le istanze presentate all’attenzione del Governo attraverso le piattaforme del Forum del Terzo Settore e dell’Associazione ong Italiane. Mi auguro che le necessità del non profit possano essere inserite al più presto nel programma di lavoro del Governo».

 Non viene invece messa in discussione, come nelle precedenti edizioni, la tenuta dei donatori fidelizzati, dato che solo il 6% delle onp indica come maggiore problematica la perdita dei donatori già acquisiti in passato.

Alberto Picci
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