Dipingo per le donne dell'Honduras

Matteo Zanfi, che ha realizzato le copertine dei cd di "Controcanto", mette in vendita dieci quadri dipinti da lui. Il ricavato sarà devoluto al "Grande albero di Leonardo Zega".

21/06/2011
Il pittore e grafico Matteo Zanfi davanti ai suoi quadri (Foto: Ennio Montani).
Il pittore e grafico Matteo Zanfi davanti ai suoi quadri (Foto: Ennio Montani).

    «A un certo punto mi sono domandato: cosa posso fare io personalmente per dare una mano al progetto del "Grande albero di Leonardo Zega"? Così ho pensato a una mostra di quadri». Dopo avere realizzato il progetto grafico delle copertine dei cd della collana "Controcanto-musica per cambiare il mondo", Matteo Zanfi si è lasciato contagiare dal grande sogno di don Antonio Mazzi, l'Associazione Educatori senza frontiere (legata alla Fondazione Exodus) e Famiglia Cristiana: costruire una comunità di accoglienza per donne vittime di violenza a El Paraiso, in Honduras.

    Così, il 38 enne grafico, illustratore e pittore modenese ha deciso di mettere anche lui i primi mattoni della nuova casa e di farlo attraverso il modo che più gli è congeniale: con i suoi pennelli e i suoi colori. «Ho dipinto dieci quadri», racconta, «ognuno rappresenta una libera interpretazione dei dieci temi trattati nei cd della collana "Controcanto"». E spiega: «Mentre per le copertine dei cd ho usato un occhio grafico seguendo certe regole, per i quadri ho usato la mia sensibilità pittorica, lasciandomi andare all'impulso di una rappresentazione più libera, creativa, spesso anche volutamente forte; volevo che in alcuni casi l'immagine rappresentata fosse aggressiva, che lasciasse delle emozioni».

    Nei suoi quadri, spiega Zanfi, ci sono degli elementi ricorrenti. I bambini, ad esempio, presenti in diverse tavole: «Io sono padre di un bambino di quasi sei anni e ho un altro figlio in arrivo. L'infanzia è un tema che sento fortemente; l'esperienza della paternità ha influito molto sulla mia visione artistica». Un'altra caratteristica della sua arte: «Tra tutti i quadri esiste una linea comune, un filo conduttore che li lega. Si tratta di una deformazione professionale: una tendenza che deriva dal mondo della grafica».

Da sinistra: Matteo Zanfi, don Antonio Sciortino, Roberto Vecchioni e don Antonio Mazzi nelle sede della Fondazione Exodus (Foto: Ennio Montani).
Da sinistra: Matteo Zanfi, don Antonio Sciortino, Roberto Vecchioni e don Antonio Mazzi nelle sede della Fondazione Exodus (Foto: Ennio Montani).

    Il filo conduttore in questione è l'elemento della sospensione e dell'elevazione. «I temi trattati in questi album, dalla pace alla politica, sono forti, impegnativi, richiedono una spinta verso l'alto, una sorta di elevazione». Così, ad esempio, nella tavola dedicata al terzo cd sulle generazioni (Canzoni di madri padri e figli), sulla tela campeggia una grande mano che sostiene la figura di un giovane con un binocolo: «E' la mano di un genitore, ma anche di un nonno, che aiuta il figlio a guardare lontano, verso il futuro». Il quadro ispirato al cd Piccola grande Italia ritrae l'immagine drammatica di una figura piegata sotto il peso enorme del nostro Paese che grava sulle sue spalle. «Queste sono le mie interpretazioni», specifica Matteo, «ma poi ognuno è libero di dare al quadro il proprio personale significato». Tutti i quadri, inoltre, hanno un titolo: «Per me i titoli delle opere sono fondamentali. Non riesco a capire le tele che vengono lasciate anonime».

    Le dieci tele di Matteo Zanfi saranno messe in vendita probabilmente in un'asta on line, ancora da definire. Nel frattempo, però, chi fosse interessato all'acquisto può contattare l'Associazione Educatori senza frontiere onlus, telefono 02/21.01.53.31. Il ricavato della vendita dei quadri servità a sostenere il sogno del "Grande albero di Leonardo Zega".

Qui sotto è possibile vedere un'anteprima delle tele in vendita.

Giulia Cerqueti
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