29/01/2013
Un pozzo, in Africa, ha realizzato la sua aspirazione di adolescente generoso. Il 29 gennaio 2011 a Peschiera Borromeo, nei pressi di Milano, moriva un ragazzo di 15 anni, Andrea De Nando, investito sulle strisce pedonali davanti agli occhi del fratello gemello Christian, proprio fuori dall'oratorio San Carlo della Sacra Famiglia, dopo una giornata trascorsa con gli amici. Andrea aveva un sogno, che è stato ritrovato dalla mamma Elisabetta nelle pagine del suo diario: portare acqua in Africa e la famiglia del ragazzo ha affidato il compito di realizzare questo sogno al Vis, Volontariato internazionale per lo sviluppo.
Il Vis si è messo in moto e ha promosso una campagna di raccolta di fondi, chiamata Un pozzo per Andrea, che ha consentito in un anno la costruzione di tre pozzi in Etiopia. Dal 2011, la raccolta di fondi ha garantito poco più di 63.000 euro, che hanno consentito la realizzazione un pozzo nella regione etiope di Gambella, e più precisamente nel villaggio di Ibago per 600 persone, mentre un secondo pozzo, a Ilea per 1.200 persone, e un terzo a Matar per 4.500 persone si sono aggiunti progressivamente. Altri due nuovi pozzi sono già in costruzione e si prevede che daranno acqua a 1.200 beneficiari.
All’iniziativa del Vis hanno contribuito anche gli studenti del Master Ied in cartoon animation di Roma, con un video d’animazione che promuove la realizzazione di nuove opere idriche nel Corno d’Africa attraverso il Vis. Nel progetto sono stati direttamente coinvolti quattro docenti (Mario Bellina, Franco Bianco, Simona Manganaro e Alessandro Feliciani) e nove allievi (Daniele Baldoni, Federica De Stasio, Giorgia Gammarota, Maria Rita Gentili, Leonardo Pandolfi, Fabrizio Spadini, Cesare Vivirito, Giuseppe Scalici e Chiara Mariani). L'opera - Un pozzo per Andrea - è stata presentata a Roma il 10 dicembre scorso, nella Giornata mondiale dei diritti umani.
Il Vis (www.volint.it) è un’organizzazione non governativa nata nel 1986 e presente in oltre 40 Paesi per promuovere lo sviluppo e i diritti umani, in particolare dei bambini e dei giovani più svantaggiati. S’ispira ai principi cristiani e al carisma di Don Bosco ed è parte integrante della famiglia Salesiana facendo capo al Centro nazionale opere salesiane. Nel 2009 ha ottenuto lo Special consultative status dal Consiglio economico e sociale (Ecosoc) delle Nazioni unite.