20/03/2013
Servizi di refezione scolastica gratuiti per bambini a rischio povertà. Aumento del tempo pieno scolastico in aree critiche per le famiglie dal punto di vista socioeconomico. Cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri. Sono solo alcune delle proposte e delle misure, molte delle quali urgentissime, che Save The Children ha consegnato ai parlamentari della nuova legislatura perché riconoscano l'importanza strategica dell'infanzia per il futuro del Paese.
Save The Children ha pensato di dare il "benvenuto" a tutti i 945 eletti di Camera e Senato, consegnando loro il "ParlaMemo 2013-2014", un vero e proprio memorandum che consta di 130 pagine e 40 proposte concrete, per tornare a investire nello sviluppo sociale, culturale ed economico delle nuove generazioni.
Come se si trattasse del primo giorno di scuola, i neoparlamentari hanno ricevuto questo diario speciale, contenuto in uno zainetto rosso. Per molti di loro è effettivamente così: il 60 per cento degli eletti entra in Parlamento per la prima volta. Una delegazione di ragazzi del progetto Under Radio di Save The Children ha potuto consegnare personalmente a una trentina di parlamentari il "ParlaMemo" in piazza Montecitorio.
Non è più tempo per le incertezze e i numeri lo testimoniano. In Italia ci sono 10 milioni 200 mila minori: 1 su 4 è a rischio povertà, addirittura 2 su 3 se il capo famiglia ha un basso titolo di studio, lo "spread della povertà minorile" è aumentato dell'8,2 per cento rispetto a quella degli adulti, 800 mila minori sono interessati dalla dispersione scolastica.
È tempo che la tutela e la promozione della crescita dell'infanzia tornino al centro dell'agenda politica. Le frasi fatte lasciano il tempo che trovano, ma investire sulle giovani e giovanissime generazioni significa davvero investire nel futuro del nostro Paese. Ne è più che mai convinto Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia: "Siamo a un passaggio cruciale per il loro futuro, che rischia di essere cancellato se non si interviene urgentemente prima di tutto sul piano politico, con misure e provvedimenti ormai necessari, sia nell'immediato sia nel medio periodo".
"Il ParlaMemo va da marzo 2013 a marzo 2014 ed è concepito come un planning settimanale", prosegue Neri. "A ogni settimana corrisponde un memo o delle comunicazioni da parte dei bambini. Si va dal primo e fondamentale 'mettere al centro i bambini', al memo 'combattere le povertà minorili', o 'istruire le politiche dell'educazione', fino al memo per una nuova agenda del millennio e per il pieno rispetto della Convenzione sui diritti dei bambini".
La parola d'ordine è aggredire la povertà economica e quella educativa, strettamente correlate l'una all'altra. Veri e propri muri che impediscono al minore un pieno sviluppo. Se i dati sulla povertà economica sono estremamente duri seppur prevedibili, tenuto conto della congiuntura generale, a stupire nella loro drammaticità sono quelli riguardanti la dispersione scolastica.
"Sono quasi 800 mila i giovani tra i 18 e i 24 anni dispersi, che cioè hanno interrotto gli studi e sono fermi alla terza media", ricorda Valerio Neri. "E sono 314 mila i disconnessi culturali, bambini e adolescenti da 6 a 17 anni che negli ultimi 12 mesi non sono mai andati al cinema, non hanno aperto un libro, né un Pc né Internet, né fatto sport. Ricordiamoci di loro in Parlamento".
Tra le 40 proposte del "ParlaMemo", inoltre, ce n'è una a costo zero, che oltrettutto è da tempo al centro di sterili dibattiti nella classe politica, mentre per larghe fasce dell'opinione pubblica italiana sarebbe il riconoscimento di uno stato di fatto: la cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri. "L'attribuzione a questi bambini di pari diritti", sottinea il direttore Neri, "ne migliorerebbe sicuramente le condizioni sociali, economiche e culturali, a beneficio dell'intera popolazione".
Un'altra proposta a costo zero del "ParlaMemo" riguarda la partecipazione dei giovani alla vita pubblica del Paese, aprendo per esempio il Parlamento ai bambini. "Sarebbe un segnale bellissimo vedere entrare dal grande portone di Montecitorio, accanto ai giovani neoparlamentari, anche dei bambini. Bisogna modificare la prassi delle audizioni parlamentari, garantendo ai minori di 18 anni la possibilità di accesso e il loro pieno diritto all'ascolto. La partecipazione alla vita pubblica del Paese è tra le risorse più importanti per realizzare una società più matura, più a misura di bambino e quindi più a misura di tutti", chiosa Valerio Neri.
Il "ParlaMemo", infine, non può e non vuole tralasciare le condizioni drammatiche dei minori nel mondo. Quasi 7 milioni di bambini muoiono per cause facilmente prevenibili e curabili. 120 milioni non vanno a scuola. 3 bambini su 4 subiscono violenze domestiche. 150 milioni di bambine e ragazze e 73 milioni di bambini e ragazzi sono vittima di violenza e abusi sessuali.
"Il memo per i parlamentari è: ricostruire la cooperazione internazionale e spingere il Governo italiano a dare il suo contributo per combattere queste gravi violazioni dei diritti e raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015", conclude il direttore generale di Save the Children Italia. "Lo sforzo dovrà poi proseguire contribuendo attivamente alla definizione di un'agenda politica internazionale, per combattere la povertà e garantire lo sviluppo umano oltre il 2015".
Per maggiori informazioni consultare il sito: www.savethechildren.it
Francesco Rosati