26/10/2010
Uno dei papà dell'Istituto Comprensivo Statale "Casa del Sole" di Milano alle prese con l'imbiancatura della scuola dei figli.
“Anche quest’anno i Genitori del Trotter hanno convinto gli enti pubblici, a cominciare dal comune di Milano, a non sciupare i loro soldi nelle nostre scuole”, sorride ironica Cristina, mamma di Matteo, 7 anni. “Lasciamo che i soldi che versiamo allo Stato e al comune, attraverso le tasse, vengano ben impiegati: ci sono ponti sullo stretto di Messina da costruire, grandi eventi da realizzare con la Protezione Civile, terreni da comprare per l’Expo, cacciabombardieri da armare, sindaci che devono pensare alla loro campagna elettorale. Noi quei soldi non li vogliamo”.
Ed è così che al grido, molto meneghino, Ghe pensum num! un centinaio di papà e di mamme (in accordo con il preside dell’istituto) si sono dati appuntamento nei tre grandi padiglioni dell’Istituto Comprensivo Statale Casa del Sole al Parco Trotter (dalle parti di via Padova, zona est di Milano), dove i loro figli frequentano le scuole elementari e medie, per ripulire e tinteggiare a nuovo una quindicina di aule.
Impiegati, segretarie, artigiani, commesse, funzionari, massaie di tutte le etnie (italiani, asiatici, sudamericani, africani) si sono rimboccati le maniche e hanno dipinto di bianco latte, rosso, giallo, verde, celeste, lilla le pareti tra le quali bambini e ragazzi dovranno studiare e crescere nei prossimi mesi. Due giorni e mezzo, dal pomeriggio di venerdì 22 fino alla sera di domenica 24 ottobre, in cui si sono alternati con stucchi, raschietti e pennelli garantendo gratuitamente non solo il loro lavoro ma anche i materiali necessari (a cominciare da tinte e vernici), i pasti, le bevande, l’intrattenimento musicale per alleviare le fatiche.
“E’ stato un successo”, commenta Cristina, 39 anni, una delle promotrici dell’iniziativa. “Si tratta di una grande rivoluzione liberale: prima viene l’individuo, poi la società e solo alla fine lo Stato (se proprio non se ne può fare a meno). A imbiancare le scuole dei nostri figli ci pensiamo noi. A far funzionare i loro gabinetti ci pensiamo noi. A fare le fotocopie per i loro esercizi ci pensiamo noi. A integrare il personale di sorveglianza ci pensiamo noi. E presto… a fare lezione ai ragazzi toccherà a noi!”.
Maurizio Turrioni