La strada verso Olympia

Una ragazza disabile con un sogno "semplice" ma in apparenza "impossibile": un gruppo di amici solidali, tenaci e creativi. Ecco perché la Rete ha sostenuto questo documentario

22/04/2013

Eleonora è sulla sedia a rotelle da quando è bambina. Poi, ad aprile 2011, una polmonite pericolosa la costringe in coma per 40 giorni: al risveglio, la ragazza scopre di non poter più piegare le gambe e di avere grosse difficoltà a muovere le braccia. La battaglia con la morte, per ora, è stata vinta e va festeggiata nonostante sei mesi di terapia intensiva. Come? Per esempio assistendo al concerto dei Pooh, il suo gruppo musicale preferito, all'Olympia di Parigi. La confidenza fatta all'amico di sempre, Nicola, mette in moto una macchina organizzativa e creativa che, come in un sogno, rendo possibile l'impossibile. "La strada verso Olympia" è la testimonianza di come solidarietà e passione, impegno e sacrifici, almeno qualche volta, paghino.


«Sono rimasto colpito dal sorriso e dalla sua forza d’animo – racconta Nicola Palmarini, digital marketing manager di IBM Italia e promotore dell’iniziativa – un giorno le chiesi quale sarebbe stato il suo sogno. La risposta fu sorprendente: ‘andare a vedere i Pooh, all’Olympia di Parigi’. Ecco, mi parve un’idea pazza a sufficienza per provare ad avverarla». 

«Noi abbiamo documentato un percorso umano – dice Claudia Di Lascia, producer del film – e la geografia c’entra poco se non per sottolineare quanto le distanze fisiche esistano e siano ancora, come in questo caso, enormi. Ecco perché si è scelto di farlo camera alla mano, vicini alle emozioni, alle paure ma anche alla meraviglia della scoperta dell’inatteso, fino all’incontro con i Pooh nel mito del teatro Olympia di Parigi. Lì tutta l’energia si è fatta scintilla e le braccia di Eleonora, fino ad allora prive di forza, si sono alzate al cielo».

Ma la storia straordinaria di Eleonora non si limita al documentario-testimonianza. Anzi. La sua forza è anche e soprattutto nel modo in cui si è potuti arrivare a tutto questo. Un progetto nato come una sfida che si è realizzato grazie alla forza della Rete. Il crowdfunding, in fondo, nella sua essenzialità, è proprio questo: convogliare su un progetto social le infinite risorse del popolo del Web. Risorse economiche ma non solo: perché per percorrere "La strada verso Olympia" serve anche molto altro. E la spinta emotiva, la carica, di chi senza conoscerti personalmente crede in quello che fai è un motore che aiuta a superare anche gli ostacoli più impervi.


Oltre alla bravura dei tre giovani registi indipendenti che si sono resi disponibile con entusiasmo, Michele Bizzi, Claudia Di Lascia e Federico Monti, un ruolo determinante è stato assunto sicuramente dall'on demand community di IBM, iniziativa internazionale a sostegno del volontariato che nel nostro Paese conta oggi sull'iscrizione di 1.900 dipendenti e 3.500 pensionati per un contributo totale superiore alle 197mila ore di attività.  

Alberto Picci
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