Imprese, onlus e ong si tendono la mano

Fondazione Sodalitas, nell'ambito del Fuori Forum (Milano 1-2 ottobre), ha organizzato un incontro presentando 6 casi emblematici di sodalizio vincente tra profit e non profit

01/10/2012

«Le imprese più responsabili sono quelle che hanno deciso di essere protagoniste della sfera sociale partecipando attivamente allo sviluppo della comunità in cui operano attraverso partnership con il non profit. Quando questa collaborazione avviene, quando il Terzo Settore riesce ad essere interlocutore maturo con cui relazionarsi e quando c'è una concreta condivisione di approcci e obiettivi, i risultati non tardano ad arrivare. Fondazione Sodalitas lo ha sperimentato sia nell'ambito di Sodalitas Social Innovation - il programma avviato per permettere alle onp di mettere a punto business plan sociali di qualità e di migliorare la capacità di realizzare progetti vincenti - sia lavorando a stretto contatto con imprese intenzionate ad affiancare attivamente il Terzo Settore per rispondere ai bisogni emergenti delle popolazioni più bisognose»: le parole di Ugo Castellano, consigliere delegato di Fondazione Sodalitas riassumono lo spirito che ha animato l'incontro di mercoledì scorso (26 settembre) nell'ambito del Fuori Forum con vista sul Forum della Cooperazione internazionale. Un incontro nel quale hanno preso la parola imprese e cooperanti, dipendenti e volontari, con l'obiettivo di raccontare "da dentro" che una collaborazione tra mondo profit e non profit non è più soltanto auspicabile ma è diventata, in alcune situazioni, addirittura necessaria, in entrambe le direzioni e con reciproca soddisfazione. Prima di entrare nel merito delle singole partnership attraverso delle foto-notizie che pubblicheremo nei prossimi giorni, ci limitiamo a una sintesi dei progetti presentati.

Edison e Anpil, ovvero il colosso italiano dell'energia e l'associazione Amici della promozione internazionale lasalliana: insieme sono riuscite a dare assistenza a 115 bambini haitiani mobilitando anche i dipendenti dell'azienda che, attraverso campagne di adozione a distanza o recandosi personalmente ad Haiti in qualità di volontari, si sono impegnati in prima persona nel progetto.

KPMG e Aiesec, ovvero un network globale di società di servizi professionali e  l'organizzazione internazionale più grande al mondo interamente gestita da studenti: grazie alle donazioni sia "economiche" sia di competenza dell'azienda, oggi Aiesec è più solida che mai in Etiopia con 70 ragazzi iscritti, numerosi eventi in calendario, offerte di stage anche all'estero e progetti di sviluppo per la comunità.

Filo Diretto e Co.P.E., ovvero una onlus e una ong che sono riuscite a rilanciare un progetto multisettoriale di sostegno alla comunità del distretto di Iringa, in Tanzania, partendo dalla realizzazione di una casa per bambini orfani, proseguendo con l'acquisto e la coltivazione di diversi ettari di terreno e chiudendo con l'inaugurazione del Centro di salute rurale. Ai nastri di partenza il progetto Pole pole, per la riabilitazione di bambini affetti da deformazioni fisiche di tutta la Regione.

Guna e Acra, ovvera un'impresa che distribuisce e produce prodotti omeopatici e un'organizzazione non governativa che promuove l'inclusione delle comunità locali dei Paesi più poveri, accompagnandole lungo percorsi di sviluppo sostenibile e partecipativo: con la tecnologia della prima e le idee e la conoscenza del territorio della seconda, hanno dato vita in Camerun, nella valle del Logone, alla prima impresa sociale nel nord del Paese che si occupa a 360 gradidell'estrazione e della produzione di olio di neem.   

Coopi e...: insieme a partner sempre diversi, nei suoi 47 anni di vita ha realizzato qualcossa come 1.300 progetti con 50mila operatori locali distribuiti nei 53 Paesi tra i più disagiati del pianeta con una ricaduta positiva per oltre 80 milioni di persone. Intervendo là dove le emergenze sono più gravi e sfruttando la propria propensione allo sviluppo, Coopi opera in un ampio ventaglio di settori, dai servizi igienico-ambientali all'agricoltura, dall'assistenza umanitaria alla salute, dalla formazione alla valorizzazione delle differenze culturali, dai servizi socio-economici agli interventi di sostegno ai migranti. 

Inter campus: dal 1997 realizza interventi sociali e cooperazione flessibili e a lungo termine, attraverso 24 programmi nel mondo con il supporto di 200 operatori locali, utilizzando l'attività di calcio come strumento educativo per restituire a 10.000 bambini bisognosi tra gli 6 e i 13 anni il diritto al gioco.



Alberto Picci
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